James Bond: Quantum of Solace

di
007. Prefisso per chiamare un divertimento esagerato? Terno secco sulla ruota del gioco che fa accoppiare cinema e consolle? Codice per svelare il trionfo della tecnologia? Una mitragliata di punti interrogativi che disegnano, come nella celebre sequenza cinematografica, il fisico scultoreo di James Bond mentre estrae la sua pistola da sotto lo smoking e fa fuoco. Bang! Colpo a salve o colpo mortale?

Stavo per scrivere “arma letale” ma non vorrei confondere e confondermi con altri mostri sacri. Appunto. Qualunque preambolo su 007 deve inginocchiarsi di fronte alla sua santa icona. Bastano quei tre numeri, 007, per parlare una lingua compresa in tutto il mondo da più generazioni. Spazio e tempo non hanno più bisogno di agganci reali. Basta mollare gli ormeggi della fantasia e il nirvana video ludico spalanca le porte per accoglierci nel giardino dell'Eden. Una mistura teologica pazzesca per far capire che la mitologia di 007 é tanto avvolgente quanto scontata. Sappiamo l'inizio, sappiamo il finale, sappiamo cosa fare per tracciare un segmento che congiunga questi due punti. Un improvviso senso di nausea mi assale come se in un nanosecondo fossi passato dalle alture assolate dell'Olimpo nella valle ombrosa dove vedo solo facce umane.



Il surplus di celebrità di 007 rischia di depistare le mie impressioni. Questo é il primo titolo 007 a presentarsi su Xbox360 e Ps3 promettendo un concerto di fuochi d'artificio tecnologici. La fiera della grafica in alta definizione apre i suoi battenti e il pubblico apprezza, si lustra gli occhi e applaude compiaciuto per lo spettacolo. La sostanziale simmetria tra scene di gioco e scene del film dimostra che non si vive solo di evoluzione tecnologica da smanettoni, ma anche di idee senza le quali i numeri della tecnologia non ci farebbero mai sorridere.

Finiti i preliminari non resta che dare voce alla carne. Il modo di giocare a Quantum of Solace (scrivo QoS per tagliare corto) é il vero centro dell'attenzione. Esplorazione, narrazione, enigmi, inseguimento. No, sbagliato. La risposta giusta é uccidere. Chi? Decine di nemici che complottano contro il mondo, come nella più inflazionata immagine popolare di Bond. Uccidere é il verbo all'infinito. Ma la sua coniugazione non é difficile: quasi sempre ci sono più avversari insieme, quindi é fondamentale trovare un riparo [come scatole, barriere, colonne] da cui sparare e abbattere i nemici uno ad uno fine. Però! Questo gelido sillogismo che fa ritornare in mente i tempi del liceo é colorato da una piccola nota: ogni livello contiene sempre parecchi oggetti esplosivi, che basta colpire con proiettili perché esplodano e procurino tanti, tantissimi danni agli sventurati che stanno nelle loro vicinanze. E' un efficace sistema per sbarazzarsi dei nemici.

flash007600338

Descritto così, il gioco sembra invitante. A vederlo dal vivo lo é ancora di più. A provarlo sembra perfetto. Perfetto? Provate a ripetere queste scene per uno, tre, nove livelli e poi fino all'ultimo, il sedicesimo. Obiezione vostro onore, direbbero in tribunale. Ci sono mini-giochi e .. stop! Ci sono, é vero. Ma praticamente sono briciole in confronto alla porzione di gioco. Insomma, Bond o non Bond quest'esperienza di gioco corre il rischio di invecchiamento precoce. Il lifting? Per prima cosa un consiglio: evitare dosi prolungate di un gioco che si ripete inalterato nei suoi livelli. Poi un rimedio tecnico. Talvolta l'aria stantia cede il posto ad una fresca brezza. Senza fare il canonico riassunto delle puntate precedenti, 007 “console-version” rischiava di finire schiacciato sotto al macigno di una monotona gara alla sopravvivenza. Spara uccidi ricarica nasconditi. Senza neppure bisogno di metterci le virgole perché ogni azione era impastata con le altre, tutte insieme appallottolate rotolavano giù dal piano inclinato precipitando nella stanchezza fisiologica di un giocatore che spara uccide ricarica si nasconde - e poi tutto da capo.

Questa volta a fianco del solito 007 naturale Activision serve uno 007 lievemente gassato dall'aggiunta di azioni stealth, che aprono una piacevole parentesi di vivacità. Anche se per amore di cronaca questo stealth é diluito dalla struttura di gioco che resta rigidamente aggrappata all'azione più spericolata. Lo stealth funziona quando l'avversario é uno e si può giocare d'anticipo. Quando piovono tempeste di piombo non resta che trovare un riparo e mettersi a sparare prendendo bene la mira.

Prima che cali il sipario, lo spettro della noia é scacciato da un multiplayer che fa innamorare anche il giocatore, come me, incallito sostenitore del single-player. Dieci e lode. A prescindere dai cavilli tecnici del ping, pong, lag e di tutti i possibili modi di organizzare una partita online, questo 007 multi é l'opposto del single. Veloce, dinamico, immediato, divertente e variegato. L'impressione é di avere un altro gioco o, meglio, di avere due giochi in uno. Come in una vecchissima pubblicità italiana del detersivo, questa volta vale davvero la pena accettare lo scambio tra un vecchio 007 sgasato e questo nuovo, effervescente 007 Quantum of Solace. Sipario e titoli di coda.



James Bond: Quantum of Solace

James Bond: Quantum of Solace

Missione (quasi) compiuta, James. Ad una prima analisi Quantum of Solace é sicuramente un buon prodotto. Forse un pò stereotipato ma capace comunque di regalare emozioni di buona fattura. E comunque non preoccupatevi, perché impacchettato al single player c'é una modalità multigiocatore che promette di portare 007 ad altissimi livelli.

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI