Full Auto
di
Gabriele Cazzulini
"Welcome to the most destructive video game!" ecco la voce del manager Sega che ci accoglie nel sito internet di Full Auto (FA) agghindato in perfetto completo anni '70 all'interno di uno studio rigorosamente kitsch. Questo è lo spirito di Full Auto: un racing game ad altissimo tasso adrenalinico, sostenuto dal propellente dell'eliminazione "esplosiva" degli avversari e di tutto quanto osi frapporsi tra il nostro destriero a quattro gomme e lo scalino più alto sul podio.
NON SOLO RUOTE
FA è una matrioska di più giochi: la struttura d'origine è modellata sul più classico genere di corse automobilistiche, dove i piloti non competono soltanto per tagliare per primi il traguardo, ma per tagliarlo da soli. La gara è letteralmente ad eliminazione, perché non è una gara ma uno scontro. La strada diventa un ring, e i piloti sono come lottatori. Vince chi sopravvive uccidendo gli altri. La filosofia di FA è: non accontentarsi! Non solo ruote, tutte le ruote di venti veicoli, ma un arsenale di oltre una decina di differenti armi che saranno poi equipaggiate sui veicoli. Anche se non sembra, c'è anche una storia: in un'imprecisata epoca futura, nell'imprecisata città di Staunton, il potere è finito nelle mani di un imprecisato gruppo chiamato "i pastori". L'imprecisato protagonista del gioco è costretto dai pastori a correre sulle strade di Staunton ingaggiando duelli mortali con altri non meglio precisati piloti. E' meglio lasciare imprecisato anche il giudizio su questa trama...
GRAFICA OLIATA...TROPPO?
Per abbellire questa matrioska videoludica Sega ha sviluppato qualche accattivante marchingegno. Primo fra tutti spicca "Unwreck", ossia la possibilità di riavvolgere il tempo fino ad un certo punto in modo da correggere manovre errate o semplicemente per tentare mosse più ardite. Lo spettacolo è il vero bersaglio di FA, che si avvale di animazioni in tempo reale per rendere ogni movimento un evento individuale e irripetibile. FA non ammette repliche. Ogni esplosione, ogni urto, ogni collisione viene elaborata secondo le condizioni di quel particolare momento di gioco. In ogni momento è attivabile il replay degli ultimi istanti di gioco, che diventa automatico ad ogni scena spettacolare come salti, collisioni ed esplosioni. Sento spargersi l'odore di next-gen... che però sfuma quando gli occhi si aprono e fissano la strada e i veicoli. Gli ambienti mostrano un'abbondanza di oggetti da distruggere che sorpassa la complessità delle strutture, rimaste a livelli decisamente scialbi. Questo conferisce all'impatto grafico un effetto patinato derivante anche dall'intensa illuminazione. E' lo stile SEGA. Quanto alle auto, sembrano tirate fuori dal museo degli anni '70, abbandonando completamente ogni sguardo al futuro tecnologico.
GIOCABILITA': ADRENALINA E BROMURO
Anche se lineare nella sua concezione, FA espande la struttura della gara distribuendola su molteplici modalità di gioco: carriera, missioni, arena, squadra e death match. Fondamentale è il modello di guida: semplice, lineare, coinvolgente quanto basta, arcade in modo travolgente. Della serie: premere l'acceleratore e sterzare a destra e a sinistra. Le auto di FA sfrecciano sulla strada, così veloci e leggere da apparire quasi razzi. Le leggi della fisica non valgono per SEGA. Meno male che il ruolo delle armi corre incontro per raccogliere una giocabilità in caduta libera. Col mirino automatico diventa più spassoso guidare, distruggere e sparare.
TWISTED (BURNOUT) METAL
Guai a chi sostiene che FA sia la fotocopia di Burnout o Twisted Metal! A sentire il produttore di Pseudo Interactive, Cord Smith, FA non vuole imitare i mostri sacri. FA intende invece forgiare un'esperienza di gioco completamente nuova. Tuttavia il peso dell'innovazione sembra ricadere troppo sul lato tecnico. Sarebbe un perfetto esempio della giocabilità pompata dalla tecnologia più pura. E il divertimento? Domanda senza risposta, almeno fino a quando FA non sarà disponibile sulle nostre xbox360. Per tutto il resto: già visto e auguriamoci di non correggere la frase aggiungendo "di meglio".
DIETRO LA CURVA
La benzina che alimenta il motore di FA è lo show: fare spettacolo con una mano sul volante e l'altra sul grilletto. In sé la formula non è nuova, ma FA inserisce importanti fattori per personalizzare la guida, dall'effetto unwreck alle animazioni real-time e al replay sempre pronto. Allora il ruolo del combattimento e della guida rischiano di perdersi per strada se l'attenzione e la passione del gioco si concentrano sulle devastazioni urbane o sulla calibrazione maniacale della traiettoria per girare sequenze di guida mozzafiato? FA sembra un titolo pensato per giocatori individualisti, per gli esteti della dolce vita su strada, per i cultori delle distruzioni. E' vero, ci sono tante modalità di gioco, ma la formula non cambia, né rappresenta un'innovazione. Appagato l'edonismo, cosa rimane?
