Homefront: The Revolution
di
La storia di Homefront Revolution é a dir poco travagliata. Il seguito dello sparatutto THQ ha infatti cambiato publisher e persino sviluppatore, che a sua volta ha cambiato nome più volte. Ad ogni modo, gli ex-Free Radicals, poi Crytek UK e ora noti come Dumbuster Studio ci assicurano che il progetto é in carreggiata ed in mano alle medesime persone ormai da qualche anno. Dopo la presentazione dell'anno scorso, la cui anteprima potete rileggervi qui, abbiamo avuto modo di prendere in mano un pad e giocare su PC una build ancora decisamente indietro nello sviluppo ma ottima per farci un'idea su questo reboot.
Appurato che sotto il nome di Dumbuster Studio si celano i creatori di Timesplitters, la presentazione può proseguire nel descriverci il titolo, un FPS free-roaming che partendo dalla creazione di un futuro distopico molto affascinante, imbastisce un'esperienza promettente, sebbene un po' derivativa. L'esercito coreano ha invaso gli Stati Uniti e le truppe del KPA impongono il nuovo regime con la forza militare. La nostra storia é ambientata a Philadelphia, dove Ethan Brady, il protagonista che impersoneremo, parteciperà ad un movimento di resistenza, intento a svegliare dal torpore gli altri connazionali e ribaltare finalmente i conquistatori della Corea.
La città é divisa in zone verdi, gialle e rosse. Le prime ospitano gli esponenti del regime, che vivono nell'agio e nel lusso. Le seconde invece sono come i quartieri poveri delle grosse metropoli, ed infine le rosse sono vere e proprie aree di guerra, devastate da continui scontri.E' proprio in una Red Zone che si ambienta la demo mostrata alla presentazione, la medesima vista sul palco della conferenza Microsoft. Sezione di gioco che a seguire abbiamo potuto testare con mano. Seduti alla nostra postazione PC, la partita si avvia con i primi minuti che come da tradizione ci istruiscono sui controlli ed i rudimenti del gameplay, ma gli sviluppatori hanno voluto precisare che Homefront The Revolution é un open world ed in quanto tale, ci lascerà presto la libertà di decidere cosa vogliamo fare. L'introduzione ci getta subito nel vivo dell'azione.
Ethan ed i suoi commilitoni si muovono silenziosi sui tetti di una parte della città in rovina. Sta arrivando un convoglio nemico e la trappola é pronta. Al segnale, dobbiamo sganciare dei barili esplosivi sul carro armato della KPA. Partito l'attacco, imbracciamo il fucile ed ingaggiamo i soldati nemici. Dei droni si avvicinano, un bersaglio da eliminare rapidamente, o avviseranno i rinforzi e addirittura le navi della sorveglianza volanti, che con un fascio di luce illuminano le zone di guerra per stanare i ribelli come noi e darli in pasto alle truppe coreane.L'azione prosegue fino alla fuga finale, a bordo di una moto.
Acquisiamo finalmente libertà di scelta, che potremo applicare nel cercare di portare a termine l'obiettivo assegnatoci, occupare gli Strike Point in zona. Questi sono dei punti da "hackerare" per sottrarli alle forze nemiche, trasformandoli così in punti di appoggio per la resistenza. Il gioco non segue uno svolgimento lineare in queste fasi, permettendoci di alimentare la rivoluzione uno Strike Point dopo l'altro, accrescendo al contempo l'influenza dei nostri compagni d'armi. I punti occupati ci daranno anche alcune risorse, come munizioni, armi e le moto da usare per muoversi sulla mappa.
Homefront The Revolution propone un'esperienza piuttosto stratificata e nello studiare strategie per sabotare le forze della KPA, possiamo approfittare anche del sistema di crafting. In giro per la mappa di gioco troveremo infatti numerosi elementi da raccogliere, da utilizzare poi per assemblare esplosivi ed altri gadget utili. Le armi saranno personalizzabili, con un menu identico a quello della serie Crysis, ma le modifiche possono andare anche più a fondo, trasformando un mitragliatore in un fucile a pompa.
Ci viene mostrato un uso creativo della macchina radiocomandata, alla quale possiamo incollare una granata per farla detonare dalla distanza, ma pare che avremo molte altre opportunità.Pad alla mano il titolo ci ha lasciato sensazioni contrastanti. Da un lato l'atmosfera é molto interessante, così come gli spunti narrativi e la costruzione del mondo di gioco. Le zone gialle e verdi offriranno ulteriori spunti, come i civili che reagiranno alle nostre azioni e le sequenze più puramente narrative. Le ambientazioni si evolveranno, cambiando in conseguenza alle nostre azioni rivoluzionarie.
D'altro canto, lo shooting non ci ha del tutto soddisfatti, risultando un po' legnoso ed impreciso. L'intelligenza artificiale ad esempio ha mostrato diversi spunti di buon livello ma anche qualche svarione. Le pattuglie non ripetono le medesime ronde ciclicamente, ma reagiscono a quanto accade sul campo di battaglia e lo stesso vale per i nostri compagni, che si muoveranno e compieranno azioni in autonomia. Insomma, ai ragazzi di Dumbuster Studio le idee non mancano e i propositi per creare qualcosa di divertente ed appagante ci sono sicuramente ma al bilanciare il tutto non sarà così facile. Noi rimaniamo cautamente curiosi di vedere come si evolve questo progetto travagliato.
Sviluppo travagliato gioco fortunato?
Appurato che sotto il nome di Dumbuster Studio si celano i creatori di Timesplitters, la presentazione può proseguire nel descriverci il titolo, un FPS free-roaming che partendo dalla creazione di un futuro distopico molto affascinante, imbastisce un'esperienza promettente, sebbene un po' derivativa. L'esercito coreano ha invaso gli Stati Uniti e le truppe del KPA impongono il nuovo regime con la forza militare. La nostra storia é ambientata a Philadelphia, dove Ethan Brady, il protagonista che impersoneremo, parteciperà ad un movimento di resistenza, intento a svegliare dal torpore gli altri connazionali e ribaltare finalmente i conquistatori della Corea.
L'ambientazione é molto interessante, unico aspetto salvato dall'originale Homefront
La città é divisa in zone verdi, gialle e rosse. Le prime ospitano gli esponenti del regime, che vivono nell'agio e nel lusso. Le seconde invece sono come i quartieri poveri delle grosse metropoli, ed infine le rosse sono vere e proprie aree di guerra, devastate da continui scontri.E' proprio in una Red Zone che si ambienta la demo mostrata alla presentazione, la medesima vista sul palco della conferenza Microsoft. Sezione di gioco che a seguire abbiamo potuto testare con mano. Seduti alla nostra postazione PC, la partita si avvia con i primi minuti che come da tradizione ci istruiscono sui controlli ed i rudimenti del gameplay, ma gli sviluppatori hanno voluto precisare che Homefront The Revolution é un open world ed in quanto tale, ci lascerà presto la libertà di decidere cosa vogliamo fare. L'introduzione ci getta subito nel vivo dell'azione.
Ethan ed i suoi commilitoni si muovono silenziosi sui tetti di una parte della città in rovina. Sta arrivando un convoglio nemico e la trappola é pronta. Al segnale, dobbiamo sganciare dei barili esplosivi sul carro armato della KPA. Partito l'attacco, imbracciamo il fucile ed ingaggiamo i soldati nemici. Dei droni si avvicinano, un bersaglio da eliminare rapidamente, o avviseranno i rinforzi e addirittura le navi della sorveglianza volanti, che con un fascio di luce illuminano le zone di guerra per stanare i ribelli come noi e darli in pasto alle truppe coreane.L'azione prosegue fino alla fuga finale, a bordo di una moto.
Acquisiamo finalmente libertà di scelta, che potremo applicare nel cercare di portare a termine l'obiettivo assegnatoci, occupare gli Strike Point in zona. Questi sono dei punti da "hackerare" per sottrarli alle forze nemiche, trasformandoli così in punti di appoggio per la resistenza. Il gioco non segue uno svolgimento lineare in queste fasi, permettendoci di alimentare la rivoluzione uno Strike Point dopo l'altro, accrescendo al contempo l'influenza dei nostri compagni d'armi. I punti occupati ci daranno anche alcune risorse, come munizioni, armi e le moto da usare per muoversi sulla mappa.
La vita del rivoluzionario
Homefront The Revolution propone un'esperienza piuttosto stratificata e nello studiare strategie per sabotare le forze della KPA, possiamo approfittare anche del sistema di crafting. In giro per la mappa di gioco troveremo infatti numerosi elementi da raccogliere, da utilizzare poi per assemblare esplosivi ed altri gadget utili. Le armi saranno personalizzabili, con un menu identico a quello della serie Crysis, ma le modifiche possono andare anche più a fondo, trasformando un mitragliatore in un fucile a pompa.
Il gameplay free roaming ricrea piuttosto bene la sensazione di guerriglia urbana
Ci viene mostrato un uso creativo della macchina radiocomandata, alla quale possiamo incollare una granata per farla detonare dalla distanza, ma pare che avremo molte altre opportunità.Pad alla mano il titolo ci ha lasciato sensazioni contrastanti. Da un lato l'atmosfera é molto interessante, così come gli spunti narrativi e la costruzione del mondo di gioco. Le zone gialle e verdi offriranno ulteriori spunti, come i civili che reagiranno alle nostre azioni e le sequenze più puramente narrative. Le ambientazioni si evolveranno, cambiando in conseguenza alle nostre azioni rivoluzionarie.
D'altro canto, lo shooting non ci ha del tutto soddisfatti, risultando un po' legnoso ed impreciso. L'intelligenza artificiale ad esempio ha mostrato diversi spunti di buon livello ma anche qualche svarione. Le pattuglie non ripetono le medesime ronde ciclicamente, ma reagiscono a quanto accade sul campo di battaglia e lo stesso vale per i nostri compagni, che si muoveranno e compieranno azioni in autonomia. Insomma, ai ragazzi di Dumbuster Studio le idee non mancano e i propositi per creare qualcosa di divertente ed appagante ci sono sicuramente ma al bilanciare il tutto non sarà così facile. Noi rimaniamo cautamente curiosi di vedere come si evolve questo progetto travagliato.