.Hack: Infection

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.Hack: Infection

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Un MMORPG è un gioco di ruolo interamente online nel quale si cimentano migliaia di giocatori provenienti da tutto il globo ma unificati in un mondo virtuale.
Il fatto di trasportare in un gioco offline un'esperienza vasta e imprevedibile come quella online è senz'altro affascinante e da quanto osservato si può ben dire che gli sviluppatori interni a Bandai (Cyber Connect) abbiano centrato in pieno il bersaglio.
Trascendendo dalle visuali (telecamere ruotabili e con l'opzione in prima persona selezionabile) e dalla presenza di classi (discorso che approfondiremo in fase di recensione) che ben rispettano i canoni del genere simulato, si arriva ad elencare un'infinità di pregevoli tocchi di classe. La varietà e l'intelligenza artificiale dei nostri compagni di viaggio sarà quanto di più sorprendente si possa immaginare e come se non bastasse l'attaccamento di un personaggio per Kite crescerà ogniqualvolta quest'ultimo (cioè noi) farà loro regali o semplicemente risponderà alle e-mail. Un fiume di neologismi del Net (vi è ad esempio l'uso di emoticon e la personalizzazione dello sfondo e della musica del desktop) fa da corposo condimento alla nostra avventura, rendendo il tutto ancora più verosimile. Fondamentale il BBS, una sorta di forum anch'esso simulato (con tanto di moderatori, utenti e post di vario genere), dove occorrerà recarsi per leggere indizi utili al proseguimento della trama.
Tale progredire avviene per la maggior parte del gioco attraverso l'esplorazione di dungeon (la cui mappa sarà generata casualmente) e tramite il costante "level-up", indispensabile per surclassare in efficacia e potenza i propri nemici (visibili su schermo).

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Digitando delle parole-chiave i dungeon verranno influenzati dalle suddette parole in tre campi (ambiente, difficoltà ed elemento naturale del luogo), andando ad aumentare la varietà e la longevità del titolo (di per sé non troppo stellare). La struttura ludica vera e propria è descrivibile come un action-rpg che finge di essere (abilmente) un MMORPG e, se dei modelli vanno cercati, provate a pensare alle serie "Tales of" di Namco o Star Ocean di Enix con una minor dose di menu.
Schiacciando X attaccherete fisicamente i nemici, premendo quadrato affiderete ad un compagno un comando prestabilito e col pulsante triangolo accederete ai menu di magie e skills (dipendenti dall'equipaggiamento in uso).
Il sistema di combattimenti non è poi tanto elevato quanto il concept che sta dietro al gioco, tante altre scelte avrebbero forse migliorato la loro struttura e incrementato il divertimento.
Sul lato dello stile non c'è nulla da temere se non il proprio gusto, giacchè a curarne il character design e gli artworks è il geniale Yoshiyuke Sadamoto in persona, padre di alcune fra le più belle delle moderne animazioni nipponiche. Per coronarlo come guru del settore basta citare Neon Genesis Evangelion (di cui cura anche il manga) e "Fushigi no Umi no Nadia" (da noi noto come Il Mistero della Pietra Azzurra).
Il background che ha plasmato lascia spesso contemplanti gli occhi che ci si soffermano e i bellissimi ritratti dei characters evidenziano la grandezza del maestro e la padronanza del suo tratto. Laddove finisce il suo compito hanno saputo ben fare anche gli addetti alla grafica di Bandai, presentando un buon motore poligonale con squisite animazioni (peccato che analoga cura non abbiano ricevuto le textures) che pur non rappresentano l'attuale avanguardia si fanno decisamente apprezzare.
La versione americana permette di scegliere sia le voci giapponesi sia quelle americane e ufficialmente la medesima opzione sarà presente anche nelle controparti pal con probabilmente l'aggiunta, per la versione della penisola, dei sottotitoli italiani.

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Non ci resta che attendere con impazienza un progetto così atipico ed intrigante come DotHack che tra l'altro si ritrova nella felice posizione di non essere orfano di nomi importanti, perché quelli (da soli) potrebbero per alcuni appassionati valere il prezzo del biglietto d'ingresso. Eppure non di soli nomi vive un videogioco, ma fortunatamente originalità e sostanza non sembrano mancare a quello che con molta serenità potremmo definire il lavoro più riuscito fra quelli targati Bandai. Siete pronti a seguire una saga nelle sue quattro uscite? Se lo siete, oltre alla fioritura dei ciliegi e allo sbocciare di nuovi amori c'è un motivo in più per acclamare la primavera.

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.Hack//Infection

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Il progetto che sta dietro a .Hack è di quelli ambiziosi sia per quanto riguarda i nomi roboanti che lo circondano (Yoshiyuki Sadamoto,Kazunori Ito e Koichi Mashimo), sia per quanto riguarda il carico d'idee che può vantare. Perfetta (o quasi, se considerate la perfezione aliena a questo mondo) simulazione offline di un'esperienza online, dotHack indossa una maschera da MMORPG con tutti i colpi di classe che ne conseguono. Non un capolavoro annunciato, ma una forte ventata d'innovazione da non far passare inosservata. Gli appassionati europei del gioco di ruolo e dell'animazione nipponica hanno un motivo in più per aspettare l'avvento della primavera, stagione in cui dovrebbe fare la sua apparizione Infection, primo episodio della tetralogia Bandai che, grazie all'interessamento di Atari, raggiungerà anche il vecchio continente.