Il Signore degli Anelli: La Conquista
di
It's good to be evil
Pandemic cambia fronte di battaglia e tenta di bissare la fortuna ottenuta con Star Wars: Battlefront, cimentandosi con un altro di quei brand capaci di far tremare la terra sotto i piedi. Dopo la saga lucasiana é infatti la trilogia firmata da Peter Jackson, traente i passi dalla maestosa opera narrativa di J.R.R. Tolkien, a tradursi in un frenetico e polivalente Hack'n'Slash dallo spiccato indirizzo multiplayer. Stiamo ovviamente parlando de Il Signore degli Anelli, marchio che dall'uscita nelle sale cinematografiche a questa parte ha subito una notevole serie di interpretazioni, alcune riuscite, altre decisamente meno, in ambito videoludico.
Come anticipato cambiano le carte in tavola ma non cambia la sostanza. Il Signore degli Anelli: la Conquista si rivolge in particolar modo agli amanti del gioco in rete, proponendo a questo scopo oltre ad una campagna affrontabile in modalità cooperativa, anche attraverso split-screen, un corposo comparto multigiocatore capace di allungare a dismisura la longevità del titolo, mettendo allo stesso tempo a frutto le grandiose potenzialità quantitative offerte da un'opera tanto estesa dal punto di vista delle situazioni e dei personaggi coinvolti.
In questi giorni abbiamo avuto l'occasione di testare sia la prima che la seconda, grazie al rilascio di una corposa demo. Corposa proprio perché, oltre ad introdurre il giocatore nelle meccaniche tipiche della campagna single player, concede anche un esaustivo assaggio di come avranno luogo le feroci battaglie in rete.
Choose your side in the War of the Ring
Naturalmente prima di buttarsi nella mischia é consigliabile fare amicizia con il, neppure troppo complesso, sistema di controlli. E allora cosa c'é di meglio che avvalersi del capitolo di addestramento attraverso il quale, oltre a prendere confidenza con il gameplay, il giocatore viene catapultato direttamente nelle fasi introduttive della storyline narrata dalla pellicola cinematografica!?
I più preparati riconosceranno fin dai primi istanti di gioco la sanguinosa battaglia durante la quale Isildur taglia a Sauron il dito al quale é infilato l'Unico Anello, dando così il “la” alle vicende che vedranno come protagonista il piccolo Frodo.
In questo caotico contesto ci ritroveremo così ad alternarci nell'uso di tutte e quattro le classi base disponibili all'interno del gioco, ognuna dotata di abilità caratterizzanti. Nell'ordine, si tratta di: guerriero, arciere, scout e mago.
Parliamo di classi base perché, giusto alla fine del livello di addestramento, ci sarà data la stuzzicante possibilità di vestire la pesante armatura dell'Oscuro Signore, oppure quella dell'avo di Aragorn, in uno scontro in cui fanno bella mostra di se i diritti ufficiali tradotti nell'epica colonna sonora e dalle riconoscibilissime fatture dei due big in questione.
Peccato che quando si allunga lo sguardo ben oltre la mazza ferrata stretta in pugno l'appeal grafico peggiori notevolmente sia dal punto di vista della quantità dei poligoni impiegati, sia da quello della qualità delle textures ricoprenti il tutto.
Play how you want
La situazione non migliora nell'interessante modalità multiplayer, dove una moltitudine di giocatori provenienti dal tutto il globo si danno battaglia all'interno di cornici visivamente poco convincenti. Decisamente più allettante é invece la classica metodologia con la quale si svolgono i round. Trattasi del semplice ma sempre efficace sistema di conquista di determinati punti strategici. E' infatti sufficiente sostare in una delle zone circolari marcate sulla mappa per avviare la procedura di acquisizione dell'hot spot. Per procedere a questo scopo é possibile scegliere tra le classi di personaggio di cui abbiamo già potuto fare esperienza nell'addestramento, con la possibilità di tornare sui nostri passi ad ogni respawn.
Ma a soffrire di pericolose lacune non é soltanto l'aspetto meramente cosmetico della versione di prova. Sono soprattutto alcune discutibili scelte di gameplay a lasciare qualche perplessità.
In particolar modo le classi non sembrano ben bilanciate, ed a rendere evidente ciò é la massiva presenza di arcieri all'interno delle sessioni.
Anche il sistema di combo, da effettuare alternando tre dei quattro tasti frontali del pad, non si dimostra adeguatamente fluido, con il rischio di lasciare il campo al bieco button smashing.
In fin dei conti stiamo parlando solo di una versione dimostrativa, e questo é sempre bene ricordarlo in fase di anteprima. Fermo restando che la vicinanza con la release ufficiale del titolo muove più di qualche dubbio sulla possibilità che Pandemic metta sostanzialmente mano al prodotto finale.
Ad ogni modo Il Signore degli Anelli: la Conquista stuzzica la nostra immaginazione di tolkeniani soprattutto quanto si appella alla possibilità di ripercorrere tutta la campagna, a partire dalla sopracitata battaglia tra Isildur e Sauron, fino al monte Fato, potendo optare per la fazione malvagia. Se a ciò aggiungiamo un sistema multiplayer rodato ed intuitivo e la nutrita schiera di aficionados della saga che popoleranno i server, sembra doveroso sospendere il giudizio fino al 16 febbraio, quando le trombe dei Rohirrim suoneranno e la battaglia infurierà su di una, sempre più provata, Terra di Mezzo.
