Gran Turismo 5
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Alla ricerca di quel senso di meraviglia...
Parliamo invece dell'aspetto grafico.
Sicuramente la qualità generale é buona, anzi ottima. Però...
Ci guardiamo attorno, proviamo un po' tutte le inquadrature, diversi tracciati, diverse vetture...ricerchiamo lo stupore in ogni angolo...ma non lo troviamo.
Dov'é finita quell'allure di Gran Turismo capace di farci scintillare la pupilla? Dove quella sensazione di meraviglia capace di sorprenderci a bocca aperta?
Si é forse consumata nei 5 minuti di intro? O é forse andata sfumandosi nel “frattempo” di questi 6 anni, con l'arrivo di giochi capaci di fermare le persone in transito davanti ad uno schermo in demo, ingannandole, facendole credere assistere alla realtà. In questo caso più che Forza Motorsport parliamo di nomi quali F1 o Shift (laddove ovviamente va preso in considerazione poi tutto il contesto. I 30 fps in primis).
Non é il singolo appunto in particolare. Non sono quelle scalette, non sono le texture (a volte meglio non volgere gli occhi troppo in alto, o guardarsi troppo attorno), non é la mancanza di qualche filtro...é l'insieme.
Persino nei replay, manca quella sensazione di visibilio riscontrata nel Prologue (dove però la fluidità cadeva in picchiata non appena qualche effetto entrava in scena).
Intendiamoci, guardare un replay di Gran Turismo 5, fortunatamente, é un'esperienza tutt'oggi da mutanda bagnata per il cultore, per l'appassionato di auto. Ma questo grazie più al sapiente lavoro di regia, alle inquadrature studiate con perizia, che non ad un effetto grafico foto-realistico.
Per quanto riguarda l'aspetto audio la delusione é forse più marcata ed oggettiva.
Il rumore delle vetture é originale. Si sente il lavoro di differenziazione da un modello all'altro con il suono catturato in presa diretta ma evidentemente hanno posizionato i microfoni nel modo sbagliato.
Nell'M3, dall'interno dell'abitacolo, c'é un rumore troppo acuto, un sibilo continuo come ci trovassimo a pochi centimetri dalla cinghia del motore. Situazione mitigata solo se si adotta una visuale da dietro la vettura, dove gli scarichi vengono leggermente enfatizzati.
Ma anche nei replay il bilanciamento é sbagliato: troppi spifferi dell'attrito dell'aria e poco boato.
Fortunatamente é scomparso lo stridio continuo che flagellava i precedenti capitoli, ma anche dal punto di vista all'interno dell' auto la sensazione generale non é così positiva come ci si auspicava.
Altri titoli hanno dimostrato di essere molto più immedesimanti e di saper restituire un suono molto più vivido e reale. Questo sembra il tipico errore di chi bada molto alla forma e meno al risultato pratico.
All'enciclopedia manca qualche capitolo
Abbiamo parlato di passione per il mondo dell'automobile.
Ci riallacciamo al discorso per discutere delle prime impressioni riguardo a GT5 anche come capacità di sfamare il cultore.
In questo senso siamo contraddetti.
Da un lato la presentazione, la cura classica di alcuni aspetti provenienti dai precedenti capitoli (il lavaggio, il cambio dell'olio...), uno stile soddisfacente, e tanti piccoli particolari cui può pensare solo chi per le auto prova un qualcosa che raggiunge la definizione di sentimento.
Dall'altro la sensazione che inizia ad insinuarsi é quella che si tratti di un prodotto incompleto.
Avete letto bene, dopo 6 anni ed innumerevoli rinvii, la sensazione di incompletezza, forse di chiusura affrettata, si fa largo man mano che navighiamo tra i menù e visioniamo ciò che il gioco ci mette a disposizione.
La questione delle auto premium ad esempio. Meglio avere 1000 auto, di cui però solo 200 premium...o meglio averne “solo” 500 ma tutte curate da cima a fondo?
E poi la lista delle presenze é una continua mutualizzazione dai capitoli precedenti (leggasi GT4+GTPrologue e una lieve spruzzata di novità): tanto Giappone, e poche chicche per il fermento di chi cerca nei giochi “alla Gran Turismo” il complemento virtuale alla sua passione, l'enciclopedia videoludica dell'automobile.
Speriamo che in questo senso il gioco recuperi con lo scorrere delle ore di gioco e soprattutto con aggiornamenti ed aggiunte future tramite DLC.
Del resto queste sono solo le primissime impressioni, limitate al contesto delle primissime sessioni di gioco, e non potrebbe essere altrimenti per un titolo talmente vasto e ricco, che solo con una prova lunga giorni, solo dopo aver portato il contachilometri a cifre ragionevoli, si possono esprimere giudizi più profondi, in grado di esplicitare l'essenza di Gran turismo nel suo complesso.
“Imprescindibile” di sicuro, “Definitivo” con suspance.
Ciò che emerge da questo primo hands-on, é che si tratta comunque di un gioco imprescindibile per ogni amante dei racing-game, degno di questa definizione. Ma su questo i dubbi probabilmente erano retorici.
Sui pregi e difetti invece passeremo i giorni e le notti a discuterne assieme. Sulle aspettative e le elucubrazioni da tecnici del settore, sullo sviluppo del gioco, spenderemo interi serbatoi di parole.
Sul fatto che possa o meno posizionarsi come vero punto di riferimento per il genere, che possa rappresentare l'esperienza definitiva in questo senso, bisognerà attendere la recensione.
Il verdetto arriverà, ma solo dopo il passaggio al traguardo sotto la bandiera a scacchi, non prima.
