James Cameron's Avatar: Il Gioco
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In contemporanea con l'uscita nelle sale cinematografiche americane del nuovo film di James Cameron (le sale europee lo vedranno solo a gennaio), il 5 dicembre comparirà sugli scaffali dei negozi anche il gioco ad esso legato. Non si tratta di un mega-spoiler, perché non siamo al cospetto di un tie-in: le vicende trattate nella pellicola e nella controparte videoludica sono infatti differenti, sebbene siano accomunate dall'ambientazione nel pianeta Pandora - e non solo. Già dall'ultimo E3 sapevamo infatti come Ubisoft abbia sviluppato il motore Hybride appositamente per dare ai programmatori e ai grafici cinematografici gli stessi strumenti, e che i due prodotti sarebbero stati sviluppati parallelamente.
Pandora, dicevamo: una luna boscosa, con una percentuale impressionante di terre emerse, su cui gli uomini metteranno piede solo nel XXII secolo, quando sarà possibile viaggiare dalla Terra fino ad Alpha Centauri mediante sonno criogenico. L'ambiente pullula di forme di vita vegetali e animali, ma purtroppo l'aria é tossica per i polmoni umani, e gli esploratori sono costretti a utilizzare maschere depuratrici. Ovviamente non ne sono disturbati gli altissimi (circa tre metri) Na'vi, gli abitanti originari di Pandora il cui livello culturale é più o meno simile a quello attuale degli indigeni dell'Africa nera, o alle civiltà precolombiane.
Per ovviare a questo problema, e studiando l'anatomia dei Na'vi, gli scienziati terrestri riescono a produrre degli organismi artificiali, denominati Avatar, in cui é possibile trasferire la coscienza di un terrestre opportunamente selezionato: facciamo così la conoscenza con Ryder, il protagonista della storia (decidete voi se uomo o donna), professione marine, specialista in comunicazioni, clinicamente perfetto per il progetto Avatar. Ryder arriverà su Pandora all'apice di una crisi tra le razze: gli umani vogliono eliminare i Na'vi per terraformare l'atmosfera, i Na'vi conservare la loro terra. Grazie al suo Avatar, Ryder potrà decidere se rimanere fedele alla sua gente, o se schierarsi dalla parte degli autoctoni.
Nell'attesa di mettere le mani su una versione definitiva, abbiamo potuto provare una demo limitata ai primi capitoli della storia (in pratica il tutorial iniziale e, dopo la scelta tra terrestri e Na'vi, una paio d'ore per ogni percorso). Il concept di gioco é quello di uno sparatutto-arcade in terza persona, anche se in effetti la telecamera rimane dietro al protagonista solo quando questi utilizza armi da mischia: per avvicinare il gioco alla visuale da fps senza però rinunciare al vedere il protagonista, gli sviluppatori hanno optato per un'inquadratura che lo posizione sulla sinistra dello schermo.
Il set di comandi é identico sia per i personaggi umani sia per i Na'vi e gli avatar, e rispecchia il canonico standard degli fps con una levetta analogica per il movimento e l'altra per la mira, più il grilletto di fuoco a lato; tra i comandi frontali troviamo il salto, il reload ed il tasto d'iterazione (parla, raccogli, usa, ...), mentre la croce direzionale seleziona le armi disponibili. É ovviamente in queste che troviamo la prima differenza tra umani e Na'vi: i primi vantano tecnologie molto più avanzate, sebbene niente di particolarmente fantascientifico, e in qualsiasi momento avranno sempre con loro la pistola d'ordinanza con munizioni illimitate. I Na'vi, invece, devono accontentarsi di archi, balestre e armi da corpo a corpo, come spade, lance e bastoni, su cui però possono applicare la loro superiorità fisica. Come Avatar dalla parte degli umani utilizzerete anche un mitragliatore a canne rotanti di grosso calibro, ma é un giocattolo destinato a durare poco.
Altra differenza tra le razze risiede nelle abilità speciali a disposizione, che differiranno tra l'addestramento e l'equipaggiamento speciale a disposizione dei marines e la connessione al sacro suolo propria dei Na'vi, anche se poi forse alcuni effetti saranno simili: che si usi un medicinale o un recupero mistico, si va sempre a riempire la barra della vita, così come é più o meno indifferente attivare un mascheramento ottico o una capacità di mimetizzazione. Fortunatamente, abbiamo già visto anche abilità totalmente differenti: i Na'vi non hanno nulla che assomigli al bombardamento aereo, ad esempio, e gli umani non possono incrementare la loro forza fisica. Differenti saranno anche i veicoli utilizzabili: dune-buggy, hovercraft, aerei a doppia elica per i terrestri, equini e altre bestie locali, anche volanti, per i Na'vi.
La trama vista finora si snoda attraverso una serie di “compiti” che si riassumono solitamente nel raggiungere una particolare locazione ed eventualmente uccidere dei nemici o distruggere delle postazioni, ma anche il semplice fatto che si debba scegliere da che parte stare implica la presenza di bivi, oltre alla possibilità di esplorare più o meno liberamente il territorio; resta da scoprire se saranno presenti obiettivi e missioni secondarie. In pieno stile RPG, il gioco gestisce un sistema di esperienza, e al raggiungimento di determinate soglie si andranno a sbloccare nuove armi, armature e abilità. Inoltre, l'esperienza accumulata potrà essere utilizzata nella “camera della guerra”, una sorta di sotto-gioco strategico/gestionale in cui contenderemo con la fazione avversaria la dominazione dei vari territori di Pandora.
Rimane abbastanza lecito attendersi come il MultiPlayer tenda a mantenere saldo il focus sulla guerra: terrestri Vs Na'vi, con accesso alle varie specializzazioni che nel gioco sono solamente visibili, leggasi assaltatori, sentinelle, tecnici, cacciatori e così via. Anche se per recarsi da una zona all'altra si utilizzano appositi trasporti, gli ambienti visti per il singleplayer sono piuttosto vasti, lungamente percorribili anche con un mezzo veloce o aereo, e fanno ben sperare in conflitti su larga scala.
Insomma: abbiamo trovato in questo primo assaggio di Avatar elementi che ci hanno riportato alla mente diversi altri titoli (in ordine sparso Turok, Alien Vs Predator, Tribes e perché no Halo), ma attenzione! Lungi da noi il voler sollevare polemiche da plagio: Ubisoft dimostra semplicemente di aver saputo saggiamente reinterpretare l'universo concepito da Cameron in una chiave videoludica efficiente. Ma per stabilire con certezza se questa chiave sia anche vincente, dobbiamo attendere di poter testare la versione definitiva...
Pandora, dicevamo: una luna boscosa, con una percentuale impressionante di terre emerse, su cui gli uomini metteranno piede solo nel XXII secolo, quando sarà possibile viaggiare dalla Terra fino ad Alpha Centauri mediante sonno criogenico. L'ambiente pullula di forme di vita vegetali e animali, ma purtroppo l'aria é tossica per i polmoni umani, e gli esploratori sono costretti a utilizzare maschere depuratrici. Ovviamente non ne sono disturbati gli altissimi (circa tre metri) Na'vi, gli abitanti originari di Pandora il cui livello culturale é più o meno simile a quello attuale degli indigeni dell'Africa nera, o alle civiltà precolombiane.
Per ovviare a questo problema, e studiando l'anatomia dei Na'vi, gli scienziati terrestri riescono a produrre degli organismi artificiali, denominati Avatar, in cui é possibile trasferire la coscienza di un terrestre opportunamente selezionato: facciamo così la conoscenza con Ryder, il protagonista della storia (decidete voi se uomo o donna), professione marine, specialista in comunicazioni, clinicamente perfetto per il progetto Avatar. Ryder arriverà su Pandora all'apice di una crisi tra le razze: gli umani vogliono eliminare i Na'vi per terraformare l'atmosfera, i Na'vi conservare la loro terra. Grazie al suo Avatar, Ryder potrà decidere se rimanere fedele alla sua gente, o se schierarsi dalla parte degli autoctoni.
