Grand Theft Auto: Chinatown Wars
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Il gioco di cui stiamo per parlarvi é riuscito a stabilire un primato ancor prima di raggiungere gli scaffali dei negozi, sarà il primo titolo classificato PEGI +18 ad approdare su Nintendo DS. Violenza e tematiche mature sembrano quindi pronte a confrontarsi con la console che, meglio di altre, ha assecondato la virata casual del mercato videoludico, e lo faranno grazie alla serie che, meglio di altre, ha saputo tradurle in un gameplay ricco e coinvolgente. “Chinatown Wars” é infatti l'ultimo episodio della fortunata serie “Grand Theft Auto”, ma anche il primo capitolo interamente progettato dai ragazzi di Rockstar Games per assecondare le qualità tattili del sempre più diffuso portatile Nintendo.
Qualche settimana fa, ci siamo quindi recati presso gli uffici italiani di Take 2, per testare quanto sviluppato in questi mesi dal team interno di Leeds, responsabile di tutti gli adattamenti portatili della serie. Prima di addentrarci in una descrizione di quanto effettivamente giocheremo tra un paio di mesi, però, concedeteci una piccola divagazione sulla trama che, come il sottotitolo lascia intendere, esplorerà i complessi rapporti che caratterizzano la malavita di matrice asiatica. Il protagonista della storia, il giovane Huang Lee, dovrà infatti recarsi dalla Cina a Liberty City, la stessa città fittizia che fa da sfondo alle vicende di “Grand Theft Auto IV”, per recapitare a suo zio Wu, la spada appartenuta a suo padre Yu Jian, assassinato in Cina ed in circostanze misteriose.
Nei piani di Huang, l'oggetto dovrebbe conferire allo zio nuova credibilità presso gli esponenti di spicco della mala cittadina, ma appena atterrato negli stati uniti, sarà vittima di un'imboscata organizzata da alcune famiglie rivali e perderà il possesso della spada. Inizierà così per lui un'avventura che lo porterà a riconquistare l'onore perduto dalla sua famiglia ed a far piena luce sulla morte del padre. Proprio la sequenza iniziale ci ha permesso di testare le nuove caratteristiche di gameplay rese possibili dal particolare hardware a disposizione degli sviluppatori.
Quando si pensa al DS é difficile non immaginare qualche mini gioco da realizzare con l'ausilio di touch screen e pennino, ed anche i ragazzi di Rockstar Games non hanno resistito alla tentazione di implementarne qualcuno nella loro ultima creazione. Quello che caratterizza i mini giochi di “Grand Theft Auto: Chinatown Wars”, però, é il loro carattere contestuale. Nella sequenza dell'imboscata ad esempio, Huang cadrà in acqua con l'auto, unica via d'uscita il lunotto posteriore, che dovremo infrangere colpendolo ripetutamente con il pennino. Fuori dall'acqua il nostro “eroe” deciderà di inseguire i suoi assalitori a bordo di un'auto, naturalmente dopo averla rubata. Ecco quindi che il pennino si trasformerà in un arnese da scasso con cui forzare la serratura, per entrare nell'abitacolo, e collegare i fili sotto al cruscotto, per accendere il motore e partire a tutto gas.
Molte di queste attività secondarie saranno fondamentali per la corretta risoluzione delle quest. Per fronteggiare una banda rivale, dovremo ad esempio preparare delle bottiglie molotov. Presso uno dei tanti distributori di Liberty City, utilizzeremo quindi il pennino per impugnare la manichetta e riempire delle bottiglie di benzina, per poi sigillarle con uno straccetto facile da incendiare. Questi sono solamente alcuni esempi delle molteplici applicazioni pensate da Rockstar Leeds per lo stilo, che utilizzeremo costantemente anche per consultare il palmare. Il PDA sarà il primo regalo che riceveremo dello zio Wu e ci permetterà di ricevere gli aggiornamenti sulle missioni, gestire la posta ed i contatti, ma anche selezionare i gateway del navigatore e le stazioni radio. Una delle pagine più interessanti del palmare sarà quella che ci permetterà di consultare le quotazioni raggiunte dalle varie sostanze stupefacenti presso le numerose bande di Liberty City.
Potremo infatti utilizzare queste informazioni per gestire lo spaccio di droga in città, che ci permetterà di finanziare le missioni della trama principale. Le meccaniche di gioco principali sono quelle classiche della serie e colpisce il fatto che tutto quello che era disponibile su Xbox 360 e Playstaion 3, lo sarà anche su Nintendo DS, nonostante le ovvie limitazioni della differente potenza hardware messa a disposizione dal portatile della casa giapponese. Il sistema di controllo non sfrutterà solamente il pennino ed il touch screen, ma tutti tasti messi a disposizione dal Nintendo DS. Durante gli spostamenti, che ovviamente avverranno a bordo dei mezzi più disparati, un sistema di autoallineamento ci aiuterà a mantenere la giusta traiettoria, e di assaporare il diverso modello di guida che gli sviluppatori hanno realizzato per ogni mezzo, marchio di fabbrica del sandbox games made in Rockstar.
Durante i combattimenti, invece, un sistema di auto targeting guiderà i nostri colpi verso il nemico selezionato o quello più vicino. Questa caratteristica ci permetterà di concentrare la nostra attenzione sull'aspetto tattico degli scontri, che saranno frenetici e ben realizzati, anche grazie all'ottima resa delle armi da fuoco. Il gioco é stato confezionato con un potente motore completamente tridimensionale, frutto di quelle ottocento mila righe di codice, che rendono questo gioco il più complesso titolo attualmente previsto su DS. L'engine proprietario ci permetterà di apprezzare, oltre alle bellissime tavole in stile grafic novel con cui verrà raccontata la trama, la cittadina di Liberty City a più livelli di zoom, e nonostante l'impostazione fissa a volo d'uccello, ci permetterà di ruotare il punto di vista dietro qualunque ostacolo. La cosa che stupisce é la grande fluidità garantita dal motore, che pur mettendo alla frusta l'hardware Nintendo, non dovrebbe mostrare alcuna incertezza.
