Killzone 3
di
“E' uno scontro alla Davide contro Golia. Solo che Golia, questa volta, ha con sé migliaia di truppe e armi termonucleari”. É con questa frase, indubbiamente d'impatto, che Guerrilla preferisce descrivere Killzone 3. Un Killzone 3 che é spuntato fuori un po' a sorpresa, un mese intero prima che cominciasse l'E3, tra features confermate e altre un po' meno. Forse nessuno di noi era ancora pronto a tornare così presto nei panni di Sev, considerati soprattutto i titanici tempi di sviluppo alle spalle del poderoso secondo capitolo. Si é visto ben poco del gioco oltre al video spuntato fuori alla conferenza, ma in realtà ci sono così tanti retroscena ed interviste con i creatori che abbiamo deciso di racchiudere il tutto in un unico articolo. Un promemoria, insomma. Un bel racconto che tutti voi possiate tornare a spulciare ogni qualvolta dimentichiate un passaggio chiave, un vero e proprio trattato di storia Helghan da portare magari a quegli esami di stato che in molti stanno vivendo in prima persona.
La battaglia sarà anche vinta ma la guerra é tutt'altro che conclusa. La storia riprenderà proprio da dove l'avevamo lasciata, con Sev e Rico che - dopo aver decimato l'intera scorta del dittatore nemico ed essere piombati nella sala reale - giustiziano Scolar Visari a sangue freddo. L'armata Helghast é ora senza un comandante e, proprio per questo, più pericolosa che mai. Sebbene nel caos più totale, per gli ISA sarebbe un grave errore sottovalutarla, anche a causa della forte inferiorità numerica. La testata nucleare lanciata sulla capitale ha spazzato via il grosso delle truppe d'invasione alleate, imprigionando i pochi sopravvissuti oltre le linee nemiche e costringendoli ad una strenua resistenza senza rinforzi né rifornimenti. I pochi plotoni rimasti si lanciano quindi verso una lotta persa in partenza, promettendo di guadagnare quanti più centimetri di terra possibili per facilitare l'impresa a chi verrà dopo di loro, anche a costo della stessa vita.
Visti i repentini cambi di trama nella serie (morte di Templar su tutti), é rischioso dare per scontato un lieto fine. Però, tra le nostre principali richieste c'é sicuramente quella di una trama più profonda, narrata magari attraverso personaggi più caratterizzati. Non che Killzone 2 fosse poco spettacolare, tutt'altro, ma siamo stati anche i primi ad ammettere che i nuovi protagonisti sfigurassero un bel po' se paragonati al “magico quartetto” del capostipite. Guerrilla ha saputo far tesoro dei consigli e, infatti, ha promesso di spingersi oltre i propri limiti.
“Penso che la trama sia importante anche negli sparatutto moderni, soprattutto se é retta da un ottimo gameplay”, ha detto Hermen Hulst, managing director, interrogato a riguardo. “Ora come ora, penso che Uncharted 2 abbia un po' cambiato il panorama videoludico. I ragazzi di Naughty Dog hanno fatto un lavoro fantastico con i dialoghi e la storia, hanno davvero portato i giochi ad un livello superiore. Per Killzone 3, invece, la storia, i dialoghi, la creazione dei personaggi é un problema più grande, ma stiamo comunque investendo molto. Tutte le nostre migliori menti sono al lavoro sulla storia, e cerchiamo ancora nuovi talenti. In ogni caso, concordo totalmente sull'importanza data al racconto”.
La competizione nel campo é alta ma, a differenza di quanto possiate aspettarvi, non é con Halo o con Bad Company che Guerrilla vuole sfidarsi. Il già citato Uncharted e il recentissimo God of War 3 sono infatti i nuovi obbiettivi della casa olandese. “Siamo fieri dei risultati raggiunti dai nostri colleghi di Sony, e sono proprio quei due titoli ad ispirare un seguito ancora più esplosivo di Killzone 2 e migliore su tutti i fronti. Non c'é niente di meglio della competizione amichevole per spingersi sempre oltre”, ha infatti detto Steve Ter Heide, senior producer. “Hanno svolto un lavoro fantastico. Uncharted 2 per la trama e God of War 3 per l'epicità e la grandezza delle battaglie. Sono tutte cose che abbiamo voluto inserire anche in Killzone. Anche se si trattano di giochi diversi, abbiamo capito come certe features possano migliorare anche i nostri prodotti. Sono stati proprio loro a spingerci a lavorare ancora più sodo”.
Parliamo quindi di un'alleanza tra team che vede Guerrilla scambiarsi pareri con i geni che hanno appena sfornato due tra i migliori giochi dell'intera softeca PS3. Del resto anche Uncharted ha fatto del primo capitolo un campo di prova, e Guerrilla promette che Killzone non sarà da meno. Ora che il motore é già disponibile (dopotutto era ovvio che venisse “semplicemente” rifinito quello esistente), il team può concentrarsi sul rendere questa terza incarnazione il vero baluardo della saga. Ancor più cruento, cattivo e spettacolare, Killzone 3 promette più varietà in soli tre minuti di gioco che in un intero livello del prequel. Perché, sia chiaro, non ci troviamo davanti a nessuna rivoluzione, ma ad un Killzone 2 con qualche novità e il giuramento di sorprendere senza mai annoiare. Che poi é tutto quello che un fan può desiderare. Il gameplay é pressappoco lo stesso, con il ritorno del sistema di coperture e di quel realismo bellico che lo hanno reso famoso, e rivoltarlo come un calzino non fa parte dei piani di nessuno. Piccole accortezze a parte (sensibilità aumentata in primis), Killzone 3 si lascia domare così come il suo predecessore, con sparatorie realistiche e fortemente influenzate dal pesante rinculo delle armi.
