Killzone 3
di
Davide Ottagono
“E' uno scontro alla Davide contro Golia. Solo che Golia, questa volta, ha con sé migliaia di truppe e armi termonucleari”. É con questa frase, indubbiamente d'impatto, che Guerrilla preferisce descrivere Killzone 3. Un Killzone 3 che é spuntato fuori un po' a sorpresa, un mese intero prima che cominciasse l'E3, tra features confermate e altre un po' meno. Forse nessuno di noi era ancora pronto a tornare così presto nei panni di Sev, considerati soprattutto i titanici tempi di sviluppo alle spalle del poderoso secondo capitolo. Si é visto ben poco del gioco oltre al video spuntato fuori alla conferenza, ma in realtà ci sono così tanti retroscena ed interviste con i creatori che abbiamo deciso di racchiudere il tutto in un unico articolo. Un promemoria, insomma. Un bel racconto che tutti voi possiate tornare a spulciare ogni qualvolta dimentichiate un passaggio chiave, un vero e proprio trattato di storia Helghan da portare magari a quegli esami di stato che in molti stanno vivendo in prima persona.
La battaglia sarà anche vinta ma la guerra é tutt'altro che conclusa. La storia riprenderà proprio da dove l'avevamo lasciata, con Sev e Rico che - dopo aver decimato l'intera scorta del dittatore nemico ed essere piombati nella sala reale - giustiziano Scolar Visari a sangue freddo. L'armata Helghast é ora senza un comandante e, proprio per questo, più pericolosa che mai. Sebbene nel caos più totale, per gli ISA sarebbe un grave errore sottovalutarla, anche a causa della forte inferiorità numerica. La testata nucleare lanciata sulla capitale ha spazzato via il grosso delle truppe d'invasione alleate, imprigionando i pochi sopravvissuti oltre le linee nemiche e costringendoli ad una strenua resistenza senza rinforzi né rifornimenti. I pochi plotoni rimasti si lanciano quindi verso una lotta persa in partenza, promettendo di guadagnare quanti più centimetri di terra possibili per facilitare l'impresa a chi verrà dopo di loro, anche a costo della stessa vita.
Visti i repentini cambi di trama nella serie (morte di Templar su tutti), é rischioso dare per scontato un lieto fine. Però, tra le nostre principali richieste c'é sicuramente quella di una trama più profonda, narrata magari attraverso personaggi più caratterizzati. Non che Killzone 2 fosse poco spettacolare, tutt'altro, ma siamo stati anche i primi ad ammettere che i nuovi protagonisti sfigurassero un bel po' se paragonati al “magico quartetto” del capostipite. Guerrilla ha saputo far tesoro dei consigli e, infatti, ha promesso di spingersi oltre i propri limiti.
“Penso che la trama sia importante anche negli sparatutto moderni, soprattutto se é retta da un ottimo gameplay”, ha detto Hermen Hulst, managing director, interrogato a riguardo. “Ora come ora, penso che Uncharted 2 abbia un po' cambiato il panorama videoludico. I ragazzi di Naughty Dog hanno fatto un lavoro fantastico con i dialoghi e la storia, hanno davvero portato i giochi ad un livello superiore. Per Killzone 3, invece, la storia, i dialoghi, la creazione dei personaggi é un problema più grande, ma stiamo comunque investendo molto. Tutte le nostre migliori menti sono al lavoro sulla storia, e cerchiamo ancora nuovi talenti. In ogni caso, concordo totalmente sull'importanza data al racconto”.
La competizione nel campo é alta ma, a differenza di quanto possiate aspettarvi, non é con Halo o con Bad Company che Guerrilla vuole sfidarsi. Il già citato Uncharted e il recentissimo God of War 3 sono infatti i nuovi obbiettivi della casa olandese. “Siamo fieri dei risultati raggiunti dai nostri colleghi di Sony, e sono proprio quei due titoli ad ispirare un seguito ancora più esplosivo di Killzone 2 e migliore su tutti i fronti. Non c'é niente di meglio della competizione amichevole per spingersi sempre oltre”, ha infatti detto Steve Ter Heide, senior producer. “Hanno svolto un lavoro fantastico. Uncharted 2 per la trama e God of War 3 per l'epicità e la grandezza delle battaglie. Sono tutte cose che abbiamo voluto inserire anche in Killzone. Anche se si trattano di giochi diversi, abbiamo capito come certe features possano migliorare anche i nostri prodotti. Sono stati proprio loro a spingerci a lavorare ancora più sodo”.
