INITIAL D: Anteprima del PlayTest a numero chiuso
INITIAL D a tutto drift tra le strade della penisola di Shizuoka
Initial D è un fenomeno culturale che ha attraversato diverse forme di media, tra cui manga, anime e videogiochi, diventando un punto di riferimento per gli appassionati di corse automobilistiche e cultura giapponese. Il manga, scritto e illustrato da Shuichi Shigeno, è stato serializzato per la prima volta nel 1995 e ha rapidamente guadagnato una vasta base di fan grazie alla sua combinazione unica di corse su strada, sviluppo dei personaggi e profondità emotiva.

La storia segue Takumi Fujiwara, un giovane che diventa un abile pilota di corse clandestine nelle montagne della prefettura di Gunma, in Giappone, dopo aver guidato per anni il camion delle consegne di tofu di suo padre. Il manga esplora temi come la determinazione, la fiducia e la rivalità, con una forte enfasi sulla crescita personale e il cameratismo tra i personaggi. Takumi, inizialmente riluttante a entrare nel mondo delle corse, sviluppa gradualmente le sue abilità e la sua passione, diventando un pilota di talento e trovando il suo posto nella comunità delle corse.
L'anime ha ulteriormente consolidato la popolarità del franchise, portando le emozionanti corse e i personaggi carismatici sullo schermo. La serie animata ha catturato l'essenza del manga, con sequenze di corse adrenaliniche e una colonna sonora memorabile che ha contribuito a creare un'atmosfera coinvolgente. L'anime ha anche introdotto il franchise a un pubblico internazionale, ampliando la sua influenza e attirando nuovi fan da tutto il mondo. La rappresentazione realistica delle auto e delle tecniche di guida, insieme alla narrazione avvincente, ha reso Initial D un classico nel genere delle corse automobilistiche.
Per quanto sul fronte videogames si dovrebbe aprire un capitolo a parte, legato ai cabinati SEGA davvero fantastici, o su una serie di videogame la maggior parte dei quali è ancora inedita in occidente, concentriamoci invece su quanto ci è stato dato da vedere. Dal 30 gennaio, infatti, per un numero limitato di utenti che hanno fatto richiesta, è partito il PlayTest di un nuovo gioco del brand, rilasciato su Steam. Al momento è davvero tosta farse un giudizio generale, dato che l'unico (lunghissimo) tracciato della durata di quasi dieci minuti e della sparuta quantità di opzioni o della totale assenza di opzioni di gioco vero e proprio, fa apparire questo PlayTest come una versione acerba posta tra un'alfa e una beta del prodotto finale.

La grafica che mescola una colorazione che si pone in una via di mezzo tra realismo e cartoon, evidenziando una low-res che richiama appunto l'anime-videogame è davvero piacevole, come la risposta iniziale degli pneumatici sull'asfalto, ma manca praticamente tutto il resto. Se si esce anche solo di poco dal tracciato è quasi impossibile rimettersi in pista, la visuale è stata calibrata per dare il suo meglio all'interno dell'abitacolo, ma non è ancora perfetta per l'uso del pad, dando maggior importanza alla calibrazione di un volante, per quanto sia chiaro che saranno pienamente supportati entrambi.
Non vi è ancora traccia di avversari; la possibilità del drift, offerta dal tasto specifico del freno a mano è ancora poco "sfruttabile" data la rigidità delle impostazioni più "simulative", ma ciò che è chiaro, data la qualità eccelsa della mappatura della penisola di Shizuoka (almeno nella piccola porzione provata), che sarà da una parte molto divertente girare questi luoghi per puro divertimento e per disegnare la curva perfetta, dall'altra esplorare un territorio fedelmente riprodotto di un luogo esotico e perfettamente adeso alla meccanica del drift più spinto.