Ghost Recon 2
di
Luca 'Lord Axl' Gambino
Ghost Recon raddoppia. Non contenti per l'aver creato uno dei titoli più giocati su Xbox Live, i team creativi di Ubisoft hanno deciso di regalare ai propri fans (e anche commercialmente parlando la mossa non è certo da sottovalutare), due titoli dedicati al team parallelo ai Raimbow Six. Ed è così che per celebrare il secondo titolo ufficiale dedicato ai "fantasmi", si sono suddivise le produzione della casa transalpina, che ha destinato la versione Xbox ai collaudatissimi Red Storm America, affidandosi invece ad Ubisoft Shangai la realizzazione del titolo PS2, al fine di sfruttare al meglio le caratteristiche hardware delle due macchine ed evitando quindi le classiche problematiche legate alle conversioni da una console ad un'altra. Ma c'è di più; perché oltre a ritrovarsi con due prodotti sostanzialmente differenti, anche se simili nella forma, i fan della serie Ghost Recon, si ritroveranno a vivere due giochi con trame differenti anche se legate da un sottile filo conduttore.
Il plot narrativo prende inizia quindi nella versione PS2, e prenderanno forma nel 2007, quando la portaerei USS Clarence viene distrutta da un missile lanciato da una base nordcoreana occupata da un gruppo di ribelli. In un clima di guerra imminente i "Ghosts" vengono inviati oltre le linee nemiche per sabotare le possibili azioni militari contro gli Stati Uniti anche se, ovviamente, ufficialmente nessun cittadino statunitense è coinvolto in questo tipo di operazioni. A complicare il tutto c'è un fantomatico maggiore Paik che, bramoso di potere, sta portando avanti un suo personale progetto che prevede un attacco nucleare direttamente contro il Giappone e starà proprio a noi impedire il compimento del progetto. A questo punto subentrerà la versione Xbox, ambientata nel 2011, che porterà a compimento il complesso intreccio ideato ancora una volta dal team creativo vicino a Tom Clancy, che sembra aver appreso alla perfezione le meccaniche fanta-politiche dell'ex assicuratore di Baltimora. Nella versione Xbox, infatti il generale Jung (ex-braccio destro di Paik) dopo aver prosciugato le casse del proprio Paese diventa in pratica il leader incontrastato della nazione, potendo contare su un esercito agguerritissimo e un arsenale nucleare che spaventa molte della nazioni del globo, che subito inviano forze militari per spodestare Jung e ripristinare la situazione di pace. Una trama tanto complessa quanto realistica, che ha addirittura sollevato le proteste dell'attuale regime coreano, offeso per gli eventi ventilati nel gioco.
Ed è qui che subentriamo noi. Ghost Recon 2 riprende la filosofia di gioco introdotta da Rainbow Six 3 proprio sulla console nero-crociata. Non ci sarà più la possibilità di prendere il comadno di altri membri del team, ma impersonando il comandante della squadra, dovremo portare a termine la missione contando sia sulle nostre forze, sia sull'interazione con il team stesso, impartendo i comandi tramite l'utilizzo dei tasti nero e bianco o, in alternativa, con un set predefinito di comandi vocali. La nostra morte, determinerà, ahinoi, il termine della missione e il relativo insuccesso. Un altro cambiamento è da ricercarsi nella visuale di gioco, che abbandona (almeno per default), la visuale in prima persona, favorendo invece la telecamera alle spalle del protagonista, anche se potrete in qualsiasi momento switchare nella visuale classica dell'FPS, al contrario della versione PS2 che ci offrirà una visuale da "tre quarti" del giocatore ad alternarsi alla reimpostata visuale in terza persona. Ovviamente prima dell'inizio di una qualsiasi missione, potremo decidere il nostro armamentario, estendendo la nostra dotazione anche al resto del team, o decidendo la dotazione di ogni nostro singolo uomo, anche se sembra essersi persa per sempre la possibilità di decidere e pianficare a tavolino gli spostamenti e le azioni del nostro team, uno degli elementi che maggiormente avevano caratterizzato le prime uscite di Rainbow Six e successivamente di Ghost Recon, confermando la volontà di Ubisoft di concetrarsi maggiormente sull'azione di gioco a discapito del versante più tattico e strategico (che forse avrebbe un impatto minore nell'universo console).
