Heroes of the Pacific
Pearl Harbour, inverno del 1941. La storia la descrive come una ridente baia delle isole Hawaii, praticamente agli antipodi rispetto all'inferno che si stava scatenando in Europa. L'America, infatti, pur aiutando la Gran Bretagna con l'invio di materiale bellico, non era direttamente coinvolta nella Seconda Guerra Mondiale. In questo contesto storico ben definito, Red Mile si è ritagliato lo spazio per narrare, allo stesso modo in cui ha fatto Manzoni ne "I Promessi Sposi", le vicende di un certo William Crowe, il pilota che impersonerete in questo Heroes oh the Pacific (da qui HotP). Data la situazione politica, le uniche azioni di guerra che il pilota dovrà inizialmente intraprendere riguardano la fase di addestramento (skippabile, ma vivamente consigliato, in quanto i tutorial vi accompagneranno per mano nei meandri dell'azione), durante le quali si apprende l'arte dei duelli tra aerei, dei bombardamenti e del lancio di siluri.
Adatto a tutti
Ovviamente l'obiettivo principale dei tutorial è quello di prendere confidenza con il vostro aereo. Per adattarsi alle esigenze di tutti, HotP include due tipologie di comandi: Professionale e Arcade. Il primo è dedicato a coloro che vogliono assaporare un po' più di realismo: in questo caso la levetta sinistra separa i moti di rollio e di beccheggio, imponendo al giocatore di realizzare precise combinazioni di queste due per ogni cambiamento di direzione. Vi accorgerete ben presto che tutto ciò è relativamente semplice quando si tratta di evitare di schiantarsi al suolo, ma quando dovrete centrare degli obiettivi (mitragliare i nemici, bombardare le navi...) la situazione si farà assai complicata. Gli sviluppatori, tuttavia, sono andati incontro anche a coloro che preferiscono buttarsi immediatamente nell'azione senza dover sudare le fatidiche sette camicie per addomesticare gli aerei: il sistema di controllo Arcade, infatti, semplifica le manovre di virata rendendo il gioco accessibile a tutti, anche se il prezzo da pagare la maggiore difficoltà nell'esecuzione di manovre acrobatiche. Durante i tutorial vi accorgerete inoltre che la grafica sembra non avere i numeri per impressionare: gli aerei sono ben fatti e le ambientazioni sono belle a vedersi, ma il livello di dettaglio visto in Ace Combat 5 (PS2) appare lontano.
Domenica 7 dicembre 1941
La situazione di calma apparente, tuttavia, era destinata a cambiare di lì a poco: l'Impero Giapponese, stremato dall'embargo sull'olio e sui minerali di ferro imposto dagli USA, decise di mettere in atto un attacco a sorpresa, avvenuto all'alba del 7 dicembre 1941. L'attacco fu attuato da due ondate di aerei del Sol Levante (per un totale di oltre 300 unità), supportati dall'imponente marina giapponese, che decimarono la Flotta del Pacifico ancorata a Pearl Harbour (mancando, però, le fondamentali portaerei, artefici della vittoria finale USA). Ed è in questo frangente che verrete proiettati, a bordo del vostro P40 Warhawk, nel bel mezzo dell'azione con l'obiettivo di limitare i danni. È in questo istante, inoltre, che l'aspetto della tranquilla base si trasforma,insieme alla grafica del gioco: il sole viene oscurato da decine di aerei giapponesi, il cielo si colora del nero delle esplosioni della contraerea, le raffiche di mitragliatrici perturbano l'aria incontaminata dell'isola e il suolo assume la fisionomia craterica della Luna.
Sciami di aerei sullo schermo
Il bello è che il gioco riesce a trasmettere tutto quanto è stato descritto a parole: il motore grafico, infatti, si fa perdonare il non eccelso livello di dettaglio degli elementi grazie alla sua capacità di gestire fino a 150 aerei contemporaneamente sullo schermo, con tanto di effetti grafici delle esplosioni e dei proiettili, ognuno dei quali è davvero ben rappresentato. Il tutto contribuisce a ricreare una sensazione di caos, avvicinandosi drasticamente alla realtà delle sanguinose battaglie del Pacifico. Non mancano, inoltre, chicche grafiche: le fiammate dagli scarichi del motore in fase di rilascio, gli aerei fumanti e avvolti dalle fiamme, gli spruzzi d'acqua sollevati quando i detriti raggiungono il mare, le nuvole in moto (che tra l'altro offrono copertura), nonché la rottura dell'indicatore di altitudine, la comparsa di macchie di sangue e dei fori di proiettile sullo schermo quando si viene colpiti, sono gli ornamenti che rendono questo HotP molto piacevole a vedersi.
