I Cavalieri dello Zodiaco: Il Santuario
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Correva l'anno 1986 quando l'allora semisconosciuto Masami Kurumada presentava attraverso le pagine del mensile nipponico Shonen Jump Saint Seiya, manga dalla forte connotazione mitologica incentrato sulle avventure dei Saint, cavalieri dalle scintillanti armature suddivise in gerarchie celesti il cui compito era quello di difendere Atena Dea della Giustizia reincarnata nel sinuoso corpo di Saori Kido (Lady Isabel per i meno esterofili) ed il mondo intero dalle forze oscure. Per chi ha saputo apprezzarne le doti in questi diciannove anni, vedere tradotto in realtà un degno tie in rappresenta la realizzazione di un sogno della propria adolescenza, la possibilità, in sintesi, di prendere finalmente parte alle avventure che hanno accompagnato i pomeriggi di molti di noi.
Già, perché I Cavalieri dello Zodiaco: Chapter Sanctuary promette di essere una fedele trasposizione digitale della parte più affascinante delle avventure di Pegasus & Co. riproponendno l'affannosa corsa contro il tempo attraverso le dodici case di Atene fino al conflitto ultimo contro il cavaliere decaduto di Gemini. Partendo da questo presupposto bene ha fatto Bandai, sempre più concentrata nel proporre validi porting delle serie animate di forte richiamo come questo, nel presentare una modalità di gioco principale - Story Mode - che esulasse dalle linee guida imposte dai beat em'up più classici, ma piuttosto capace di garantire un'esperienza di gioco quanto più vicina alla controparte "reale". In tal senso appare quindi del tutto condivisibile la scelta di rinunciare al classico menù di selezione del personaggio, che dovrà poi affrontare i dodici cavalieri d'oro (uno per ogni segno dello zodiaco), in favore di un'azione di gioco che, di fatto, obbligherà il giocatore ad impersonare di volta in volta uno dei cinque protagonisti del manga, che per chi non li conoscesse rispondono al nome di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix. Esattamente come nella serie animata e rispettandone la medesima cronistoria, avremo quindi la possibilità di rivivere gli epici confronti fra Pegasus ed il cavaliere di Ioria e quello tra Phoenix ed il cavaliere di Virgo, il tutto condito con una maniacale cura del dettaglio che non potrà che far piacere ai cultori dell'opera.
A tal proposito è doveroso segnalare l'incredibile lavoro svolto dal team Dimps , già autori di DragonBall Z Budokai III da cui ha ereditato il motore grafico, tanto per il level design, assolutamente fedele all'opera di Kurumada, che soprattutto per la dovizia dei particolari che si traducono in pratica con la presenza di numerosi elementi riconducibili alla serie originale: la corsa dei cavalieri di Atena dentro la casa di Gemini (doppia come il suo cosmo), il sacrificio di Cassios nella casa Ioria, passando per la perdita del corno del cavaliere del Toro in occasione dello scontro contro Pegasus sono solo alcuni dei numerosissimi esempi che si potrebbero fare. A ciò si aggiunge la splendida caratterizzazione dei personaggi che potranno così espandere il proprio cosmo, disporre delle stesse tecniche di attacco ammirate nella serie e soprattutto ricevere l'aiuto di Atena, in occasione di ogni sconfitta, che tramite l'opportuna pressione dello stick analogico di sinistra e dei pulsanti di azione, ci darà la "forza interiore" per tornare in battaglia.
Dal punto di vista tecnico Chapter Sanctuary, che giungerà a fine Giugno anche in Italia grazie ad Atari, non passerà probabilmente alla storia come un picchiaduro particolarmente tecnico (tutti i personaggi disporranno della medesima combinazione di tasti per effettuare le proprie mosse), presentandosi comunque ai nastri di partenza come un titolo meritevole d'attenzione. Volendo "ingabbiare " Chapter Sanctuary in una struttura ben delineata, possiamo affermare che il gioco sarà fondamentalmente un beat em'up in tre dimensioni ad incontri, intervallato da frequenti sequenze filmate prima fra tutte la proposizione in formato digitale della sigla dell'anime in occasione di ciascun incontro, condito con alcuni passaggi molto vicini ai beat em' up a scorrimento di una volta che fungeranno da collagene tra una casa (così vengono chiamati i templi custoditi dai cavalieri d'oro) e l'altra.
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Al dì la della bontà della modalità di gioco principale e di alcune cadute di stile, prima fra tutte l'addondanza di cut-scenes che tendono a spezzare il ritmo, la presenza di numerosi extra sbloccabili, fra cui è doveroso segnalare la modalità Story mode alternativa (che permetterà non poche variazioni alla storia originale oltre all'inserimento di numerosi personaggi a sopresa) unitamente alla modalità Versus, rappresentano elementi più che sufficienti per fare di Saint Seiya: Chapter Sanctuary un titolo quanto meno da tenere in considerazione.
