Killer is Dead

di Roberto Vicario
Quando ci si appresta a parlare di un gioco sviluppato dal visionario e geniale Suda51, non é mai facile prevedere cosa andremo esattamente a vedere. La sua ormai nutrita lista di titoli sviluppati (No More Heroes, Killer 7, Shadow of the Damned e Lollipop Chainsaw) sono esempi di viventi di genio e sregolatezza anche se, a onor del vero, non sempre la fantasia ha combaciato con il gameplay. A farci ricredere potrebbe però pensarci questo Killer is Dead, action in terza persona dal contesto particolare. Una prova su un codice non definitivo ci ha dato modo di testare il gioco.

Una vita da killer

Il codice che abbiamo avuto modo di testare in maniera approfondita ci ha regalato qualche risposta più sul gameplay che sulla trama. Le missioni che abbiamo giocato infatti, essendo spezzate l'una dall'altra, non sono servite a spiegarci in dettaglio quale sarà il contesto all'interno del quale ci troveremo a muovere i passi di Mondo Zappa. Tuttavia qualcosa l'abbiamo intuito. Noi impersoneremo per l'appunto Mondo Zappa, un killer giovane ed ancora inesperto che entra all'interno di questa agenzia semi-governativa che sgomina problemi di ogni tipo, anche quello più particolari in cui sono di scena mostri e altri abomini vari. Questa organizzazione é gestita da Bryan, un killer estremamente esperto affiancato da Vivienne una donna tanto bella quanto letale. In questo contesto ci troveremo a compiere svariate missioni in giro per il globo, spalleggiati costantemente da Mika un ragazzina che non avendo superato il test per entrare nell'agenzia diventa “assistente” di Mondo.




Purtroppo molte sono le domande a cui solamente una build definitiva potrà dare risposta. Innanzi tutto la componente bionica, presente in quasi tutto gli agenti di questa agenzia, non é stata minimamente accennata, così come l'eccessivo pronunciare della parola “tenebre” ci fa presagire qualcosa riguardante questo argomento. Tutte domande che potranno trovare risposta solamente nel momento in cui entreremo in contatto con la versione finale del prodotto.

Nonostante le poco notizie sotto l'aspetto narrativo, la prova ci ha dato modo di capire molto nitidamente lo stile che il gioco ha deciso da adottare. Sin dalle prime battute, infatti, i rimandi a prodotti “tarantiniani” come Kill Bill e ai noir più classici non si sprecano minimamente. Concetti che non solo vengono esplicati in maniera chiara da uno stile visivo particolare - ma azzeccatissimo -, ma che ritroviamo anche all'interno dei numeri dialoghi e cut scene di cui il gioco é impregnato.

Tutto questo ci porta a giudicare, almeno in prima istanza, in maniera decisamente positiva il contesto ricreato dallo sviluppatore giapponese che, in termini meramente ispirativi, sembra essere tornato (finalmente) ai tempi di No More Heroes ma sopratutto Killer 7.

Ovviamente il tutto non può reggere se manca il supporto di un gameplay solido e appagante. Sotto questo aspetto Suda51 é riuscito davvero a stupirci con una giocabilità particolare e decisamente arzigogolata, tanto da sembrare una versione raffinata e potenziata di quella embrionale - ma comunque divertente - vista in No More Heroes.



Il nostro Mondo avrà come arma princiapale una katana estremamente potente chiamata “Gekkou” con il quale può compiere diversi tipi di attacco concatenando diverse combo. A questo si aggiunge un braccio bionico, chiamato “Musselback”, multifunzione e in grado di variare l'utilizzo in base alle esigenze. Abbiamo difatti quattro tipi diversi di potere, Bullet shot, una sorta di mitragliatore. Freeze Shooter, un fucile spara ghiaccio che rallenta o immobilizza i nemici, Ultimate Drill una trivella potentissima nel corpo a corpo e Charge Cannon, arma lenta ma devastante sotto l'aspetto del danno. Armi, che potremo alterna con la semplice pressione di un tasto. Ovviamente utilizzare queste abilità particolari ci farà sprecare energia, raffigurata da delle rose e chiamata potenza di sangue. Questa particolare abilità, oltre a consumarsi con l'utilizzo del braccio ci permetterà di effettuare delle mosse speciali. Ad esempio Adrenalina Burst ci permette di attaccare una specifica parte del corpo con una violenza e velocità inaudita, così come la possibilità di effettuare sia blocchi che contromosse. Ovviamente ogni nemico ucciso, rilascerà gemme per i potenziamenti, rose per ricaricare il sangue e sinapsi che ripristinano la luce.

Inoltre, nei livelli che abbiamo avuto modo di giocare, abbiamo notato come la presenza abbastanza varia di nemici rende gli scontri davvero più profondi e dinamici, trasformando il tutto in qualcosa che rende giustizia agli action in terza persona più famosi e blasonati con il giusto mix di corto raggio e lungo raggio. A questo concetto di base bisogna poi aggiungere la presenza di boss fight lunghe ed impegnative, in pieno stile Suda51, e un sistema di inquadrature che abbiamo trovato tutto sommato soddisfacente.

Le missioni potranno essere selezionato navigando un mappamondo che serve anche da hub di gioco. Sempre dall'hub potremo accedere al nostro ufficio che avrà la funzione classica di menu di potenziamento e che ci permetterà di rendere più affinate e letali sia le abilità del nostro personaggio che delle armi in nostro possesso. Non é tutto però, perché Suda ha deciso di inserire anche dei diversivi, in grado di spezzare il ritmo di gioco offrendo variabili alternative. Tra queste non possiamo non notare la modalità gigol che ci chiederà di conquistare una ragazza. Si avete letto bene. Utilizzando una visuale in prima persona dovremo cercare di riempire una barra del coraggio osservando la ragazza in tutti i suoi particolari, ma senza farci notare. Per caricare più velocemente il contatore, potremo utilizzare dei particolari occhiali che ci mostreranno la ragazza in intimo scoprendo così quale regalo é più adatto alla suo persona. Una modalità di gioco delirante, cosa che però non ci ha stupito visto lo sviluppatore.




La seconda che abbiamo potuto provare é stata la modalità Bonsai. Una sorta di orda al contrario ambientata in un castello medievale giapponese. Affrontando una serie di nemici in determinate aree lo scopo é semplicemente quello di arrivare al Bonsai. Questi sono solo alcuni esempio delle modalità secondarie, che man mano che proseguiremo nell'avventura si sbloccheranno a loro volta sulla mappa. Un ottimo espediente sia per allungare la longevità che diversificare l'azione di gioco.

Sotto l'aspetto tecnico non ci sbilanciamo più di tanto. La build che ci é stata mostrata nonostante la qualità generale buona, ha mostrato il fianco a diversi problemi tecnici sopratutto in termini di gameplay. Niente da dire invece sul cell shading e lo stile in generale che, come già detto poche righe sopra, é di sicuro impatto. Buono anche il doppiaggio in lingua inglese, mentre per i meno anglofoni, già nel codice preliminare c'era la presenza dei sottotitoli in lingua italiana.

Insomma, Killer is Dead é un titolo che nelle circa due ore di gioco effettuate ci é decisamente piaciuto. Per chi conosce i titoli di Suda51 ci troviamo davanti ad un gioco che risulta decisamente più definito sia nel combat system che nel sistema di regia. Un buon punto di partenza, che analizzeremo nella sua interezza a fine agosto, periodo di uscita del gioco.