Contesto storico
Anche il gameplay si rivela appassionante e convincente: l'ambientazione nella Seconda Guerra Mondiale offre una marcia in più, in quanto l'assenza dei missili a ricerca in dotazione ai moderni caccia complica le cose, imponendo al giocatore di esibirsi in frenetici (quanto appaganti) duelli aerei. Anche dal punto di vista della varietà HotP si rivela promettente: le 26 missioni, che si articolano lungo l'effettiva evoluzione del conflitto nel Pacifico (includendo le battaglie di Midway, Iwo Jima, e Guadalcanal, oltre alla già citata Pearl Harbor, il tutto raccontato da filmati originali e schermate che ricordano la propaganda del tempo), comprendono duelli aerei, bombardamenti di flotte nemiche e basi militari, supporto a truppe d'assalto e così via. In aggiunta sono presenti 5 missioni extra, che ripercorrono i momenti cruciali del conflitto, come l'assassinio dell'ammiraglio Yamamoto.
Piccoli nei
Se a tutto ciò si aggiungono le modalità on-line (fino a 8 giocatori contemporaneamente) e un buon numero di aerei di differenti tipi (oltre una ventina, includendo gli statunitensi P-38 Lightning, il B-25 Mitchell, l'F4U Corsair, i giapponesi Zero, Val e altri sperimentali come il Me 262 e il Lockheed Shooting Star) si comprende il potenziale di questo interessantissimo HotP, offuscato solo da piccoli nei, come poco incisiva la colonna sonora (ma che fa da sottofondo ad effetti convincenti), alcuni sporadici rallentamenti nel frame-rate e saltuarie imprecisioni nella traduzione in italiano delle scritte (il parlato rimane in lingua originale) che non pregiudicano affatto la comprensione. Se i primi due difetti possono essere corretti entro la versione finale del gioco, il timore è quello che venga confermata la triste tradizione Codemasters, che negli ultimi anni ci ha abituati a frettolose trasposizioni (come negli ultimi Colin McRae Rally). In ogni caso la sensazione è quella di essere di fronte a un titolo da non perdere. Appuntamento a settembre, quando arriverà in redazione il codice definitivo.
Adatto a tutti
Ovviamente l'obiettivo principale dei tutorial è quello di prendere confidenza con il vostro aereo. Per adattarsi alle esigenze di tutti, HotP include due tipologie di comandi: Professionale e Arcade. Il primo è dedicato a coloro che vogliono assaporare un po' più di realismo: in questo caso la levetta sinistra separa i moti di rollio e di beccheggio, imponendo al giocatore di realizzare precise combinazioni di queste due per ogni cambiamento di direzione. Vi accorgerete ben presto che tutto ciò è relativamente semplice quando si tratta di evitare di schiantarsi al suolo, ma quando dovrete centrare degli obiettivi (mitragliare i nemici, bombardare le navi...) la situazione si farà assai complicata. Gli sviluppatori, tuttavia, sono andati incontro anche a coloro che preferiscono buttarsi immediatamente nell'azione senza dover sudare le fatidiche sette camicie per addomesticare gli aerei: il sistema di controllo Arcade, infatti, semplifica le manovre di virata rendendo il gioco accessibile a tutti, anche se il prezzo da pagare la maggiore difficoltà nell'esecuzione di manovre acrobatiche. Durante i tutorial vi accorgerete inoltre che la grafica sembra non avere i numeri per impressionare: gli aerei sono ben fatti e le ambientazioni sono belle a vedersi, ma il livello di dettaglio visto in Ace Combat 5 (PS2) appare lontano.
Domenica 7 dicembre 1941
La situazione di calma apparente, tuttavia, era destinata a cambiare di lì a poco: l'Impero Giapponese, stremato dall'embargo sull'olio e sui minerali di ferro imposto dagli USA, decise di mettere in atto un attacco a sorpresa, avvenuto all'alba del 7 dicembre 1941. L'attacco fu attuato da due ondate di aerei del Sol Levante (per un totale di oltre 300 unità), supportati dall'imponente marina giapponese, che decimarono la Flotta del Pacifico ancorata a Pearl Harbour (mancando, però, le fondamentali portaerei, artefici della vittoria finale USA). Ed è in questo frangente che verrete proiettati, a bordo del vostro P40 Warhawk, nel bel mezzo dell'azione con l'obiettivo di limitare i danni. È in questo istante, inoltre, che l'aspetto della tranquilla base si trasforma,insieme alla grafica del gioco: il sole viene oscurato da decine di aerei giapponesi, il cielo si colora del nero delle esplosioni della contraerea, le raffiche di mitragliatrici perturbano l'aria incontaminata dell'isola e il suolo assume la fisionomia craterica della Luna.
