Homefront
di
Giuseppe Schirru
Spesso e volentieri il giocatore medio é portato a snobbare il reparto narrativo negli fps, perché finché ci si crivella di piombo in allegria si può avere una trama accessoria alle spalle senza soffrirne troppo. Non sono dello stesso avviso quelli di Kaos Studios (già autori dell'onesto Frontlines: Fuel Of War), affidatisi a John Frederick Milius per la stesura della loro trama, convinti che sia questo un fattore fondamentale in ogni esperienza ludica che si rispetti. Il che ci può stare, a patto di non discriminare il fattore più importante e fondamentale di ogni fps, l'allegro scambio di piombo poc'anzi citato.
Siamo nel 2027 e agli USA in ginocchio per la crisi economica si contrappongono le due Coree che, appese al chiodo le ostilità e unitesi sotto il nome di Greater Korean Republic, emergono prepotentemente come nuova superpotenza desiderosa di fagocitare in toto i poveri States. E noi siamo proprio lì, in una San Francisco piegata e in rovina, tra le fila della resistenza, perennemente in fuga e braccati dall'esercito invasore, più che mai desiderosi di fargli il bip a stelle e strisce. L'incipit é senz'altro buono, complice una rocambolesca fuga dopo aver visionato in prima persona le crudeltà di una guerra dove i civili vengono barbaramente giustiziati davanti agli innocenti occhi dei propri figli, e quant'altro che per ora é meglio omettere.
San Francisco é degradata quanto basta, in grado di fornire quella sensazione di oppressione e abbandono che ci si aspetta, ed é tangibile la paura che attanaglia i sopravvissuti, rintanati nelle case lontano dai mitra dell'esercito coreano. Si diceva della fuga rocambolesca, e infatti Homefront parte così, con voi che uscite da un bus distrutto dall'impatto col camion e i vostri compagni a cui riunirvi dopo aver recuperato una pistola e poco dopo qualche arma ben più dannosa. Homefront si dimostra subito per quello che é, un fps classico senza troppe divagazioni. Si ha inizialmente la sensazione di essere braccati dal nemico, il che nasconde il fatto che si avanza per il classico sentiero prestabilito, dove una serie di scene scriptate fanno capolino tra uno scontro a fuoco e l'altro. Call of Duty docet.
Scontri a fuoco che dobbiamo dire più classici che non si può, dove nemmeno é stato implementato un sistema di coperture e ci si limita a scaricare caricatori per poi ripararsi dietro qualcosa quando la nostra energia vitale verrà temporaneamente compromessa. Già nei primi istanti di gioco si può però notare una certa varietà di situazioni, dove al classico sbaragliamento dei nemici si alterna la difesa di un'abitazione, o ancora il controllo di un mezzo militare per debellare i carri armati ostili.
In un'esperienza fps che si rispetti, gli scontri a fuoco hanno però un ruolo fondamentale e ci si augura che in tal senso, nel tempo che manca alla pubblicazione del gioco, qualcosa venga affinato. É vero che gli ostili si nascondono e tentano di utilizzare le coperture a loro favore, altre volte é altrettanto vero che la loro intelligenza artificiale lascia adito a qualche dubbio. L'armamentario risulta invece variegato, e solo nei primi livelli di gioco abbiamo avuto modo di imbracciare svariati mitragliatori. Qua e là qualche piccolo intoppo dovuto al codice ancora non completo in nostro possesso non meriterebbe nemmeno menzione, come alcuni comportamenti indecifrabili dei gregari davanti alle porte o di fronte al prossimo obiettivo, ma sono tutti peccati veniali che nella pulitura finale del codice vengono solitamente eliminati.
Sul reparto grafico é bene soffermarsi un istante: é indubbio che la resa delle ambientazioni riesca perfettamente a ricreare quella situazione di degrado che affligge San Francisco, é però bene citare come la texturizzazione dei personaggi e di molte strutture lasci a desiderare, e che il buon vecchio Unreal Engine 3 possa dare di più. Siamo comunque di fronte a un codice parziale ed é presto per tirare le somme. Anche perché, a prescindere da quello che sarà l'impatto grafico finale, Homefront garantisce un multiplayer fino a 32 giocatori suddiviso in varie modalità e addolcito dalla presenza di “crediti” di gioco con cui poi sbloccare armi, oggetti e ammennicoli vari.
Kaos Studios parte da solide basi come una trama ben congeniata e ci monta sopra un fps classico, arricchendo poi il tutto con un'esperienza multiplayer promettente. Il codice in nostro possesso lasciava adito a qualche dubbio, sia dal punto di vista grafico che da quello del gameplay, inutile dire che bisognerà attendere ancora qualche settimana per la versione finale del gioco e capire dove questo Homefront possa effettivamente arrivare.
