I Am Alive
di
Anche perché il protagonista avrà molte gatte da pelare per pensare alla propria di sopravvivenza. Il cibo sarà pochissimo, l'acqua ancora meno. Portare con se simili razioni potrebbe significare avere qualche giorno in più di vita, ma anche possedere una merce di scambio tanto rara quanto preziosa... motivo per cui potremmo essere anche considerati delle semplici prede da uccidere in fretta per poi venire derubate. Armi? Scordatevi arsenali e piogge di proiettili. Potreste, al massimo, trovare qualche coltello, un arco rudimentale con poco frecce e una pistola con i colpi contati. La vostra intelligenza potrebbe però contare più dei bossoli a disposizione. Scappare al momento giusto, cercare di intavolare una discussione, nascondervi, attaccare alle spalle e persino cercare di attuare un bluff puntando sugli avversari la pistola scarica... sperando di non trovare qualcuno così pazzo da sfidare la sorte e attaccarvi lo stesso!
Cartoline dopo il terremoto
Il palcoscenico della distruzione ci vede immersi da macerie di ogni tipo, senza scordare la possibilità di entrare dentro ad alcuni edifici. Il nostro protagonista potrà limitarsi a camminare tra strade deserte (infatti non aspettatevi di trovare poi troppa compagnia) oppure potrebbe avere la necessità di scalare qualche palazzo diroccato per raggiungere una particolare posizione o magari evitare pericolo insormontabili. Tra una arrampicata “libera” (molto pericolosa) e le scalate sfruttando i rari chiodi da roccia, non può ovviamente mancare l'occhiata dovuta alle movenze dell'eroe e di tutto quello che vi sta intorno. Ovviamente il passaggio da titolo scatolato a prodotto per il digital delivery ha portato con se un downgrade quantomeno tecnico, e le animazioni che si possono notare non sembrano affatto convincenti, mostrando modelli poligonali senza dubbio legnosi.
La grafica poi non sembra patire troppo sui dettagli, con una scelta cromatica tendente al grigio e pronta a ricordarci il disastro e la devastazione. La polvere domina il tutto, rendendo il paesaggio adatto alla situazione... ma non può che ricordarci di come molti team abbiano in passato usato appunto polvere e nebbia per nascondere agli occhi dei giocatori una scarsa profondità d'orizzonte. A questa domanda é impossibile rispondere allo stato attuale, dovremo attendere la versione definitiva del gioco per poter parlare con maggiore cognizione di causa, così come riguardo alla longevità, dichiarata per circa otto ore, ma da testare sul campo.
Se le premesse di trama e di interazione promettono bene, molto dovrà dimostrare il titolo in versione definitiva, facendoci capire come I Am Alive é sopravvissuto a questi anni di tribolazioni e passaggi di mano. Potremmo avere una esperienza godibile e di classe, quanto un prodotto evitabile. Pazientate con noi: il 14 Dicembre non é poi così lontano.
Cartoline dopo il terremoto
Il palcoscenico della distruzione ci vede immersi da macerie di ogni tipo, senza scordare la possibilità di entrare dentro ad alcuni edifici. Il nostro protagonista potrà limitarsi a camminare tra strade deserte (infatti non aspettatevi di trovare poi troppa compagnia) oppure potrebbe avere la necessità di scalare qualche palazzo diroccato per raggiungere una particolare posizione o magari evitare pericolo insormontabili. Tra una arrampicata “libera” (molto pericolosa) e le scalate sfruttando i rari chiodi da roccia, non può ovviamente mancare l'occhiata dovuta alle movenze dell'eroe e di tutto quello che vi sta intorno. Ovviamente il passaggio da titolo scatolato a prodotto per il digital delivery ha portato con se un downgrade quantomeno tecnico, e le animazioni che si possono notare non sembrano affatto convincenti, mostrando modelli poligonali senza dubbio legnosi.
La grafica poi non sembra patire troppo sui dettagli, con una scelta cromatica tendente al grigio e pronta a ricordarci il disastro e la devastazione. La polvere domina il tutto, rendendo il paesaggio adatto alla situazione... ma non può che ricordarci di come molti team abbiano in passato usato appunto polvere e nebbia per nascondere agli occhi dei giocatori una scarsa profondità d'orizzonte. A questa domanda é impossibile rispondere allo stato attuale, dovremo attendere la versione definitiva del gioco per poter parlare con maggiore cognizione di causa, così come riguardo alla longevità, dichiarata per circa otto ore, ma da testare sul campo.
Se le premesse di trama e di interazione promettono bene, molto dovrà dimostrare il titolo in versione definitiva, facendoci capire come I Am Alive é sopravvissuto a questi anni di tribolazioni e passaggi di mano. Potremmo avere una esperienza godibile e di classe, quanto un prodotto evitabile. Pazientate con noi: il 14 Dicembre non é poi così lontano.