Sciami di aerei sullo schermo
Il bello è che il gioco riesce a trasmettere tutto quanto è stato descritto a parole: il motore grafico, infatti, si fa perdonare il non eccelso livello di dettaglio degli elementi grazie alla sua capacità di gestire fino a 150 aerei contemporaneamente sullo schermo, con tanto di effetti grafici delle esplosioni e dei proiettili, ognuno dei quali è davvero ben rappresentato. Il tutto contribuisce a ricreare una sensazione di caos, avvicinandosi drasticamente alla realtà delle sanguinose battaglie del Pacifico. Non mancano, inoltre, chicche grafiche: le fiammate dagli scarichi del motore in fase di rilascio, gli aerei fumanti e avvolti dalle fiamme, gli spruzzi d'acqua sollevati quando i detriti raggiungono il mare, le nuvole in moto (che tra l'altro offrono copertura), nonché la rottura dell'indicatore di altitudine, la comparsa di macchie di sangue e dei fori di proiettile sullo schermo quando si viene colpiti, sono gli ornamenti che rendono questo HotP molto piacevole a vedersi.
Contesto storico
Anche il gameplay si rivela appassionante e convincente: l'ambientazione nella Seconda Guerra Mondiale offre una marcia in più, in quanto l'assenza dei missili a ricerca in dotazione ai moderni caccia complica le cose, imponendo al giocatore di esibirsi in frenetici (quanto appaganti) duelli aerei. Anche dal punto di vista della varietà HotP si rivela promettente: le 26 missioni, che si articolano lungo l'effettiva evoluzione del conflitto nel Pacifico (includendo le battaglie di Midway, Iwo Jima, e Guadalcanal, oltre alla già citata Pearl Harbor, il tutto raccontato da filmati originali e schermate che ricordano la propaganda del tempo), comprendono duelli aerei, bombardamenti di flotte nemiche e basi militari, supporto a truppe d'assalto e così via. In aggiunta sono presenti 5 missioni extra, che ripercorrono i momenti cruciali del conflitto, come l'assassinio dell'ammiraglio Yamamoto.
Piccoli nei
Se a tutto ciò si aggiungono le modalità on-line (fino a 8 giocatori contemporaneamente) e un buon numero di aerei di differenti tipi (oltre una ventina, includendo gli statunitensi P-38 Lightning, il B-25 Mitchell, l'F4U Corsair, i giapponesi Zero, Val e altri sperimentali come il Me 262 e il Lockheed Shooting Star) si comprende il potenziale di questo interessantissimo HotP, offuscato solo da piccoli nei, come poco incisiva la colonna sonora (ma che fa da sottofondo ad effetti convincenti), alcuni sporadici rallentamenti nel frame-rate e saltuarie imprecisioni nella traduzione in italiano delle scritte (il parlato rimane in lingua originale) che non pregiudicano affatto la comprensione. Se i primi due difetti possono essere corretti entro la versione finale del gioco, il timore è quello che venga confermata la triste tradizione Codemasters, che negli ultimi anni ci ha abituati a frettolose trasposizioni (come negli ultimi Colin McRae Rally). In ogni caso la sensazione è quella di essere di fronte a un titolo da non perdere. Appuntamento a settembre, quando arriverà in redazione il codice definitivo.
Heroes of the Pacific
Heroes of the Pacific
Heroes of the Pacific si presenta come una piacevole sorpresa all'interno del poco frequentato (almeno su console) genere di combattimenti tra aerei. L'ambientazione nella Seconda Guerra Mondiale dona uno spessore non indifferente, non solo per il fascino del conflitto, ma anche per l'assenza di missili a ricerca che vi imporrà di esibirvi in frenetici e appaganti duelli. Un comparto grafico capace di gestire oltre un centinaio di aerei contemporaneamente sullo schermo e il caos generato dalla contraerea e dalle raffiche di mitragliatrici riescono egregiamente nell'impresa di immergere l'utente nell'inferno delle battaglie del Pacifico, creando un impatto visivo davvero impressionante. Un gameplay convincente e vario chiude il quadro della situazione emersa con questa versione preview. A settembre l'appuntamento con il verdetto finale, anche se la sensazione è quella di esser di fronte a un titolone.