Indiana Jones and the Infernal Machine
Dovremo guidare l'archeologo americano attraverso le rapide impetuose di un fiume su un gommone, esplorare una giungla a bordo di una jeep e farci l'immancabile corsa a bordo di un carrello da miniera su binari che si avvicinano pericolosamente a quelli delle montagne russe! Al nostra disposizione avremo inoltre la tanto temuta (ed invidiata nelle notti d'amore di tante coppie...) frusta. In questa avventura però Indy non disdegna le armi automatiche: pistole, fucili, bazooka, granate ed altre ancora. Ogni pezzo della "macchina infernale" che viene recuperato conferisce al protagonista una certa dose di "magia", indispensabile per portare a termine i vari capitoli di questa impresa. Quando uscì Tomb Raider si era capito subito che il gioco sconfinava nel campo della creazione di Geroge Lucas. Alcuni riferimenti erano espliciti
Nel primo Tomb Raider ricorderete sicuramente la scena in cui si doveva salvare Lara dal masso che le rotolava alle spalle, citazione dal film "Indiana Jones and The Temple of Doom", e nel secondo capitolo delle avventure di Lara Croft l'inseguimento in motoscafo nelle strette calli di Venezia era un palese richiamo al bellissimo "Indiana Jones and The Last Crusade". Sin dal 1997 i ragazzi della Lucas Arts avevano deciso di fare qualcosa in proposito, per ripristinare la gloria del loro eroe che veniva in qualche modo offuscata dalla nuova avventuriera. Così il team di Wayne Kline, production manager di The Infernal Machine, si é messo all'opera per creare un gioco degno del suo diretto antagonista. I programmatori hanno voluto creare un mondo vivo, in cui fosse importante anche l'interazione con i personaggi che si incontreranno, oltre che l'azione più pura
Nel gioco dovremo sfidare legioni di comunisti agli ordini del perfido Volodnikov che ci vogliono ovviamente fare la pelle, ma non mancheranno persone che vogliono aiutarci. Tra questi, oltre alla già citata Sophia Hapgood, ci saranno anche Simon Turner, un agente della C.I.A., un bambino nubiano, e l'immancabile mistico tibetano che vi aprirà le porte dello spirito, oltre che altre porte molto più materiali. Man mano che ci si addentrerà nell'avventura l'aura magica che circonda tutta la storia si farà più concreta e ci si troverà a dover combattere mostri fantastici provenienti dalla dimensione aliena
Nel primo Tomb Raider ricorderete sicuramente la scena in cui si doveva salvare Lara dal masso che le rotolava alle spalle, citazione dal film "Indiana Jones and The Temple of Doom", e nel secondo capitolo delle avventure di Lara Croft l'inseguimento in motoscafo nelle strette calli di Venezia era un palese richiamo al bellissimo "Indiana Jones and The Last Crusade". Sin dal 1997 i ragazzi della Lucas Arts avevano deciso di fare qualcosa in proposito, per ripristinare la gloria del loro eroe che veniva in qualche modo offuscata dalla nuova avventuriera. Così il team di Wayne Kline, production manager di The Infernal Machine, si é messo all'opera per creare un gioco degno del suo diretto antagonista. I programmatori hanno voluto creare un mondo vivo, in cui fosse importante anche l'interazione con i personaggi che si incontreranno, oltre che l'azione più pura
Nel gioco dovremo sfidare legioni di comunisti agli ordini del perfido Volodnikov che ci vogliono ovviamente fare la pelle, ma non mancheranno persone che vogliono aiutarci. Tra questi, oltre alla già citata Sophia Hapgood, ci saranno anche Simon Turner, un agente della C.I.A., un bambino nubiano, e l'immancabile mistico tibetano che vi aprirà le porte dello spirito, oltre che altre porte molto più materiali. Man mano che ci si addentrerà nell'avventura l'aura magica che circonda tutta la storia si farà più concreta e ci si troverà a dover combattere mostri fantastici provenienti dalla dimensione aliena