Nell'attesa di mettere le mani su una versione definitiva, abbiamo potuto provare una demo limitata ai primi capitoli della storia (in pratica il tutorial iniziale e, dopo la scelta tra terrestri e Na'vi, una paio d'ore per ogni percorso). Il concept di gioco é quello di uno sparatutto-arcade in terza persona, anche se in effetti la telecamera rimane dietro al protagonista solo quando questi utilizza armi da mischia: per avvicinare il gioco alla visuale da fps senza però rinunciare al vedere il protagonista, gli sviluppatori hanno optato per un'inquadratura che lo posizione sulla sinistra dello schermo.
Il set di comandi é identico sia per i personaggi umani sia per i Na'vi e gli avatar, e rispecchia il canonico standard degli fps con una levetta analogica per il movimento e l'altra per la mira, più il grilletto di fuoco a lato; tra i comandi frontali troviamo il salto, il reload ed il tasto d'iterazione (parla, raccogli, usa, ...), mentre la croce direzionale seleziona le armi disponibili. É ovviamente in queste che troviamo la prima differenza tra umani e Na'vi: i primi vantano tecnologie molto più avanzate, sebbene niente di particolarmente fantascientifico, e in qualsiasi momento avranno sempre con loro la pistola d'ordinanza con munizioni illimitate. I Na'vi, invece, devono accontentarsi di archi, balestre e armi da corpo a corpo, come spade, lance e bastoni, su cui però possono applicare la loro superiorità fisica. Come Avatar dalla parte degli umani utilizzerete anche un mitragliatore a canne rotanti di grosso calibro, ma é un giocattolo destinato a durare poco.
Altra differenza tra le razze risiede nelle abilità speciali a disposizione, che differiranno tra l'addestramento e l'equipaggiamento speciale a disposizione dei marines e la connessione al sacro suolo propria dei Na'vi, anche se poi forse alcuni effetti saranno simili: che si usi un medicinale o un recupero mistico, si va sempre a riempire la barra della vita, così come é più o meno indifferente attivare un mascheramento ottico o una capacità di mimetizzazione. Fortunatamente, abbiamo già visto anche abilità totalmente differenti: i Na'vi non hanno nulla che assomigli al bombardamento aereo, ad esempio, e gli umani non possono incrementare la loro forza fisica. Differenti saranno anche i veicoli utilizzabili: dune-buggy, hovercraft, aerei a doppia elica per i terrestri, equini e altre bestie locali, anche volanti, per i Na'vi.
La trama vista finora si snoda attraverso una serie di “compiti” che si riassumono solitamente nel raggiungere una particolare locazione ed eventualmente uccidere dei nemici o distruggere delle postazioni, ma anche il semplice fatto che si debba scegliere da che parte stare implica la presenza di bivi, oltre alla possibilità di esplorare più o meno liberamente il territorio; resta da scoprire se saranno presenti obiettivi e missioni secondarie. In pieno stile RPG, il gioco gestisce un sistema di esperienza, e al raggiungimento di determinate soglie si andranno a sbloccare nuove armi, armature e abilità. Inoltre, l'esperienza accumulata potrà essere utilizzata nella “camera della guerra”, una sorta di sotto-gioco strategico/gestionale in cui contenderemo con la fazione avversaria la dominazione dei vari territori di Pandora.
Rimane abbastanza lecito attendersi come il MultiPlayer tenda a mantenere saldo il focus sulla guerra: terrestri Vs Na'vi, con accesso alle varie specializzazioni che nel gioco sono solamente visibili, leggasi assaltatori, sentinelle, tecnici, cacciatori e così via. Anche se per recarsi da una zona all'altra si utilizzano appositi trasporti, gli ambienti visti per il singleplayer sono piuttosto vasti, lungamente percorribili anche con un mezzo veloce o aereo, e fanno ben sperare in conflitti su larga scala.
Insomma: abbiamo trovato in questo primo assaggio di Avatar elementi che ci hanno riportato alla mente diversi altri titoli (in ordine sparso Turok, Alien Vs Predator, Tribes e perché no Halo), ma attenzione! Lungi da noi il voler sollevare polemiche da plagio: Ubisoft dimostra semplicemente di aver saputo saggiamente reinterpretare l'universo concepito da Cameron in una chiave videoludica efficiente. Ma per stabilire con certezza se questa chiave sia anche vincente, dobbiamo attendere di poter testare la versione definitiva...