Quello che impressiona maggiormente, fin dalle primissime battute, è l'elevato tasso tecnico profuso in questo titolo che farà veramente la gioia degli amanti dei tactical shooter e ancora di più degli amanti di Ghost Recon, e basta dare un'occhiata alle azioni di gioco per apprezzare ancora di più la scelta Ubisoft nel voler differenziare le due versioni. La prima missione della versione Xbox è in questo caso eloquente. Ci troviamo a dover riconquistare un'aeroporto militare caduto in mano nemica, congiungendo le nostre forze a quelle di un team della SAS inglese, a cui dovremo facilitare il compito eliminando alcune postazione fisse coreane. Tutt'attorno a noi, l'inferno. Il continuo e incessante rumore dei bombardamenti di copertura della nostra aviazione, l'arrivo dei soldati inglesi, la strenua difesa dei coreani e gli elicotteri avversari che volteggiano minacciosamente sulle nostre teste. E' incredibile come questa primissima missione (solitamente l'avvio di giochi del genere è decisamente più soft), riesca a coinvolgere il giocatore. Ci si ritrova ad avanzare con il cuore in gola, in mezzo ad edifici diroccati e soldati coreani che sbucano da tutte le parti, mentre il nostro comando ci segnala di volta in volta i nuovi obbiettivi da raggiungere. Il motore grafico del gioco, completamente riscritto e adattato alle caratteristiche della console Microsoft, si dimostra capace di gestire senza alcun tentennamento imponenti scenari di gioco, con decine di unità perfettamente riprodotte e animate. Grande importanza è stata data anche alla fisica degli corpi e degli oggetti, con la versione Xbox a sfruttare un motore proprietario dedicato a questo aspetto e quella PS2 a cui è stato adattato l'ormai famoso Havok 2.0, divenuto da Half Life 2 in poi un vero punto di riferimento per ricreare nel modo più fedele possibile le reali dinamiche di gioco. Anche la IA, sia quella nemica che quella dei propri compagni, si dimostra maggiormente evoluta rispetto al passato, anche se in qualche occasione i nostri commilitoni si sono ritrovati loro malgrado sulla nostra "line of fire". Si tratta ovviamente di piccoli dettagli che verranno messi a posto durante i test finali del gioco (la cui uscita è programmata per il prossimo 26 Novembre), così come ci si augura venga sistemata in qualche modo la difficoltà del titolo, che sembra attualmente risultare un po' troppo impegnativo fin dalle sue primissime battute (ma è forse questo l'aspetto che maggiormente attrae i fanatici del genere).
Il plot narrativo prende inizia quindi nella versione PS2, e prenderanno forma nel 2007, quando la portaerei USS Clarence viene distrutta da un missile lanciato da una base nordcoreana occupata da un gruppo di ribelli. In un clima di guerra imminente i "Ghosts" vengono inviati oltre le linee nemiche per sabotare le possibili azioni militari contro gli Stati Uniti anche se, ovviamente, ufficialmente nessun cittadino statunitense è coinvolto in questo tipo di operazioni. A complicare il tutto c'è un fantomatico maggiore Paik che, bramoso di potere, sta portando avanti un suo personale progetto che prevede un attacco nucleare direttamente contro il Giappone e starà proprio a noi impedire il compimento del progetto. A questo punto subentrerà la versione Xbox, ambientata nel 2011, che porterà a compimento il complesso intreccio ideato ancora una volta dal team creativo vicino a Tom Clancy, che sembra aver appreso alla perfezione le meccaniche fanta-politiche dell'ex assicuratore di Baltimora. Nella versione Xbox, infatti il generale Jung (ex-braccio destro di Paik) dopo aver prosciugato le casse del proprio Paese diventa in pratica il leader incontrastato della nazione, potendo contare su un esercito agguerritissimo e un arsenale nucleare che spaventa molte della nazioni del globo, che subito inviano forze militari per spodestare Jung e ripristinare la situazione di pace. Una trama tanto complessa quanto realistica, che ha addirittura sollevato le proteste dell'attuale regime coreano, offeso per gli eventi ventilati nel gioco.
