Genji

Manca poco, siamo nell'anno giusto, per l'uscita al pubblico di Genji. Di questo Arcade in terza persona presentato per la prima volta al Tokio Game Show del 2004 si è subito detto che ricordava parecchio Onimusha, ed in effetti essendo sviluppato da Game Republic non c'è da stupirsi: la software house è infatti stata fondata da Yoshiki Okamoto, ex collaboratore Capcom che, oltre al già citato Onimusha, ha contribuito alla creazione di altri mostri sacri tra cui Street Fighter II, Otogi e Dynasty Warriors (quest'ultimo ovviamente non in seno alla Capcom ma bensì alla Koei). Il sottobosco per un ottimo gioco d'azione in chiave orientale è pertanto, almeno sulla carta, più che garantito.


Il titolo si ispira ad una novella della tradizione Giapponese piuttosto famosa, scritta da Lady Murasaki nell'undicesimo secolo (ma non essendo noi giapponesi, perdonate la nostra ignoranza a riguardo). Sicuramente il personaggio giocante sarà selezionabile tra i due messi a disposizione: il giovane Yoshitsune rappresenta il samurai atletico e ben addestrato, una via di mezzo tra Musashi Miyamoto e Shinobi, che combatte prevalentemente con le Katane e balzando tra muri ed avversari; il secondo, più vicino ad un monaco tibetano che non ad un samurai, risponde al nome di Benkei e compensa la sua mancanza di agilità con la forza sovraumana tramite la quale può utilizzare armi di dimensioni smodate, quali bastoni ricavati da travi di legno o alabarde che un uomo normale potrebbe sollevare solo chiedendo soccorso al vicino di casa. Oltre alle succitate differenze nello stile di combattimento, i due personaggi dovranno anche adottare filosofie peculiari nell'affrontare i non numerosi enigmi previsti: dove, ad esempio, Benkei opterebbe per abbattere un portone a colpi di megarandello, Yoshitsune dovrà trovare una via alternativa, presumibilmente passando attraverso interstizi troppo piccoli o semplicemente troppo in alto per essere raggiunti da Benkei.


Abbiamo parlato di "non numerosi enigmi" poiché dal trailer ufficiale e dai numerosi filmati prelevati in-game si evince un gameplaying prettamente incentrato sull'azione, o per meglio dire il massacro incondizionato di tutti gli illusi soldati che ci si pareranno di fronte. Ciononostante il sistema di gioco non si limiterà a pestare come pazzi sul tasto dell'attacco rapido, ma preverrà l'utilizzo di combinazioni differenti a seconda dell'arma equipaggiata, più un sistema di "contrattacchi" basati sulla prontezza di riflessi nel contrastare i colpi nemici con il dovuto tempismo. A semplificare questa peculiarità verrà un sistema di controllo "occhio della mente", che fondamentalmente si tradurrà nell'implementazione occasionale di alcuni momenti di Slow Motion (ultimamente un po' troppo sfruttato in verità). Previsti inoltre elementi di gioco di ruolo quali il passaggio di livello ogni tot nemici uccisi, la già citata variazione di armi ed armature, e la gestione di un equipaggiamento piuttosto complesso.
Sony ha definito Genji "un bellissimo gioco": noi non possiamo ancora sbilanciarci in un parere così definitivo, ma è certo che i presupposti per un bel titolo, o perlomeno uno che valga la pena tenere d'occhio, ci siano tutti. Nell'attesa dell'uscita definitiva, prevista in tutto il mondo entro quest'anno (ed in Europa ed America con disponibili i doppiaggi in lingua originale), vi lasciamo ai gustosissimi screenshot.

Genji

Genji

I presupposti per un buon lavoro sono più che presenti in questo Genji, che la stessa Sony definisce "un gioco bellissimo": l'atmosfera epica giapponese è ben ricreata in un mondo colorato come una fiaba ma modellato come un Onimusha. Affidiamoci all'esperienza dello sviluppatore capo ed attendiamo con pazienza il prodotto finito, che dovrebbe essere rilasciato entro l'anno in corso.

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