Al di la della localizzazione anglosassone, per noi europei resta inoltre la speranza di poter disporre, con oltre due mesi di distanza rispetto all'uscita nipponica, di alcune succose extra features che potrebbero arricchire un offerta di per se già allettante.
Già, perché I Cavalieri dello Zodiaco: Chapter Sanctuary promette di essere una fedele trasposizione digitale della parte più affascinante delle avventure di Pegasus & Co. riproponendno l'affannosa corsa contro il tempo attraverso le dodici case di Atene fino al conflitto ultimo contro il cavaliere decaduto di Gemini. Partendo da questo presupposto bene ha fatto Bandai, sempre più concentrata nel proporre validi porting delle serie animate di forte richiamo come questo, nel presentare una modalità di gioco principale - Story Mode - che esulasse dalle linee guida imposte dai beat em'up più classici, ma piuttosto capace di garantire un'esperienza di gioco quanto più vicina alla controparte "reale". In tal senso appare quindi del tutto condivisibile la scelta di rinunciare al classico menù di selezione del personaggio, che dovrà poi affrontare i dodici cavalieri d'oro (uno per ogni segno dello zodiaco), in favore di un'azione di gioco che, di fatto, obbligherà il giocatore ad impersonare di volta in volta uno dei cinque protagonisti del manga, che per chi non li conoscesse rispondono al nome di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix. Esattamente come nella serie animata e rispettandone la medesima cronistoria, avremo quindi la possibilità di rivivere gli epici confronti fra Pegasus ed il cavaliere di Ioria e quello tra Phoenix ed il cavaliere di Virgo, il tutto condito con una maniacale cura del dettaglio che non potrà che far piacere ai cultori dell'opera.
A tal proposito è doveroso segnalare l'incredibile lavoro svolto dal team Dimps , già autori di DragonBall Z Budokai III da cui ha ereditato il motore grafico, tanto per il level design, assolutamente fedele all'opera di Kurumada, che soprattutto per la dovizia dei particolari che si traducono in pratica con la presenza di numerosi elementi riconducibili alla serie originale: la corsa dei cavalieri di Atena dentro la casa di Gemini (doppia come il suo cosmo), il sacrificio di Cassios nella casa Ioria, passando per la perdita del corno del cavaliere del Toro in occasione dello scontro contro Pegasus sono solo alcuni dei numerosissimi esempi che si potrebbero fare. A ciò si aggiunge la splendida caratterizzazione dei personaggi che potranno così espandere il proprio cosmo, disporre delle stesse tecniche di attacco ammirate nella serie e soprattutto ricevere l'aiuto di Atena, in occasione di ogni sconfitta, che tramite l'opportuna pressione dello stick analogico di sinistra e dei pulsanti di azione, ci darà la "forza interiore" per tornare in battaglia.
Dal punto di vista tecnico Chapter Sanctuary, che giungerà a fine Giugno anche in Italia grazie ad Atari, non passerà probabilmente alla storia come un picchiaduro particolarmente tecnico (tutti i personaggi disporranno della medesima combinazione di tasti per effettuare le proprie mosse), presentandosi comunque ai nastri di partenza come un titolo meritevole d'attenzione. Volendo "ingabbiare " Chapter Sanctuary in una struttura ben delineata, possiamo affermare che il gioco sarà fondamentalmente un beat em'up in tre dimensioni ad incontri, intervallato da frequenti sequenze filmate prima fra tutte la proposizione in formato digitale della sigla dell'anime in occasione di ciascun incontro, condito con alcuni passaggi molto vicini ai beat em' up a scorrimento di una volta che fungeranno da collagene tra una casa (così vengono chiamati i templi custoditi dai cavalieri d'oro) e l'altra.
Al dì la della bontà della modalità di gioco principale e di alcune cadute di stile, prima fra tutte l'addondanza di cut-scenes che tendono a spezzare il ritmo, la presenza di numerosi extra sbloccabili, fra cui è doveroso segnalare la modalità Story mode alternativa (che permetterà non poche variazioni alla storia originale oltre all'inserimento di numerosi personaggi a sopresa) unitamente alla modalità Versus, rappresentano elementi più che sufficienti per fare di Saint Seiya: Chapter Sanctuary un titolo quanto meno da tenere in considerazione.
Al di la della localizzazione anglosassone, per noi europei resta inoltre la speranza di poter disporre, con oltre due mesi di distanza rispetto all'uscita nipponica, di alcune succose extra features che potrebbero arricchire un offerta di per se già allettante.