Pandemic cambia fronte di battaglia e tenta di bissare la fortuna ottenuta con Star Wars: Battlefront, cimentandosi con un altro di quei brand capaci di far tremare la terra sotto i piedi. Dopo la saga lucasiana é infatti la trilogia firmata da Peter Jackson, traente i passi dalla maestosa opera narrativa di J.R.R. Tolkien, a tradursi in un frenetico e polivalente Hack'n'Slash dallo spiccato indirizzo multiplayer. Stiamo ovviamente parlando de Il Signore degli Anelli, marchio che dall'uscita nelle sale cinematografiche a questa parte ha subito una notevole serie di interpretazioni, alcune riuscite, altre decisamente meno, in ambito videoludico.
Come anticipato cambiano le carte in tavola ma non cambia la sostanza. Il Signore degli Anelli: la Conquista si rivolge in particolar modo agli amanti del gioco in rete, proponendo a questo scopo oltre ad una campagna affrontabile in modalità cooperativa, anche attraverso split-screen, un corposo comparto multigiocatore capace di allungare a dismisura la longevità del titolo, mettendo allo stesso tempo a frutto le grandiose potenzialità quantitative offerte da un'opera tanto estesa dal punto di vista delle situazioni e dei personaggi coinvolti.
In questi giorni abbiamo avuto l'occasione di testare sia la prima che la seconda, grazie al rilascio di una corposa demo. Corposa proprio perché, oltre ad introdurre il giocatore nelle meccaniche tipiche della campagna single player, concede anche un esaustivo assaggio di come avranno luogo le feroci battaglie in rete.
Choose your side in the War of the Ring
Naturalmente prima di buttarsi nella mischia é consigliabile fare amicizia con il, neppure troppo complesso, sistema di controlli. E allora cosa c'é di meglio che avvalersi del capitolo di addestramento attraverso il quale, oltre a prendere confidenza con il gameplay, il giocatore viene catapultato direttamente nelle fasi introduttive della storyline narrata dalla pellicola cinematografica!?
I più preparati riconosceranno fin dai primi istanti di gioco la sanguinosa battaglia durante la quale Isildur taglia a Sauron il dito al quale é infilato l'Unico Anello, dando così il “la” alle vicende che vedranno come protagonista il piccolo Frodo.
In questo caotico contesto ci ritroveremo così ad alternarci nell'uso di tutte e quattro le classi base disponibili all'interno del gioco, ognuna dotata di abilità caratterizzanti. Nell'ordine, si tratta di: guerriero, arciere, scout e mago.
Parliamo di classi base perché, giusto alla fine del livello di addestramento, ci sarà data la stuzzicante possibilità di vestire la pesante armatura dell'Oscuro Signore, oppure quella dell'avo di Aragorn, in uno scontro in cui fanno bella mostra di se i diritti ufficiali tradotti nell'epica colonna sonora e dalle riconoscibilissime fatture dei due big in questione.
Peccato che quando si allunga lo sguardo ben oltre la mazza ferrata stretta in pugno l'appeal grafico peggiori notevolmente sia dal punto di vista della quantità dei poligoni impiegati, sia da quello della qualità delle textures ricoprenti il tutto.
Play how you want
La situazione non migliora nell'interessante modalità multiplayer, dove una moltitudine di giocatori provenienti dal tutto il globo si danno battaglia all'interno di cornici visivamente poco convincenti. Decisamente più allettante é invece la classica metodologia con la quale si svolgono i round. Trattasi del semplice ma sempre efficace sistema di conquista di determinati punti strategici. E' infatti sufficiente sostare in una delle zone circolari marcate sulla mappa per avviare la procedura di acquisizione dell'hot spot. Per procedere a questo scopo é possibile scegliere tra le classi di personaggio di cui abbiamo già potuto fare esperienza nell'addestramento, con la possibilità di tornare sui nostri passi ad ogni respawn.
Ma a soffrire di pericolose lacune non é soltanto l'aspetto meramente cosmetico della versione di prova. Sono soprattutto alcune discutibili scelte di gameplay a lasciare qualche perplessità.
In particolar modo le classi non sembrano ben bilanciate, ed a rendere evidente ciò é la massiva presenza di arcieri all'interno delle sessioni.
Anche il sistema di combo, da effettuare alternando tre dei quattro tasti frontali del pad, non si dimostra adeguatamente fluido, con il rischio di lasciare il campo al bieco button smashing.
In fin dei conti stiamo parlando solo di una versione dimostrativa, e questo é sempre bene ricordarlo in fase di anteprima. Fermo restando che la vicinanza con la release ufficiale del titolo muove più di qualche dubbio sulla possibilità che Pandemic metta sostanzialmente mano al prodotto finale.
Ad ogni modo Il Signore degli Anelli: la Conquista stuzzica la nostra immaginazione di tolkeniani soprattutto quanto si appella alla possibilità di ripercorrere tutta la campagna, a partire dalla sopracitata battaglia tra Isildur e Sauron, fino al monte Fato, potendo optare per la fazione malvagia. Se a ciò aggiungiamo un sistema multiplayer rodato ed intuitivo e la nutrita schiera di aficionados della saga che popoleranno i server, sembra doveroso sospendere il giudizio fino al 16 febbraio, quando le trombe dei Rohirrim suoneranno e la battaglia infurierà su di una, sempre più provata, Terra di Mezzo.