Il Padrino
di
Francesco Romagnoli
La gestione delle proprie attività acquisisce così un fascino tutto particolare, con tanto di bilancio delle entrate e delle uscite da tenere sempre sotto controllo, per capire quando è l'ora di fare visita a qualcuno.
Naturalmente ci saranno gli obiettivi riguardanti la storia principale da seguire, così come tante side-quests alcune delle quali fanno parte dei cosiddetti "contract hits", missioni in cui dovremo far fuori alcuni pezzi grossi, nomi importanti delle famiglie rivali. Se raggiungeremo questi traguardi guadagneremo una buona somma in denaro, ma anche un certo rispetto da parte della famiglia Corleone. Questo dipenderà anche da come porteremo a termine l'assassinio: se ci atterremo alle specifiche "bonus" richieste, quali ad esempio uccidere in silenzio o senza farsi scoprire, il rispetto guadagnato sarà maggiore.
Nel complesso il gameplay risulta abbastanza avvincente anche se qualche volta si sente la mancanza di un pizzico di libertà in più: in alcune missioni basta allontanarsi di poco, anche solo per guardarsi intorno, per mandare tutto all'aria. E' un metodo per non rendere il tutto troppo dispersivo, ma è anche vero che in certi frangenti appare poco realistico.
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Il fascino della pellicola degli anni 70 non viene reso solo mediante un'ambientazione grafica pertinente, ma a calarci nella giusta atmosfera ci pensano anche delle scene dal taglio cinematografico (alcune ricalcanti situazioni già viste all'interno del film vero e proprio) che descrivono il susseguirsi degli avvenimenti e richiamano più volte la trama originale.
Il doppiato è davvero ben fatto e, nella versione americana, erano stati chiamati in causa personaggi come Marlon Brando stesso (scomparso di lì a poco), mentre per quanto riguarda la localizzazione in Italiano sarà completa, comprendente quindi sia le scritte che il parlato, prodotto mediante l'utilizzo di voci molto vicine a quelle dei doppiatori del film.
Inutile dire che una licenza come questa, quando è ben supportata come in questo caso, è capace di trasportare emotivamente a fondo il giocatore, il quale già all'inizio del videogioco si troverà di fronte alla possibilità di customizzare il proprio alter-ego in maniera davvero approfondita, con una quantità di dettagli impressionante e fino ad ora mai vista su di un gioco di questo tipo.
Sempre rimanendo in tema di dettagli citiamo la grafica, forse il parametro che al momento ci ha meno stupito. Forse le aspettative presagivano una qualche cura maggiore, forse gli occhi si son fatti più esigenti, eppure qualche incertezza di troppo è balzata alle nostre pupille.
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Il motore grafico è discretamente fluido, così come i personaggi molto ben rappresentati. Non altrettanta cura è stata riposta nelle strutture, soprattutto in quanto a texture, in alcuni casi non molto soddisfacenti. Peggio purtroppo fanno certi veicoli: non solo non c'è ombra di trasparenze e riflessi sui cristalli, risultando così alquanto irrealistici (a meno che non fossero in fase di completamento per un'eventuale versione finale del gioco) ma l'intero telaio risulta poco rifinito, sia quando le vetture sono intatte sia quando si cerca di distruggerle ed accartocciarle il più possibile.
La colonna sonora al contrario è di tutto rispetto e il tema originale del film è qui riproposto per sottolineare i momenti topici, siano essi immersi nel pieno dell'azione oppure in una qualche scena d'intermezzo.
E per quanto riguarda la succitata violenza? Beh, il titolo è voluto rimanere ancora una volta fedele alla trasposizione cinematografica a cui si rifà, perciò nessuna forzatura in tal senso, ma nemmeno nessuna censura, del resto è il titolo col quale EA può "allargare i suoi orizzonti". Certe scene sono sicuramente definibili come "irriverenti" e adatte ad un pubblico un tantino maturo, per questo pare che il rating riguardante l'età minima di riferimento si soffermerà su standard parecchio alti, se non addirittura quelli più alti (i classici 18+).
Nel complesso questa prima occhiata sul tanto atteso Il Padrino presenta un bilancio positivo. Forse non fantomatico, quali potevano essere le aspettative concernenti un capolavoro assoluto, ma buono quel tanto per suggerire un gioco con il quale divertirsi e in grado di appassionare e tenere incollati tutti i fan di quella che fu un'opera d'arte in termini cinematografici.
Gli sviluppatori hanno ancora un po' di tempo per correggere alcune imperfezioni, teniamo le dita incrociate e prepariamo le mazzette di verdoni...non vorremo farci trovare impreparati quando il "don" ci concederà di nuovo l'onore di una sua visita, non è vero?
Baciamo le mani.
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Naturalmente ci saranno gli obiettivi riguardanti la storia principale da seguire, così come tante side-quests alcune delle quali fanno parte dei cosiddetti "contract hits", missioni in cui dovremo far fuori alcuni pezzi grossi, nomi importanti delle famiglie rivali. Se raggiungeremo questi traguardi guadagneremo una buona somma in denaro, ma anche un certo rispetto da parte della famiglia Corleone. Questo dipenderà anche da come porteremo a termine l'assassinio: se ci atterremo alle specifiche "bonus" richieste, quali ad esempio uccidere in silenzio o senza farsi scoprire, il rispetto guadagnato sarà maggiore.