Parliamo quindi di un'alleanza tra team che vede Guerrilla scambiarsi pareri con i geni che hanno appena sfornato due tra i migliori giochi dell'intera softeca PS3. Del resto anche Uncharted ha fatto del primo capitolo un campo di prova, e Guerrilla promette che Killzone non sarà da meno. Ora che il motore é già disponibile (dopotutto era ovvio che venisse “semplicemente” rifinito quello esistente), il team può concentrarsi sul rendere questa terza incarnazione il vero baluardo della saga. Ancor più cruento, cattivo e spettacolare, Killzone 3 promette più varietà in soli tre minuti di gioco che in un intero livello del prequel. Perché, sia chiaro, non ci troviamo davanti a nessuna rivoluzione, ma ad un Killzone 2 con qualche novità e il giuramento di sorprendere senza mai annoiare. Che poi é tutto quello che un fan può desiderare. Il gameplay é pressappoco lo stesso, con il ritorno del sistema di coperture e di quel realismo bellico che lo hanno reso famoso, e rivoltarlo come un calzino non fa parte dei piani di nessuno. Piccole accortezze a parte (sensibilità aumentata in primis), Killzone 3 si lascia domare così come il suo predecessore, con sparatorie realistiche e fortemente influenzate dal pesante rinculo delle armi.
“Spero che i fan continuino a rilasciare feedback a riguardo”, ha poi aggiunto. “Notare quanto la community tenga ai nostri prodotti é fantastico, e spero che la cosa si ripeta. E' proprio quel tipo di attenzioni che cerchi quando diventi sviluppatore di videogames. Nel frattempo cerchiamo sempre di creare il miglior gioco di sempre, e con Killzone 3 abbiamo deciso di intraprendere la strada della varietà. Guardando a Killzone 2, credo che ancora che fosse quanto di meglio potessimo sfornare a quel tempo, con un team ancora giovane. Ma, nello stesso momento, già allora sapevamo di poterci spingere oltre. Con Killzone 3 vedrete come ogni singolo livello é un'ambientazione a sé stante, capace di regalare un'esperienza di gioco e delle possibilità d'approccio sempre diversa dalle altre. Essere imprevedibili é il nostro obbiettivo”.
La battaglia sarà anche vinta ma la guerra é tutt'altro che conclusa. La storia riprenderà proprio da dove l'avevamo lasciata, con Sev e Rico che - dopo aver decimato l'intera scorta del dittatore nemico ed essere piombati nella sala reale - giustiziano Scolar Visari a sangue freddo. L'armata Helghast é ora senza un comandante e, proprio per questo, più pericolosa che mai. Sebbene nel caos più totale, per gli ISA sarebbe un grave errore sottovalutarla, anche a causa della forte inferiorità numerica. La testata nucleare lanciata sulla capitale ha spazzato via il grosso delle truppe d'invasione alleate, imprigionando i pochi sopravvissuti oltre le linee nemiche e costringendoli ad una strenua resistenza senza rinforzi né rifornimenti. I pochi plotoni rimasti si lanciano quindi verso una lotta persa in partenza, promettendo di guadagnare quanti più centimetri di terra possibili per facilitare l'impresa a chi verrà dopo di loro, anche a costo della stessa vita.
Visti i repentini cambi di trama nella serie (morte di Templar su tutti), é rischioso dare per scontato un lieto fine. Però, tra le nostre principali richieste c'é sicuramente quella di una trama più profonda, narrata magari attraverso personaggi più caratterizzati. Non che Killzone 2 fosse poco spettacolare, tutt'altro, ma siamo stati anche i primi ad ammettere che i nuovi protagonisti sfigurassero un bel po' se paragonati al “magico quartetto” del capostipite. Guerrilla ha saputo far tesoro dei consigli e, infatti, ha promesso di spingersi oltre i propri limiti.
“Penso che la trama sia importante anche negli sparatutto moderni, soprattutto se é retta da un ottimo gameplay”, ha detto Hermen Hulst, managing director, interrogato a riguardo. “Ora come ora, penso che Uncharted 2 abbia un po' cambiato il panorama videoludico. I ragazzi di Naughty Dog hanno fatto un lavoro fantastico con i dialoghi e la storia, hanno davvero portato i giochi ad un livello superiore. Per Killzone 3, invece, la storia, i dialoghi, la creazione dei personaggi é un problema più grande, ma stiamo comunque investendo molto. Tutte le nostre migliori menti sono al lavoro sulla storia, e cerchiamo ancora nuovi talenti. In ogni caso, concordo totalmente sull'importanza data al racconto”.
