Jerry Lopez Surf Riders

Non dubito che la versione definitiva conterrà altre evoluzioni, ma almeno nel demo play di Jerry Lopez ho visto la CPU praticare solo queste tre acrobazie
UNA BALLATA DEL MARE SALATO
Andiamo ad esaminare la giocabilità e l'impianto audiovisivo di Jerry Lopez Surf Riders. Limitatamente al gameplay, anche con un modello di gioco così semplicistico questo titolo riesce a essere frustrante. Non riuscirete a combinare nulla di decente prima di aver fatto innumerevoli tuffi nell'acqua. Il segreto consiste nel riprendere l'azione d'accelerazione con i tasti dorsali del pad appena terminata un'acrobazia. Potrebbe andare anche bene, se una volta presa confidenza col mezzo il gioco ci premiasse con una giocabilità esaltante, ma Jerry Lopez continua ad oscillare fra la noia e la frustrazione, considerata la scelta molto ridotta di tecniche disponibili e il fatto che al minimo errore si deve ricominciare tutto da capo. Insomma, tante parole per dire che la giocabilità, così com'é, proprio non va. Tecnicamente le cose non vanno meglio

La grafica sembra stata trascinata a forza da un gioco del SuperNintendo (sempre lui, e l'accostamento non é così casuale): la palette avrà al massimo un centinaio di colori, l'onda non suggerisce nulla se non un ammasso di pixel, l'unico elemento poligonale é il nostro personaggio col suo surf. Il fondale é costituito da un'immagine assolutamente statica, che dipinge una distesa marina immobile, congelata, oppure alcuni anonimi grattacieli, ma che in ogni caso é priva sia di perizia tecnica che di poesia. Meglio la colonna sonora in-game, costituita da un sound anni '60 in linea con lo stile dei Beach Boys e altri gruppi balneari. Una scelta obbligata, scontata, forse un cliché insopprimibile legato agli amanti del surf. Così com'é Jerry Lopez Surf Riders é un giochino basato su un soggetto ridicolo e con una giocabilità inesistente, come i giochi della Codemaster degli anni ottanta. Avrebbe bisogno di un lifting completo per poter occupare con dignità il suo posto sullo scaffale di un negozio. Un'impresa veramente ardua, anche se nel mondo non esiste l'impossibile, ma solo il matematicamente improbabile.