Killzone 2
di
Davide Ottagono
Mettere le proprie sudice manacce su Killzone 2, dopo tutto l'hype generatosi in questi quattro anni di sviluppo silenzioso, é un po' come avverare un sogno senza tempo. Niente più spettacolari scenette pre-renderizzate o demo pubbliche presentate in qualche luogo sperduto della Terra: la massiccia guerra di Guerrilla (concedeteci il gioco di parole) é finalmente approdata sulle nostre PS3 personali. Polvere, detriti e camionate di Helghast non sono mai stati così tangibili nel nostro salotto prima d'ora, e tutto grazie alla versione beta rilasciata a pochi eletti. Il discusso team Sony é riuscito a riproporre quanto promesso tempo fa oppure si vedrà abbattuto dalle ormai elevatissime aspettative del pubblico mondiale? Una cosa é certa: questa volta Killzone fa sul serio, che i suoi concorrenti si facciano il segno della croce.
Le mappe giocabili sono tre. In ordine sparso: Blood Gracht, the Academy e Salamun Market. Già da subito si può notare l'ottimo lavoro svolto, e non solo graficamente (di questo parleremo meglio in seguito), soprattutto sul piano del design. Ogni campo regala al giocatore non solo una vastità da far drizzare i capelli, ma anche una mappatura ben congegnata e studiata appositamente per offrire a chiunque una moltitudine di possibili scelte. Ogni stradina sembra dividersi in infiniti sentieri, e ognuno di questi infiniti sentieri in altrettanti crocevia. Questo permette non solo di combattere in luoghi sempre diversi ed evocativi, ma anche di smorzare l'entusiasmo dei soliti camper di turno, impossibilitati ad imbrogliare non essendoci mai, di fatto, un luogo veramente coperto da cui bersagliare tranquilli. Ma dopotutto, ora che abbiamo queste tre mappe di fronte, perché non parlare singolarmente di ognuna di queste? Avete ragione, vediamo più nel dettaglio il nostro campo di gioco.
Blood Gracht: é la più piccola del trio, studiata per un massimo di 16 giocatori. Ubicata sul letto di un canale ormai prosciugato, costringe la maggior parte delle volte a scontri ravvicinati nelle casupole adiacenti al fiume. Forse la più evocativa, vuoi per lo stile più cupo, vuoi per la maggiore cura per i dettagli (considerata la sua media grandezza).
Salamun Market: a dir poco enorme, adatta esclusivamente alle guerriglie più numerose. Distese di strade e palazzi finché occhio può vedere, buia come la morte e affascinante come poche altre. Salamun Market deve la sua ampiezza proprio alla sua natura di passaggio mercantile, ormai scomparso per far spazio a ben più fumanti proiettili. Le zone al chiuso vengono così sostituite con campi urbani di ampio respiro, terreno fertile sia per i cecchini che per delle funamboliche imboscate nelle zone più anguste.
The Academy: l'unica illuminata a giorno, riprende smaccatamente le ambientazioni presentate nell'ultima demo di Lypsia. Una vera e propria università in cui rincorrersi, picchiarsi e, più in generale, scannarsi, riconoscibilissima in tutto e per tutto grazie ad ogni stanza attraversata. Anche l'accademia potrà ospitare fino a 32 giocatori contemporaneamente, nonostante non conceda la stessa ampia visione del mercato sopraccitato, data la sua struttura a piani. Infatti vedremo quest'ultima estendersi più in altezza che in lunghezza, permettendoci di esplorare tre piani differenti, tra cucine, bagni, aule e cortili. Chi di noi non ha mai sognato di buttare giù a cannonate un'intera scuola, dopotutto.
Per quanto riguarda le modalità, Killzone 2 offrirà, oltre alle solite note, anche piacevoli variazioni al tema. Quindi, se da un lato ammireremo i normali Deatmatch e Distruggi/Difendi la Base, dall'altro potremo cimentarci nell'opera di propaganda (un degno sostituto di Cattura la Bandiera) o nell'Assassinio. Da quanto abbiamo potuto testare, il gioco di squadra é a dir poco vitale in ognuno di questi casi, trasformando così quelli che potrebbero essere confusionari bombardamenti da 16 contro 16 in una vera e propria guerra tattica su larga scala. D'altro canto, anche il gameplay in sé é parzialmente mutato rispetto al predecessore, abbracciando maggiormente la moda del momento ( chi ha detto Call of Duty 4?). Quindi, affiancato alle armi già conosciute qualche anno fa grazie a Templar e compagnia, troveremo un sistema di danni più realistico (pochi colpi al corpo bastano e avanzano per abbattere un avversario), una vasta gamma di classi e medagliette luccicanti di ogni tipo. Attenzione, non aspettatevi l'immediatezza di un Resistance: Killzone 2 ha un ritmo di gioco molto meno sostenuto. Non saranno pochi quelli che potrebbero storcere il naso di fronte all'apparente lentezza del soldato scelto. Un problema che va via via smussandosi grazie alla forza dell'abitudine e alla comprensione di come Killzone, a differenza di un Halo qualsiasi, voglia proporre battaglie d'azione ragionata sul filo del rasoio; battaglie dove una cruenta morte potrebbe acquattarsi dietro ogni possibile angolo, dietro ogni possibile distrazione.
Le mappe giocabili sono tre. In ordine sparso: Blood Gracht, the Academy e Salamun Market. Già da subito si può notare l'ottimo lavoro svolto, e non solo graficamente (di questo parleremo meglio in seguito), soprattutto sul piano del design. Ogni campo regala al giocatore non solo una vastità da far drizzare i capelli, ma anche una mappatura ben congegnata e studiata appositamente per offrire a chiunque una moltitudine di possibili scelte. Ogni stradina sembra dividersi in infiniti sentieri, e ognuno di questi infiniti sentieri in altrettanti crocevia. Questo permette non solo di combattere in luoghi sempre diversi ed evocativi, ma anche di smorzare l'entusiasmo dei soliti camper di turno, impossibilitati ad imbrogliare non essendoci mai, di fatto, un luogo veramente coperto da cui bersagliare tranquilli. Ma dopotutto, ora che abbiamo queste tre mappe di fronte, perché non parlare singolarmente di ognuna di queste? Avete ragione, vediamo più nel dettaglio il nostro campo di gioco.
Blood Gracht: é la più piccola del trio, studiata per un massimo di 16 giocatori. Ubicata sul letto di un canale ormai prosciugato, costringe la maggior parte delle volte a scontri ravvicinati nelle casupole adiacenti al fiume. Forse la più evocativa, vuoi per lo stile più cupo, vuoi per la maggiore cura per i dettagli (considerata la sua media grandezza).
Salamun Market: a dir poco enorme, adatta esclusivamente alle guerriglie più numerose. Distese di strade e palazzi finché occhio può vedere, buia come la morte e affascinante come poche altre. Salamun Market deve la sua ampiezza proprio alla sua natura di passaggio mercantile, ormai scomparso per far spazio a ben più fumanti proiettili. Le zone al chiuso vengono così sostituite con campi urbani di ampio respiro, terreno fertile sia per i cecchini che per delle funamboliche imboscate nelle zone più anguste.
The Academy: l'unica illuminata a giorno, riprende smaccatamente le ambientazioni presentate nell'ultima demo di Lypsia. Una vera e propria università in cui rincorrersi, picchiarsi e, più in generale, scannarsi, riconoscibilissima in tutto e per tutto grazie ad ogni stanza attraversata. Anche l'accademia potrà ospitare fino a 32 giocatori contemporaneamente, nonostante non conceda la stessa ampia visione del mercato sopraccitato, data la sua struttura a piani. Infatti vedremo quest'ultima estendersi più in altezza che in lunghezza, permettendoci di esplorare tre piani differenti, tra cucine, bagni, aule e cortili. Chi di noi non ha mai sognato di buttare giù a cannonate un'intera scuola, dopotutto.
Per quanto riguarda le modalità, Killzone 2 offrirà, oltre alle solite note, anche piacevoli variazioni al tema. Quindi, se da un lato ammireremo i normali Deatmatch e Distruggi/Difendi la Base, dall'altro potremo cimentarci nell'opera di propaganda (un degno sostituto di Cattura la Bandiera) o nell'Assassinio. Da quanto abbiamo potuto testare, il gioco di squadra é a dir poco vitale in ognuno di questi casi, trasformando così quelli che potrebbero essere confusionari bombardamenti da 16 contro 16 in una vera e propria guerra tattica su larga scala. D'altro canto, anche il gameplay in sé é parzialmente mutato rispetto al predecessore, abbracciando maggiormente la moda del momento ( chi ha detto Call of Duty 4?). Quindi, affiancato alle armi già conosciute qualche anno fa grazie a Templar e compagnia, troveremo un sistema di danni più realistico (pochi colpi al corpo bastano e avanzano per abbattere un avversario), una vasta gamma di classi e medagliette luccicanti di ogni tipo. Attenzione, non aspettatevi l'immediatezza di un Resistance: Killzone 2 ha un ritmo di gioco molto meno sostenuto. Non saranno pochi quelli che potrebbero storcere il naso di fronte all'apparente lentezza del soldato scelto. Un problema che va via via smussandosi grazie alla forza dell'abitudine e alla comprensione di come Killzone, a differenza di un Halo qualsiasi, voglia proporre battaglie d'azione ragionata sul filo del rasoio; battaglie dove una cruenta morte potrebbe acquattarsi dietro ogni possibile angolo, dietro ogni possibile distrazione.
Killzone 2
Killzone 2
In fin dei conti, il nostro “primo appuntamento” con Killzone 2 é stato dei più rosei. L'impatto é grandioso come ce lo aspettavamo, e pensando come sia ancora una semplice beta (per di più multiplayer) non può che salirci ancora di più l'aspettativa per quella che sarà la campagna in singolo. Immersive, divertenti, tattiche ed enormi nelle loro offerte, le battaglie multigiocatore di Killzone 2 sembrano promettere il meglio del meglio. Certo, non gli si può dare il merito di innovare chissà cosa, prendendo praticamente ogni idea o dal predecessore o dai concorrenti di maggior successo. Ma alla fine é questo che fa Killzone: non innova, eleva a potenza qualunque cosa mai vista. Gliene possiamo mai dare una colpa? Stringi i denti, Guerrilla, che stavolta ce l'hai quasi fatta!