Siamo nel 2027 e agli USA in ginocchio per la crisi economica si contrappongono le due Coree che, appese al chiodo le ostilità e unitesi sotto il nome di Greater Korean Republic, emergono prepotentemente come nuova superpotenza desiderosa di fagocitare in toto i poveri States. E noi siamo proprio lì, in una San Francisco piegata e in rovina, tra le fila della resistenza, perennemente in fuga e braccati dall'esercito invasore, più che mai desiderosi di fargli il bip a stelle e strisce. L'incipit é senz'altro buono, complice una rocambolesca fuga dopo aver visionato in prima persona le crudeltà di una guerra dove i civili vengono barbaramente giustiziati davanti agli innocenti occhi dei propri figli, e quant'altro che per ora é meglio omettere.
San Francisco é degradata quanto basta, in grado di fornire quella sensazione di oppressione e abbandono che ci si aspetta, ed é tangibile la paura che attanaglia i sopravvissuti, rintanati nelle case lontano dai mitra dell'esercito coreano. Si diceva della fuga rocambolesca, e infatti Homefront parte così, con voi che uscite da un bus distrutto dall'impatto col camion e i vostri compagni a cui riunirvi dopo aver recuperato una pistola e poco dopo qualche arma ben più dannosa. Homefront si dimostra subito per quello che é, un fps classico senza troppe divagazioni. Si ha inizialmente la sensazione di essere braccati dal nemico, il che nasconde il fatto che si avanza per il classico sentiero prestabilito, dove una serie di scene scriptate fanno capolino tra uno scontro a fuoco e l'altro. Call of Duty docet.
Scontri a fuoco che dobbiamo dire più classici che non si può, dove nemmeno é stato implementato un sistema di coperture e ci si limita a scaricare caricatori per poi ripararsi dietro qualcosa quando la nostra energia vitale verrà temporaneamente compromessa. Già nei primi istanti di gioco si può però notare una certa varietà di situazioni, dove al classico sbaragliamento dei nemici si alterna la difesa di un'abitazione, o ancora il controllo di un mezzo militare per debellare i carri armati ostili.
In un'esperienza fps che si rispetti, gli scontri a fuoco hanno però un ruolo fondamentale e ci si augura che in tal senso, nel tempo che manca alla pubblicazione del gioco, qualcosa venga affinato. É vero che gli ostili si nascondono e tentano di utilizzare le coperture a loro favore, altre volte é altrettanto vero che la loro intelligenza artificiale lascia adito a qualche dubbio. L'armamentario risulta invece variegato, e solo nei primi livelli di gioco abbiamo avuto modo di imbracciare svariati mitragliatori. Qua e là qualche piccolo intoppo dovuto al codice ancora non completo in nostro possesso non meriterebbe nemmeno menzione, come alcuni comportamenti indecifrabili dei gregari davanti alle porte o di fronte al prossimo obiettivo, ma sono tutti peccati veniali che nella pulitura finale del codice vengono solitamente eliminati.
Sul reparto grafico é bene soffermarsi un istante: é indubbio che la resa delle ambientazioni riesca perfettamente a ricreare quella situazione di degrado che affligge San Francisco, é però bene citare come la texturizzazione dei personaggi e di molte strutture lasci a desiderare, e che il buon vecchio Unreal Engine 3 possa dare di più. Siamo comunque di fronte a un codice parziale ed é presto per tirare le somme. Anche perché, a prescindere da quello che sarà l'impatto grafico finale, Homefront garantisce un multiplayer fino a 32 giocatori suddiviso in varie modalità e addolcito dalla presenza di “crediti” di gioco con cui poi sbloccare armi, oggetti e ammennicoli vari.
Kaos Studios parte da solide basi come una trama ben congeniata e ci monta sopra un fps classico, arricchendo poi il tutto con un'esperienza multiplayer promettente. Il codice in nostro possesso lasciava adito a qualche dubbio, sia dal punto di vista grafico che da quello del gameplay, inutile dire che bisognerà attendere ancora qualche settimana per la versione finale del gioco e capire dove questo Homefront possa effettivamente arrivare.
Homefront
Homefront
Kaos Studios parte da solide basi come una trama ben congeniata e ci monta sopra un fps classico, arricchendo poi il tutto con un'esperienza multiplayer promettente. Il codice in nostro possesso lasciava adito a qualche dubbio, sia dal punto di vista grafico che da quello del gameplay, inutile dire che bisognerà attendere ancora qualche settimana per la versione finale del gioco e capire dove questo Homefront possa effettivamente arrivare.