IGI 2: Covert Strike

Nati come l'espressione più piena della distruzione indiscriminata dopo il tramonto degli "shoot'em up" di stampo classico, gli sparatutto moderni per evolversi hanno dovuto raggiungere una dimensione più realistica, includere nozioni di intelligenza artificiale, enfatizzare il ruolo del territorio e della mimetizzazione
Project IGI appartiene a questa categoria e l'anno scorso aveva fatto registrate giudizi fondamentalmente positivi per il realismo e lo spessore tattico delle sue quattordici missioni, ma anche decise critiche. Prima fra tutte nei confronti di un'intelligenza artificiale deludente che faceva agire i nemici in modo arcaico, dato che solo l'avversario che era bersagliato dai nostri proiettili ci prendeva di mira, mentre gli altri tendevano in molti casi a ignorarci bellamente. Il secondo grave "difetto" consisteva nell'impossibilità di salvare durante il corso della missione, cosa che si rivelava particolarmente frustrante in uno sparatutto dove kit medici ed energia vitale erano estremamente limitati

Inoltre, si sentiva veramente la mancanza di una modalità multiplayer, che in un gioco come Project IGI avrebbe certamente brillato, così come é stato per altri titoli dotati della medesima profondità strategica. Tutto questo però sta per cambiare: il nuovo produttore Codemasters e lo stesso team di sviluppatori del primo capitolo (Innerloop Studios, con base a Olso) sembrerebbero aver preso particolarmente a cuore la soluzione di tutte le pecche del primo titolo della saga, nonché il suo ampliamento e perfezionamento tecnico, allo scopo di far rivaleggiare la nuova creatura con i mostri sacri del genere
CONTRABBANDO TECNOLOGICO
L'ambizione, neanche troppo celata, di Innerloop Studios é produrre un gioco dal realismo memorabile. Forse anche per questo la trama non é fantascientifica, né particolarmente fantasiosa, ma tristemente realistica: dopo aver salvato il mondo dalla minaccia nucleare l'ex agente della SAS David "IGI" Jones viene richiamato improvvisamente al servizio