Hyperdimension Neptunia

di Tommaso Alisonno
Quello che in HN ha un funzionamento atipico é la gestione delle altre abilità speciali, le quali sono esclusivamente di tipo passivo, compresi i poteri di cura. Sarà infatti vostro compito quello di distribuire a ciascuna abilità i punti percentuali che indicheranno la frequenza con cui queste si attiveranno, tra l'altro al presentarsi di determinate condizioni. Per fare un esempio, i poteri di cura più classici provvedono a ristabilire una determinate percentuale di energia e un attacco subito porta la barra al di sotto di una certa soglia: se volete essere certi che questo potere si attiverà automaticamente dovrete impostarlo al 100% di efficienza (e neppure questo sarà sufficiente a garantirvi l'immortalità, ovviamente). Quando oltre alle cure si hanno da gestire le risurrezioni e i poteri che contrastano gli status (veleno, paralisi, ...) le cose si fanno complicate e i punti non bastano mai.



Tecnicamente, HN si appoggia al medesimo motore di Trinity Universe, il quale gestisce dungeon in 3D piuttosto semplici e modelli altrettanto semplici, sebbene con uno stile Manga molto particolare. Questo é il medesimo dei portrait dei personaggi che ci terranno compagnia nei lunghi dialoghi, anche se le animazioni sono implementate più per dare una parvenza di vita piuttosto che per realizzare delle vere dinamiche. Diciamo quindi che graficamente siamo nel grazioso, ma essenziale, con solo qualche effetto speciale durante le battaglie a risollevarne le sorti. Niente da eccepire per il comparto audio, con musiche abbastanza simpatiche che variano a seconda delle situazioni e dei dungeon, e moltissimi doppiaggi in Inglese o Giapponese; i sottotitoli sono disponibili solo in Inglese.

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Il sistema di gioco di HD non é di per sé complicato, ma se non ci si prende un po' di tempo da dedicare all'esplorazione accurata dei menù, agli esperimenti con i comandi per le combo e all'assegnazione delle percentuali delle abilità si rischia di “farsi male”. La colpa va probabilmente a dei tutorial piuttosto vaghi, che illustrano sì con delle finestre testuali cosa si può fare, ma non guidano esattamente il giocatore nell'atto. Il risultato é che se non si prende il coraggio a due mani e non ci si tuffa a pesce negli esperimenti (e ricordiamo che si possono personalizzare 9+27+81=117 comandi per ogni personaggio!!!) ci si ritrova a usare solo le tecniche di base, senza neanche poter trasformare Neptune in HDD.

Idem valga per le abilità passive: non essendo possibile curare i personaggi tra uno scontro e l'altro (e lo ripetiamo: NON é possibile, che ci crediate o no, anche se fortunatamente guariscono totalmente uscendo dal dungeon), sinché non ci si mette a impostare quei parametri ci si ritrova ben presto col party a pezzi. Ad ogni modo, l'impressione su quest'ultimo punto é proprio di un esperimento da rivedere: quando un personaggio va KO, se non viene immediatamente resuscitato da un compagno rischia di fare il resto del dungeon con 1 punto ferita, senza potersi curare autonomamente.

Per quanto molti potrebbero trovare i dungeon tutti decisamente ripetitivi, a dispetto delle variazioni nella grafica degli ambienti, così come gli scontri e le missioni in generale, oppure i dialoghi particolarmente lunghi e prolissi, e talvolta assolutamente inutili in termini di trama, la verità é che HD ha comunque una trama fantasiosa, personaggi simpatici, situazioni cervellotiche ed anche una certa complessità di fondo, che fa sì, ad esempio, che variando l'ordine delle esplorazioni varino anche parti di dialogo.

L'esperienza di gioco non certo breve, specie considerando i tre livelli di difficoltà: i dungeon opzionali possono essere rigiocati più volte per racimolare ulteriore esperienza oppure per ottenere una migliore valutazione e scalare le classifiche online, ed in generale Neptune e socie (ah, non l'abbiamo detto? I personaggi giocanti sono tutti giovani pulzelle) fanno di tutto per risultarci simpatiche. Certo, non avrebbe guastato un sistema meno “chiuso” e soprattutto un po' di varietà in più, prima ancora di uno studio tecnico superiore. Indicato per gli appassionati di JRPG “vecchia scuola” che amano le situazioni divertenti e fuori di testa, ma fondamentalmente solo per loro.

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