Ed è qui che subentriamo noi. Ghost Recon 2 riprende la filosofia di gioco introdotta da Rainbow Six 3 proprio sulla console nero-crociata. Non ci sarà più la possibilità di prendere il comadno di altri membri del team, ma impersonando il comandante della squadra, dovremo portare a termine la missione contando sia sulle nostre forze, sia sull'interazione con il team stesso, impartendo i comandi tramite l'utilizzo dei tasti nero e bianco o, in alternativa, con un set predefinito di comandi vocali. La nostra morte, determinerà, ahinoi, il termine della missione e il relativo insuccesso. Un altro cambiamento è da ricercarsi nella visuale di gioco, che abbandona (almeno per default), la visuale in prima persona, favorendo invece la telecamera alle spalle del protagonista, anche se potrete in qualsiasi momento switchare nella visuale classica dell'FPS, al contrario della versione PS2 che ci offrirà una visuale da "tre quarti" del giocatore ad alternarsi alla reimpostata visuale in terza persona. Ovviamente prima dell'inizio di una qualsiasi missione, potremo decidere il nostro armamentario, estendendo la nostra dotazione anche al resto del team, o decidendo la dotazione di ogni nostro singolo uomo, anche se sembra essersi persa per sempre la possibilità di decidere e pianficare a tavolino gli spostamenti e le azioni del nostro team, uno degli elementi che maggiormente avevano caratterizzato le prime uscite di Rainbow Six e successivamente di Ghost Recon, confermando la volontà di Ubisoft di concetrarsi maggiormente sull'azione di gioco a discapito del versante più tattico e strategico (che forse avrebbe un impatto minore nell'universo console).
Quello che impressiona maggiormente, fin dalle primissime battute, è l'elevato tasso tecnico profuso in questo titolo che farà veramente la gioia degli amanti dei tactical shooter e ancora di più degli amanti di Ghost Recon, e basta dare un'occhiata alle azioni di gioco per apprezzare ancora di più la scelta Ubisoft nel voler differenziare le due versioni. La prima missione della versione Xbox è in questo caso eloquente. Ci troviamo a dover riconquistare un'aeroporto militare caduto in mano nemica, congiungendo le nostre forze a quelle di un team della SAS inglese, a cui dovremo facilitare il compito eliminando alcune postazione fisse coreane. Tutt'attorno a noi, l'inferno. Il continuo e incessante rumore dei bombardamenti di copertura della nostra aviazione, l'arrivo dei soldati inglesi, la strenua difesa dei coreani e gli elicotteri avversari che volteggiano minacciosamente sulle nostre teste. E' incredibile come questa primissima missione (solitamente l'avvio di giochi del genere è decisamente più soft), riesca a coinvolgere il giocatore. Ci si ritrova ad avanzare con il cuore in gola, in mezzo ad edifici diroccati e soldati coreani che sbucano da tutte le parti, mentre il nostro comando ci segnala di volta in volta i nuovi obbiettivi da raggiungere. Il motore grafico del gioco, completamente riscritto e adattato alle caratteristiche della console Microsoft, si dimostra capace di gestire senza alcun tentennamento imponenti scenari di gioco, con decine di unità perfettamente riprodotte e animate. Grande importanza è stata data anche alla fisica degli corpi e degli oggetti, con la versione Xbox a sfruttare un motore proprietario dedicato a questo aspetto e quella PS2 a cui è stato adattato l'ormai famoso Havok 2.0, divenuto da Half Life 2 in poi un vero punto di riferimento per ricreare nel modo più fedele possibile le reali dinamiche di gioco. Anche la IA, sia quella nemica che quella dei propri compagni, si dimostra maggiormente evoluta rispetto al passato, anche se in qualche occasione i nostri commilitoni si sono ritrovati loro malgrado sulla nostra "line of fire". Si tratta ovviamente di piccoli dettagli che verranno messi a posto durante i test finali del gioco (la cui uscita è programmata per il prossimo 26 Novembre), così come ci si augura venga sistemata in qualche modo la difficoltà del titolo, che sembra attualmente risultare un po' troppo impegnativo fin dalle sue primissime battute (ma è forse questo l'aspetto che maggiormente attrae i fanatici del genere).
Ghost Recon 2
Ghost Recon 2
E questo è solo il contorno, verrebbe da dire. Un plauso ad Ubisoft che ha deciso di non dormire sugli allori e si è messa veramente d'impegno per relagare agli appassionati dei tactical shooter un titolo sufficientemente complesso dal punto di vista tattico-strategico pur rimando di semplice assimilazione. Il versante tecnico ai massimi livelli, poi, sembra riuscire a chiudere il cerchio. Restano tutte da verificare le potenzialità del titolo in multiplayer, ma visto l'ottimo successo dei precedenti episodi dubitiamo che Ghost Recon 2 fallisca il bersaglio "grosso".