Qualche settimana fa, ci siamo quindi recati presso gli uffici italiani di Take 2, per testare quanto sviluppato in questi mesi dal team interno di Leeds, responsabile di tutti gli adattamenti portatili della serie. Prima di addentrarci in una descrizione di quanto effettivamente giocheremo tra un paio di mesi, però, concedeteci una piccola divagazione sulla trama che, come il sottotitolo lascia intendere, esplorerà i complessi rapporti che caratterizzano la malavita di matrice asiatica. Il protagonista della storia, il giovane Huang Lee, dovrà infatti recarsi dalla Cina a Liberty City, la stessa città fittizia che fa da sfondo alle vicende di “Grand Theft Auto IV”, per recapitare a suo zio Wu, la spada appartenuta a suo padre Yu Jian, assassinato in Cina ed in circostanze misteriose.
Nei piani di Huang, l'oggetto dovrebbe conferire allo zio nuova credibilità presso gli esponenti di spicco della mala cittadina, ma appena atterrato negli stati uniti, sarà vittima di un'imboscata organizzata da alcune famiglie rivali e perderà il possesso della spada. Inizierà così per lui un'avventura che lo porterà a riconquistare l'onore perduto dalla sua famiglia ed a far piena luce sulla morte del padre. Proprio la sequenza iniziale ci ha permesso di testare le nuove caratteristiche di gameplay rese possibili dal particolare hardware a disposizione degli sviluppatori.
Quando si pensa al DS é difficile non immaginare qualche mini gioco da realizzare con l'ausilio di touch screen e pennino, ed anche i ragazzi di Rockstar Games non hanno resistito alla tentazione di implementarne qualcuno nella loro ultima creazione. Quello che caratterizza i mini giochi di “Grand Theft Auto: Chinatown Wars”, però, é il loro carattere contestuale. Nella sequenza dell'imboscata ad esempio, Huang cadrà in acqua con l'auto, unica via d'uscita il lunotto posteriore, che dovremo infrangere colpendolo ripetutamente con il pennino. Fuori dall'acqua il nostro “eroe” deciderà di inseguire i suoi assalitori a bordo di un'auto, naturalmente dopo averla rubata. Ecco quindi che il pennino si trasformerà in un arnese da scasso con cui forzare la serratura, per entrare nell'abitacolo, e collegare i fili sotto al cruscotto, per accendere il motore e partire a tutto gas.
Molte di queste attività secondarie saranno fondamentali per la corretta risoluzione delle quest. Per fronteggiare una banda rivale, dovremo ad esempio preparare delle bottiglie molotov. Presso uno dei tanti distributori di Liberty City, utilizzeremo quindi il pennino per impugnare la manichetta e riempire delle bottiglie di benzina, per poi sigillarle con uno straccetto facile da incendiare. Questi sono solamente alcuni esempi delle molteplici applicazioni pensate da Rockstar Leeds per lo stilo, che utilizzeremo costantemente anche per consultare il palmare. Il PDA sarà il primo regalo che riceveremo dello zio Wu e ci permetterà di ricevere gli aggiornamenti sulle missioni, gestire la posta ed i contatti, ma anche selezionare i gateway del navigatore e le stazioni radio. Una delle pagine più interessanti del palmare sarà quella che ci permetterà di consultare le quotazioni raggiunte dalle varie sostanze stupefacenti presso le numerose bande di Liberty City.
Potremo infatti utilizzare queste informazioni per gestire lo spaccio di droga in città, che ci permetterà di finanziare le missioni della trama principale. Le meccaniche di gioco principali sono quelle classiche della serie e colpisce il fatto che tutto quello che era disponibile su Xbox 360 e Playstaion 3, lo sarà anche su Nintendo DS, nonostante le ovvie limitazioni della differente potenza hardware messa a disposizione dal portatile della casa giapponese. Il sistema di controllo non sfrutterà solamente il pennino ed il touch screen, ma tutti tasti messi a disposizione dal Nintendo DS. Durante gli spostamenti, che ovviamente avverranno a bordo dei mezzi più disparati, un sistema di autoallineamento ci aiuterà a mantenere la giusta traiettoria, e di assaporare il diverso modello di guida che gli sviluppatori hanno realizzato per ogni mezzo, marchio di fabbrica del sandbox games made in Rockstar.
Durante i combattimenti, invece, un sistema di auto targeting guiderà i nostri colpi verso il nemico selezionato o quello più vicino. Questa caratteristica ci permetterà di concentrare la nostra attenzione sull'aspetto tattico degli scontri, che saranno frenetici e ben realizzati, anche grazie all'ottima resa delle armi da fuoco. Il gioco é stato confezionato con un potente motore completamente tridimensionale, frutto di quelle ottocento mila righe di codice, che rendono questo gioco il più complesso titolo attualmente previsto su DS. L'engine proprietario ci permetterà di apprezzare, oltre alle bellissime tavole in stile grafic novel con cui verrà raccontata la trama, la cittadina di Liberty City a più livelli di zoom, e nonostante l'impostazione fissa a volo d'uccello, ci permetterà di ruotare il punto di vista dietro qualunque ostacolo. La cosa che stupisce é la grande fluidità garantita dal motore, che pur mettendo alla frusta l'hardware Nintendo, non dovrebbe mostrare alcuna incertezza.