La competizione nel campo é alta ma, a differenza di quanto possiate aspettarvi, non é con Halo o con Bad Company che Guerrilla vuole sfidarsi. Il già citato Uncharted e il recentissimo God of War 3 sono infatti i nuovi obbiettivi della casa olandese. “Siamo fieri dei risultati raggiunti dai nostri colleghi di Sony, e sono proprio quei due titoli ad ispirare un seguito ancora più esplosivo di Killzone 2 e migliore su tutti i fronti. Non c'é niente di meglio della competizione amichevole per spingersi sempre oltre”, ha infatti detto Steve Ter Heide, senior producer. “Hanno svolto un lavoro fantastico. Uncharted 2 per la trama e God of War 3 per l'epicità e la grandezza delle battaglie. Sono tutte cose che abbiamo voluto inserire anche in Killzone. Anche se si trattano di giochi diversi, abbiamo capito come certe features possano migliorare anche i nostri prodotti. Sono stati proprio loro a spingerci a lavorare ancora più sodo”.
Parliamo quindi di un'alleanza tra team che vede Guerrilla scambiarsi pareri con i geni che hanno appena sfornato due tra i migliori giochi dell'intera softeca PS3. Del resto anche Uncharted ha fatto del primo capitolo un campo di prova, e Guerrilla promette che Killzone non sarà da meno. Ora che il motore é già disponibile (dopotutto era ovvio che venisse “semplicemente” rifinito quello esistente), il team può concentrarsi sul rendere questa terza incarnazione il vero baluardo della saga. Ancor più cruento, cattivo e spettacolare, Killzone 3 promette più varietà in soli tre minuti di gioco che in un intero livello del prequel. Perché, sia chiaro, non ci troviamo davanti a nessuna rivoluzione, ma ad un Killzone 2 con qualche novità e il giuramento di sorprendere senza mai annoiare. Che poi é tutto quello che un fan può desiderare. Il gameplay é pressappoco lo stesso, con il ritorno del sistema di coperture e di quel realismo bellico che lo hanno reso famoso, e rivoltarlo come un calzino non fa parte dei piani di nessuno. Piccole accortezze a parte (sensibilità aumentata in primis), Killzone 3 si lascia domare così come il suo predecessore, con sparatorie realistiche e fortemente influenzate dal pesante rinculo delle armi.
“Spero che i fan continuino a rilasciare feedback a riguardo”, ha poi aggiunto. “Notare quanto la community tenga ai nostri prodotti é fantastico, e spero che la cosa si ripeta. E' proprio quel tipo di attenzioni che cerchi quando diventi sviluppatore di videogames. Nel frattempo cerchiamo sempre di creare il miglior gioco di sempre, e con Killzone 3 abbiamo deciso di intraprendere la strada della varietà. Guardando a Killzone 2, credo che ancora che fosse quanto di meglio potessimo sfornare a quel tempo, con un team ancora giovane. Ma, nello stesso momento, già allora sapevamo di poterci spingere oltre. Con Killzone 3 vedrete come ogni singolo livello é un'ambientazione a sé stante, capace di regalare un'esperienza di gioco e delle possibilità d'approccio sempre diversa dalle altre. Essere imprevedibili é il nostro obbiettivo”.
Killzone 3
Killzone 3
Di Killzone 3 si sa tanto, ma si é visto poco. Quello che é sicuro é che il team ha imparato dai propri errori, ha fatto tesoro delle (poche) critiche mosse al secondo capitolo e sta progettando un seguito con i controfiocchi, farcito da tante novità e migliorato dai consigli dei team più esperti. Ma, del resto, quando in un solo livello si passa dall'utilizzo di un jetpack, al bombardamento da una postazione fissa ad un inseguimento aereo mozzafiato, come possiamo non scioglierci? Aspettiamo trepidanti informazioni riguardanti il multiplayer e i vari assi nella manica che Guerrilla non ha voluto condividere con il mondo. Che nelle prossime settimane inizi a spuntare fuori già qualche sorpresa?