Il regno di Ga'Hoole - La leggenda dei guardiani

di Fabio Fundoni
... se l'eroe é un barbagianni
Con in arrivo il film d'animazione nei cinema di tutto il mondo (Settembre in America, Ottobre sul suolo italico), era più che naturale attendersi anche il classico tie-in per Il regno di Ga'Hoole - La leggenda dei Guardiani, tratto a sua volta dalla trilogia di romanzi fantasy “I Guardiani di Ga'Hoole” scritta da Kathryn Lasky. La storia narra, per sommi capi, le avventure di Soren, un giovane barbagianni cresciuto con il mito dei Guardiani di Ga'Hoole, protagonisti delle leggende raccontategli da suo padre. Rapito da un gruppo di malvagi gufi per essere trasformato in un soldato pronto a combattere in una imminente guerra, Soren riesce a fuggire assieme ad alcuni amici per poi incontrare un altro gruppo di gufi (decisamente più amichevoli) con cui allearsi e sfidare le forze del male.



Ed eccoci qui a prendere il comando di Soren, aiutato dai suoi nuovi compagni, impegnato ad attaccare un avamposto dei gufi “cattivi”, in quella che é una breve missione dimostrativa messaci a disposizione da Warner Bros, publisher del gioco. La struttura scelta per il gameplay risulta subito molto particolare, perché naturalmente legata al volo del nostro amico barbagianni. Visuale posizionata appena dietro le piume della coda di Soren, in quello che potrebbe essere definito come un gioco di guida di... volatile! Soren infatti si muove ai nostri comandi in un modo del tutto similare a quello di un Ace Combat o un After Bunner, fatte le dovute proporzioni.

Si, perché Il Regno di Ga'Hoole non fa poi troppo mistero dell'essere stato pensato per un pubblico giovane che, sicuramente, andrà alla ricerca dell'accoppiata “film e videogioco”, felice di riprodurre le avventure del proprio beniamino sulla console di casa. La missione funge da tutorial e ci guida nelle possibilità che caratterizzano il buon barbagianni. Inizialmente ci siamo dovuti cimentare nel colpire con sfere di carbone incendiario delle strutture di legno, come torrette o catapulte. In un secondo momento é stata l'ora di preoccuparci anche della controffensiva dei gufi, decisamente intenzionati a bloccare la nostra opera di sabotaggio cercando di farci le penne (mai modo di dire fu più azzeccato).




Volando con tempismo
Il gameplay si divide dunque in due “tronconi” che, naturalmente, si fondono durante il gioco, cioé il volo e il combattimento. Volare é estremamente facile, basteranno pochi i stanti per iniziare a padroneggiare Soren, sebbene volteggiare tra le montagne non sia risultato troppo soddisfacente. A mancare é principalmente il senso di velocità o meglio non si percepisce una reale uniformità nei movimenti. Talvolta il movimento sembra essere troppo lento (anche accelerando) mentre in altre situazioni pare troppo veloce, ad esempio negli ultimi secondi del volo in picchiata. A condire il tutto alcune manovre di evasione, come il potersi avvitare su se stessi. A dire la verità, nelle poche battute offerte dalla demo, l'avvitamento non ci é sembrato troppo utile rispetto alla semplice virata, ma é plausibile che, andando avanti nel gioco, la cosa si possa rivelare di vitale importanza.

Passando al combattimento vero e proprio dovremo aguzzare il nostro colpo d'occhio e basarci su una meccanica in cui a farla da padrone sono i quick event, cioé la comparsa a schermo dei pulsanti da premere sul pad nel minor tempo possibile. Sia che ci si debba rifornire di munizioni o che sia necessario respingere l'attacco avversario, dovremo impratichirci nell'uso dei tasti (singoli o in varie combinazioni abbastanza semplici), dove il tempismo sarà la chiave per la vittoria. Potremo inoltre colpire il nemico con un attacco normale, concatenabile a mo' di combo per riempire una barra per compiere attacchi speciali che, purtroppo, nella versione in nostro possesso non erano attivabili.

Il tutto si é rivelato abbastanza semplicistico al punto che, anche subendo numerosi colpi, il nostro personaggio non é morto, ma anzi ha potuto usufruire di una lenta e automatica guarigione tenendosi per qualche tempo lontano dalla ressa. La varietà degli attacchi non é sembrata poi troppo elevata, come d'altronde le cose da fare. Siamo comunque davanti ad un primo approccio con il gioco, quindi il futuro potrebbe riservarci ancora sorprese. Tecnicamente Il Regno di Ga'Hoole ha mostrato una discreta grafica, sebbene qualche elemento sia ancora da perfezionare e l'ambientazione vista si sia mostrata un po' troppo votata alle tinte scure e ai colori spenti. Meglio il sonoro che ha già dato prova di poter offrire un doppiaggio interamente in italiano.

Non rimane dunque che attendere la versione definitiva del gioco per capire se la nuova fatica prodotta dalla Warner si limiterà a fornire divertimento solo per il pubblico più giovane e alla ricerca di un tie-in o saprà dare una certa profondità adatta a tutti i palati. L'appuntamento é per il prossimo Ottobre, naturalmente negli stessi giorni in cui il film arriverà nelle sale cinematografiche italiane.