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Parliamo invece dell'aspetto grafico.
Sicuramente la qualità generale é buona, anzi ottima. Però...
Ci guardiamo attorno, proviamo un po' tutte le inquadrature, diversi tracciati, diverse vetture...ricerchiamo lo stupore in ogni angolo...ma non lo troviamo.
Dov'é finita quell'allure di Gran Turismo capace di farci scintillare la pupilla? Dove quella sensazione di meraviglia capace di sorprenderci a bocca aperta?
Si é forse consumata nei 5 minuti di intro? O é forse andata sfumandosi nel “frattempo” di questi 6 anni, con l'arrivo di giochi capaci di fermare le persone in transito davanti ad uno schermo in demo, ingannandole, facendole credere assistere alla realtà. In questo caso più che Forza Motorsport parliamo di nomi quali F1 o Shift (laddove ovviamente va preso in considerazione poi tutto il contesto. I 30 fps in primis).
Non é il singolo appunto in particolare. Non sono quelle scalette, non sono le texture (a volte meglio non volgere gli occhi troppo in alto, o guardarsi troppo attorno), non é la mancanza di qualche filtro...é l'insieme.
Persino nei replay, manca quella sensazione di visibilio riscontrata nel Prologue (dove però la fluidità cadeva in picchiata non appena qualche effetto entrava in scena).
Intendiamoci, guardare un replay di Gran Turismo 5, fortunatamente, é un'esperienza tutt'oggi da mutanda bagnata per il cultore, per l'appassionato di auto. Ma questo grazie più al sapiente lavoro di regia, alle inquadrature studiate con perizia, che non ad un effetto grafico foto-realistico.
Per quanto riguarda l'aspetto audio la delusione é forse più marcata ed oggettiva.
Il rumore delle vetture é originale. Si sente il lavoro di differenziazione da un modello all'altro con il suono catturato in presa diretta ma evidentemente hanno posizionato i microfoni nel modo sbagliato.
Nell'M3, dall'interno dell'abitacolo, c'é un rumore troppo acuto, un sibilo continuo come ci trovassimo a pochi centimetri dalla cinghia del motore. Situazione mitigata solo se si adotta una visuale da dietro la vettura, dove gli scarichi vengono leggermente enfatizzati.
Ma anche nei replay il bilanciamento é sbagliato: troppi spifferi dell'attrito dell'aria e poco boato.
Fortunatamente é scomparso lo stridio continuo che flagellava i precedenti capitoli, ma anche dal punto di vista all'interno dell' auto la sensazione generale non é così positiva come ci si auspicava.
Altri titoli hanno dimostrato di essere molto più immedesimanti e di saper restituire un suono molto più vivido e reale. Questo sembra il tipico errore di chi bada molto alla forma e meno al risultato pratico.
All'enciclopedia manca qualche capitolo
Abbiamo parlato di passione per il mondo dell'automobile.
Ci riallacciamo al discorso per discutere delle prime impressioni riguardo a GT5 anche come capacità di sfamare il cultore.
In questo senso siamo contraddetti.
Da un lato la presentazione, la cura classica di alcuni aspetti provenienti dai precedenti capitoli (il lavaggio, il cambio dell'olio...), uno stile soddisfacente, e tanti piccoli particolari cui può pensare solo chi per le auto prova un qualcosa che raggiunge la definizione di sentimento.
Dall'altro la sensazione che inizia ad insinuarsi é quella che si tratti di un prodotto incompleto.
Avete letto bene, dopo 6 anni ed innumerevoli rinvii, la sensazione di incompletezza, forse di chiusura affrettata, si fa largo man mano che navighiamo tra i menù e visioniamo ciò che il gioco ci mette a disposizione.
La questione delle auto premium ad esempio. Meglio avere 1000 auto, di cui però solo 200 premium...o meglio averne “solo” 500 ma tutte curate da cima a fondo?
E poi la lista delle presenze é una continua mutualizzazione dai capitoli precedenti (leggasi GT4+GTPrologue e una lieve spruzzata di novità): tanto Giappone, e poche chicche per il fermento di chi cerca nei giochi “alla Gran Turismo” il complemento virtuale alla sua passione, l'enciclopedia videoludica dell'automobile.
Speriamo che in questo senso il gioco recuperi con lo scorrere delle ore di gioco e soprattutto con aggiornamenti ed aggiunte future tramite DLC.
Del resto queste sono solo le primissime impressioni, limitate al contesto delle primissime sessioni di gioco, e non potrebbe essere altrimenti per un titolo talmente vasto e ricco, che solo con una prova lunga giorni, solo dopo aver portato il contachilometri a cifre ragionevoli, si possono esprimere giudizi più profondi, in grado di esplicitare l'essenza di Gran turismo nel suo complesso.
“Imprescindibile” di sicuro, “Definitivo” con suspance.
Ciò che emerge da questo primo hands-on, é che si tratta comunque di un gioco imprescindibile per ogni amante dei racing-game, degno di questa definizione. Ma su questo i dubbi probabilmente erano retorici.
Sui pregi e difetti invece passeremo i giorni e le notti a discuterne assieme. Sulle aspettative e le elucubrazioni da tecnici del settore, sullo sviluppo del gioco, spenderemo interi serbatoi di parole.
Sul fatto che possa o meno posizionarsi come vero punto di riferimento per il genere, che possa rappresentare l'esperienza definitiva in questo senso, bisognerà attendere la recensione.
Il verdetto arriverà, ma solo dopo il passaggio al traguardo sotto la bandiera a scacchi, non prima.