Nel complesso il gameplay risulta abbastanza avvincente anche se qualche volta si sente la mancanza di un pizzico di libertà in più: in alcune missioni basta allontanarsi di poco, anche solo per guardarsi intorno, per mandare tutto all'aria. E' un metodo per non rendere il tutto troppo dispersivo, ma è anche vero che in certi frangenti appare poco realistico.
Il fascino della pellicola degli anni 70 non viene reso solo mediante un'ambientazione grafica pertinente, ma a calarci nella giusta atmosfera ci pensano anche delle scene dal taglio cinematografico (alcune ricalcanti situazioni già viste all'interno del film vero e proprio) che descrivono il susseguirsi degli avvenimenti e richiamano più volte la trama originale.
Il doppiato è davvero ben fatto e, nella versione americana, erano stati chiamati in causa personaggi come Marlon Brando stesso (scomparso di lì a poco), mentre per quanto riguarda la localizzazione in Italiano sarà completa, comprendente quindi sia le scritte che il parlato, prodotto mediante l'utilizzo di voci molto vicine a quelle dei doppiatori del film.
Inutile dire che una licenza come questa, quando è ben supportata come in questo caso, è capace di trasportare emotivamente a fondo il giocatore, il quale già all'inizio del videogioco si troverà di fronte alla possibilità di customizzare il proprio alter-ego in maniera davvero approfondita, con una quantità di dettagli impressionante e fino ad ora mai vista su di un gioco di questo tipo.
Sempre rimanendo in tema di dettagli citiamo la grafica, forse il parametro che al momento ci ha meno stupito. Forse le aspettative presagivano una qualche cura maggiore, forse gli occhi si son fatti più esigenti, eppure qualche incertezza di troppo è balzata alle nostre pupille.
Il motore grafico è discretamente fluido, così come i personaggi molto ben rappresentati. Non altrettanta cura è stata riposta nelle strutture, soprattutto in quanto a texture, in alcuni casi non molto soddisfacenti. Peggio purtroppo fanno certi veicoli: non solo non c'è ombra di trasparenze e riflessi sui cristalli, risultando così alquanto irrealistici (a meno che non fossero in fase di completamento per un'eventuale versione finale del gioco) ma l'intero telaio risulta poco rifinito, sia quando le vetture sono intatte sia quando si cerca di distruggerle ed accartocciarle il più possibile.
La colonna sonora al contrario è di tutto rispetto e il tema originale del film è qui riproposto per sottolineare i momenti topici, siano essi immersi nel pieno dell'azione oppure in una qualche scena d'intermezzo.
E per quanto riguarda la succitata violenza? Beh, il titolo è voluto rimanere ancora una volta fedele alla trasposizione cinematografica a cui si rifà, perciò nessuna forzatura in tal senso, ma nemmeno nessuna censura, del resto è il titolo col quale EA può "allargare i suoi orizzonti". Certe scene sono sicuramente definibili come "irriverenti" e adatte ad un pubblico un tantino maturo, per questo pare che il rating riguardante l'età minima di riferimento si soffermerà su standard parecchio alti, se non addirittura quelli più alti (i classici 18+).
Nel complesso questa prima occhiata sul tanto atteso Il Padrino presenta un bilancio positivo. Forse non fantomatico, quali potevano essere le aspettative concernenti un capolavoro assoluto, ma buono quel tanto per suggerire un gioco con il quale divertirsi e in grado di appassionare e tenere incollati tutti i fan di quella che fu un'opera d'arte in termini cinematografici.
Gli sviluppatori hanno ancora un po' di tempo per correggere alcune imperfezioni, teniamo le dita incrociate e prepariamo le mazzette di verdoni...non vorremo farci trovare impreparati quando il "don" ci concederà di nuovo l'onore di una sua visita, non è vero?
Baciamo le mani.
Il Padrino
Il Padrino
EA bussa alla porta delle nostre console ma questa volta vuole riscuotere il pizzo! Per il momento accondiscendiamo, accorgendoci che rimanere ancora una volta sotto la sua ala protettiva (da bravi picciotti) potrebbe rivelarsi conveniente. La proposta che ci è stata fatta al momento si presenta tutto sommato allettante dal punto di vista del gameplay e di sicuro fascino, visto il nome che porta. Certo, graficamente si poteva pretendere qualcosa in più, ma non è detto che EA non dia una ripulita al tutto prima di ripresentarsi sulle vetrine. Se sul lungo periodo questo Padrino saprà mantenere le promesse preannunciate da questa preview, per quel che concerne la modalità di gestione delle attività e per altri apprezzabili parametri messi in mostra fino ad ora, non ci sarà di che lamentarsi. Se invece man mano che le missioni si susseguiranno si andrà svelando un "sedersi sugli allori", tipico nell'ambito dei tie-in, da parte della casa canadese...beh, non è detto che un certo paragone con l'ormai vetusto Mafia non torni a pestare i piedi a questi pezzi grossi. Basandoci su quanto visto sino ad ora rimaniamo fiduciosi del contrario, del resto quando si parla di vossignoria, è sempre meglio fidarsi...