Heavy Rain
di
Di nuovo E3 e di nuovo tempo di parlare di Heavy Rain, titolo concepito dalla geniale mente di David Cage (vi dice niente Fahrenheit?), che presenta finalmente delle scene in-game. Facciamo così la conoscenza con uno dei quattro protagonisti della storia: Norman Jaiden, un profiler dell'FBI con un problema di dipendenza da droga. Come gli altri personaggi della storia, Jaiden é sulle piste di un serial killer che ha come segno distintivo degli origami, da cui il sottotitolo del gioco “The Origami Killer”.
David tende a rimarcare continuamente il fatto che il gioco avrà una struttura “atipica”: la storia infatti evolverà a seconda delle decisioni e delle azioni compiute dal giocatore; più che di “avventura”, di “indagine” e di “narrazione”, infatti, David continua a parlarci di un gioco a coinvolgimento diretto. É auspicabile che non sarà possibile capire esattamente il significato di questa definizione finché non potremo mettere a lungo le mani sul prodotto finito, ma per l'intanto possiamo vedere in azione Jaiden.
Il sistema di gioco cerca di discostarsi il più possibile dai canoni “arcade” dell'esplorazione classica: persino per il movimento libero, infatti, sarà implementato un tasto, lasciando l'analogico al movimento del capo per visualizzare eventuali hotspot. Qualsiasi dinamica di gioco farà ampio affidamento al sistema degli hotkeys: ogni qualvolta un'azione si renderà disponibile, l'apposito tasto farà la sua comparsa sullo schermo. É così che Jaiden interroga un riottoso sfasciacarrozze, per poi estrarre un simpatico pezzo di equipaggiamento: il fantascientifico sistema ARI, costituito da occhiali e guanti speciali, sarà in grado di individuare nell'ambiente circostante tutto ciò che possa essere utile all'indagine, come tracce di sangue, impronte, residui nell'aria, fino ad una veloce analisi del DNA - insomma un laboratorio CSI portatile.
L'azione precipita quando lo sfasciacarrozze punta una pistola (pesante svariati chili, oseremmo dire) alla nuca di Jaiden. Ne segue una breve colluttazione, tutta giostrata con gli hotkeys: l'unica differenza dal gioco normale é che in questo frangente il tempismo sarà vitale, mentre normalmente avremo a disposizione tutto il tempo che vorremo. Le ultime scene vedono Jaiden ammanettato al volante della sua stessa macchina mentre in un riquadro sottostante (il sistema delle inquadrature multiple é molto caro a David Cage) si avvicinano minacciose le ganasce dello stritolatore di carcasse: la successiva sequenza di hotkeys, azioni sull'analogico e movimenti del controller sembra non avere fine; più di una volta abbiamo la sensazione che il giocatore di turno sbagli un'azione (volontariamente o di proposito) causando così un peggioramento della situazione, e ci chiediamo se anche l'epilogo, per quanto favorevole al protagonista, potesse essere diverso effettuando tutto correttamente.
Per i prossimi giorni di fiera, David promette di mostrare all'opera altri due personaggi, mentre il quarto verrà rivelato soltanto al TGS, dove dovrebbe essere tra l'altro disponibile per i visitatori una demo giocabile.
David tende a rimarcare continuamente il fatto che il gioco avrà una struttura “atipica”: la storia infatti evolverà a seconda delle decisioni e delle azioni compiute dal giocatore; più che di “avventura”, di “indagine” e di “narrazione”, infatti, David continua a parlarci di un gioco a coinvolgimento diretto. É auspicabile che non sarà possibile capire esattamente il significato di questa definizione finché non potremo mettere a lungo le mani sul prodotto finito, ma per l'intanto possiamo vedere in azione Jaiden.
Il sistema di gioco cerca di discostarsi il più possibile dai canoni “arcade” dell'esplorazione classica: persino per il movimento libero, infatti, sarà implementato un tasto, lasciando l'analogico al movimento del capo per visualizzare eventuali hotspot. Qualsiasi dinamica di gioco farà ampio affidamento al sistema degli hotkeys: ogni qualvolta un'azione si renderà disponibile, l'apposito tasto farà la sua comparsa sullo schermo. É così che Jaiden interroga un riottoso sfasciacarrozze, per poi estrarre un simpatico pezzo di equipaggiamento: il fantascientifico sistema ARI, costituito da occhiali e guanti speciali, sarà in grado di individuare nell'ambiente circostante tutto ciò che possa essere utile all'indagine, come tracce di sangue, impronte, residui nell'aria, fino ad una veloce analisi del DNA - insomma un laboratorio CSI portatile.
L'azione precipita quando lo sfasciacarrozze punta una pistola (pesante svariati chili, oseremmo dire) alla nuca di Jaiden. Ne segue una breve colluttazione, tutta giostrata con gli hotkeys: l'unica differenza dal gioco normale é che in questo frangente il tempismo sarà vitale, mentre normalmente avremo a disposizione tutto il tempo che vorremo. Le ultime scene vedono Jaiden ammanettato al volante della sua stessa macchina mentre in un riquadro sottostante (il sistema delle inquadrature multiple é molto caro a David Cage) si avvicinano minacciose le ganasce dello stritolatore di carcasse: la successiva sequenza di hotkeys, azioni sull'analogico e movimenti del controller sembra non avere fine; più di una volta abbiamo la sensazione che il giocatore di turno sbagli un'azione (volontariamente o di proposito) causando così un peggioramento della situazione, e ci chiediamo se anche l'epilogo, per quanto favorevole al protagonista, potesse essere diverso effettuando tutto correttamente.
Per i prossimi giorni di fiera, David promette di mostrare all'opera altri due personaggi, mentre il quarto verrà rivelato soltanto al TGS, dove dovrebbe essere tra l'altro disponibile per i visitatori una demo giocabile.