NON SOLO RUOTE
FA è una matrioska di più giochi: la struttura d'origine è modellata sul più classico genere di corse automobilistiche, dove i piloti non competono soltanto per tagliare per primi il traguardo, ma per tagliarlo da soli. La gara è letteralmente ad eliminazione, perché non è una gara ma uno scontro. La strada diventa un ring, e i piloti sono come lottatori. Vince chi sopravvive uccidendo gli altri. La filosofia di FA è: non accontentarsi! Non solo ruote, tutte le ruote di venti veicoli, ma un arsenale di oltre una decina di differenti armi che saranno poi equipaggiate sui veicoli. Anche se non sembra, c'è anche una storia: in un'imprecisata epoca futura, nell'imprecisata città di Staunton, il potere è finito nelle mani di un imprecisato gruppo chiamato "i pastori". L'imprecisato protagonista del gioco è costretto dai pastori a correre sulle strade di Staunton ingaggiando duelli mortali con altri non meglio precisati piloti. E' meglio lasciare imprecisato anche il giudizio su questa trama...
GRAFICA OLIATA...TROPPO?
Per abbellire questa matrioska videoludica Sega ha sviluppato qualche accattivante marchingegno. Primo fra tutti spicca "Unwreck", ossia la possibilità di riavvolgere il tempo fino ad un certo punto in modo da correggere manovre errate o semplicemente per tentare mosse più ardite. Lo spettacolo è il vero bersaglio di FA, che si avvale di animazioni in tempo reale per rendere ogni movimento un evento individuale e irripetibile. FA non ammette repliche. Ogni esplosione, ogni urto, ogni collisione viene elaborata secondo le condizioni di quel particolare momento di gioco. In ogni momento è attivabile il replay degli ultimi istanti di gioco, che diventa automatico ad ogni scena spettacolare come salti, collisioni ed esplosioni. Sento spargersi l'odore di next-gen... che però sfuma quando gli occhi si aprono e fissano la strada e i veicoli. Gli ambienti mostrano un'abbondanza di oggetti da distruggere che sorpassa la complessità delle strutture, rimaste a livelli decisamente scialbi. Questo conferisce all'impatto grafico un effetto patinato derivante anche dall'intensa illuminazione. E' lo stile SEGA. Quanto alle auto, sembrano tirate fuori dal museo degli anni '70, abbandonando completamente ogni sguardo al futuro tecnologico.
GIOCABILITA': ADRENALINA E BROMURO
Anche se lineare nella sua concezione, FA espande la struttura della gara distribuendola su molteplici modalità di gioco: carriera, missioni, arena, squadra e death match. Fondamentale è il modello di guida: semplice, lineare, coinvolgente quanto basta, arcade in modo travolgente. Della serie: premere l'acceleratore e sterzare a destra e a sinistra. Le auto di FA sfrecciano sulla strada, così veloci e leggere da apparire quasi razzi. Le leggi della fisica non valgono per SEGA. Meno male che il ruolo delle armi corre incontro per raccogliere una giocabilità in caduta libera. Col mirino automatico diventa più spassoso guidare, distruggere e sparare.
TWISTED (BURNOUT) METAL
Guai a chi sostiene che FA sia la fotocopia di Burnout o Twisted Metal! A sentire il produttore di Pseudo Interactive, Cord Smith, FA non vuole imitare i mostri sacri. FA intende invece forgiare un'esperienza di gioco completamente nuova. Tuttavia il peso dell'innovazione sembra ricadere troppo sul lato tecnico. Sarebbe un perfetto esempio della giocabilità pompata dalla tecnologia più pura. E il divertimento? Domanda senza risposta, almeno fino a quando FA non sarà disponibile sulle nostre xbox360. Per tutto il resto: già visto e auguriamoci di non correggere la frase aggiungendo "di meglio".
DIETRO LA CURVA
La benzina che alimenta il motore di FA è lo show: fare spettacolo con una mano sul volante e l'altra sul grilletto. In sé la formula non è nuova, ma FA inserisce importanti fattori per personalizzare la guida, dall'effetto unwreck alle animazioni real-time e al replay sempre pronto. Allora il ruolo del combattimento e della guida rischiano di perdersi per strada se l'attenzione e la passione del gioco si concentrano sulle devastazioni urbane o sulla calibrazione maniacale della traiettoria per girare sequenze di guida mozzafiato? FA sembra un titolo pensato per giocatori individualisti, per gli esteti della dolce vita su strada, per i cultori delle distruzioni. E' vero, ci sono tante modalità di gioco, ma la formula non cambia, né rappresenta un'innovazione. Appagato l'edonismo, cosa rimane?