“Spero che i fan continuino a rilasciare feedback a riguardo”, ha poi aggiunto. “Notare quanto la community tenga ai nostri prodotti é fantastico, e spero che la cosa si ripeta. E' proprio quel tipo di attenzioni che cerchi quando diventi sviluppatore di videogames. Nel frattempo cerchiamo sempre di creare il miglior gioco di sempre, e con Killzone 3 abbiamo deciso di intraprendere la strada della varietà. Guardando a Killzone 2, credo che ancora che fosse quanto di meglio potessimo sfornare a quel tempo, con un team ancora giovane. Ma, nello stesso momento, già allora sapevamo di poterci spingere oltre. Con Killzone 3 vedrete come ogni singolo livello é un'ambientazione a sé stante, capace di regalare un'esperienza di gioco e delle possibilità d'approccio sempre diversa dalle altre. Essere imprevedibili é il nostro obbiettivo”.
La battaglia sarà anche vinta ma la guerra é tutt'altro che conclusa. La storia riprenderà proprio da dove l'avevamo lasciata, con Sev e Rico che - dopo aver decimato l'intera scorta del dittatore nemico ed essere piombati nella sala reale - giustiziano Scolar Visari a sangue freddo. L'armata Helghast é ora senza un comandante e, proprio per questo, più pericolosa che mai. Sebbene nel caos più totale, per gli ISA sarebbe un grave errore sottovalutarla, anche a causa della forte inferiorità numerica. La testata nucleare lanciata sulla capitale ha spazzato via il grosso delle truppe d'invasione alleate, imprigionando i pochi sopravvissuti oltre le linee nemiche e costringendoli ad una strenua resistenza senza rinforzi né rifornimenti. I pochi plotoni rimasti si lanciano quindi verso una lotta persa in partenza, promettendo di guadagnare quanti più centimetri di terra possibili per facilitare l'impresa a chi verrà dopo di loro, anche a costo della stessa vita.
Visti i repentini cambi di trama nella serie (morte di Templar su tutti), é rischioso dare per scontato un lieto fine. Però, tra le nostre principali richieste c'é sicuramente quella di una trama più profonda, narrata magari attraverso personaggi più caratterizzati. Non che Killzone 2 fosse poco spettacolare, tutt'altro, ma siamo stati anche i primi ad ammettere che i nuovi protagonisti sfigurassero un bel po' se paragonati al “magico quartetto” del capostipite. Guerrilla ha saputo far tesoro dei consigli e, infatti, ha promesso di spingersi oltre i propri limiti.
“Penso che la trama sia importante anche negli sparatutto moderni, soprattutto se é retta da un ottimo gameplay”, ha detto Hermen Hulst, managing director, interrogato a riguardo. “Ora come ora, penso che Uncharted 2 abbia un po' cambiato il panorama videoludico. I ragazzi di Naughty Dog hanno fatto un lavoro fantastico con i dialoghi e la storia, hanno davvero portato i giochi ad un livello superiore. Per Killzone 3, invece, la storia, i dialoghi, la creazione dei personaggi é un problema più grande, ma stiamo comunque investendo molto. Tutte le nostre migliori menti sono al lavoro sulla storia, e cerchiamo ancora nuovi talenti. In ogni caso, concordo totalmente sull'importanza data al racconto”.
La competizione nel campo é alta ma, a differenza di quanto possiate aspettarvi, non é con Halo o con Bad Company che Guerrilla vuole sfidarsi. Il già citato Uncharted e il recentissimo God of War 3 sono infatti i nuovi obbiettivi della casa olandese. “Siamo fieri dei risultati raggiunti dai nostri colleghi di Sony, e sono proprio quei due titoli ad ispirare un seguito ancora più esplosivo di Killzone 2 e migliore su tutti i fronti. Non c'é niente di meglio della competizione amichevole per spingersi sempre oltre”, ha infatti detto Steve Ter Heide, senior producer. “Hanno svolto un lavoro fantastico. Uncharted 2 per la trama e God of War 3 per l'epicità e la grandezza delle battaglie. Sono tutte cose che abbiamo voluto inserire anche in Killzone. Anche se si trattano di giochi diversi, abbiamo capito come certe features possano migliorare anche i nostri prodotti. Sono stati proprio loro a spingerci a lavorare ancora più sodo”.
Parliamo quindi di un'alleanza tra team che vede Guerrilla scambiarsi pareri con i geni che hanno appena sfornato due tra i migliori giochi dell'intera softeca PS3. Del resto anche Uncharted ha fatto del primo capitolo un campo di prova, e Guerrilla promette che Killzone non sarà da meno. Ora che il motore é già disponibile (dopotutto era ovvio che venisse “semplicemente” rifinito quello esistente), il team può concentrarsi sul rendere questa terza incarnazione il vero baluardo della saga. Ancor più cruento, cattivo e spettacolare, Killzone 3 promette più varietà in soli tre minuti di gioco che in un intero livello del prequel. Perché, sia chiaro, non ci troviamo davanti a nessuna rivoluzione, ma ad un Killzone 2 con qualche novità e il giuramento di sorprendere senza mai annoiare. Che poi é tutto quello che un fan può desiderare. Il gameplay é pressappoco lo stesso, con il ritorno del sistema di coperture e di quel realismo bellico che lo hanno reso famoso, e rivoltarlo come un calzino non fa parte dei piani di nessuno. