Killzone 2

di Luca Gambino
Un realismo che traspare anche da un comparto tecnico che rappresenta un connubio perfetto tra il particolare approccio artistico che da sempre caratterizza l'universo di Killzone e una perfezione grafica mai vista prima d'ora su una console. E' da dire che le scelte di gameplay di Guerrilla favoriscono la possibilità di spremere ogni minima risorsa disponibile della console Sony (anzi, forse ne tira fuori qualcuna mai utilizzata prima d'ora). Il fronte visivo a nostra disposizione é piuttosto limitato, ponendo di fronte ai nostri occhi ambienti mai troppo vasti e dispersivi, ma del resto Killzone 2 non punta ad una rappresentazione di “free roaming” in prima persona. Al contrario, l'azione di gioco é sempre molto concentrata sulle singole scene, in aree piuttosto circoscritte (il che non significa che non siano necessariamente ampi e variegati). Questo ha permesso al team di sviluppo di concentrare tutti gli sforzi nel riprodurre un mondo realistico in tutte le sue forme. Animazioni, texture e luci assolutamente perfette: Killzone 2 appare “vivo” sotto i nostri occhi.

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Quello dipinto dai grafici Guerrilla é un mondo tinteggiato da colori scuri, saturi, dove la predominanza del nero e del grigio la fa assolutamente da padrone.La qualità visiva di Killzone 2 é assolutamente fuori scala. Guerrilla dimostra di saper utilizzare al meglio tutte le potenzialità della console Sony, utilizzando tutto un repertorio conosciuto di effetti e post produzione praticamente perfetto. La densità poligonale messa sul campo di battaglia é imponente non solo nel suo numero nudo e crudo. Lascia letteralmente senza parole la qualità di quanto si vede sul video. Un mondo ostile e oppressivo, quasi inospitale, che alterna ambienti cittadini aperti e altri più incanalati nei classici corridoi dei First Person Shooter, ad altri desertici e “aperti” che ci costringerà a frequenti cambi di ritmo e approccio all'azione. Un'azione figlia anche delle limitazioni degli armamenti che ormai dominano titoli di questo genere.

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Un arma pesante, una di riserva, qualche granata e un coltello. Stop. Nel nostro cammino potremo ovviamente sottrarre armi di varia natura ai nostri nemici, ma la mancanza di poter disporre di un arsenale più completo, condizionerà la nostra azione di gioco. Quello proposto dai Guerrilla é quindi un gameplay fatto di quel “spara e riparati” che abbiamo già avuto modo di apprezzare nella sua prima uscita su Playstation 2. Un gameplay da trincea, quindi, fatto di avanzamenti brevi verso l'obbiettivo con la costante preoccupazione di non rimanere troppo esposti al fuoco nemico, scoraggiando azioni più dirette e sicuramente meno efficaci. Ovviamente Guerrilla incoraggia questo tipo di approccio, disponendo sul campo di battaglia una gran numero di ripari naturali e trincee approssimative, alcune delle quali completamente sgretolabili dal fuoco nemico.

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Il prezzo da pagare per tutto questo ben di dio é rappresentato da caricamenti piuttosto frequenti che ci lasciano il dubbio sul perché Guerrilla abbia rinunciato alla classica installazione iniziale che é diventata ormai quasi un marchio di fabbrica dei giochi su Ps3. Il gioco, infatti, parte immediatamente, senza nessuna installazione iniziale, caricando di volta in volta quanto necessario per il prosieguo del gioco. Niente di particolarmente traumatico, sia intesi, ma forse un'installazione iniziale avrebbe scongiurato questi intoppi piuttosto frequenti. Ad ogni modo, la data di rilascio di Killzone 2 (27 Febbraio 2009) é sufficientemente distante, per cui alcune cose potrebbero ancora cambiare. Quello che invece non potrà cambiare, se non in meglio, é la generale sensazione di trovarsi di fronte ad un vero capolavoro. Un titolo che può facilmente diventare un vero e proprio gioco di culto e un riferimento assoluto per il genere di riferimento. Sony ha in mano un match point che non può fallire.

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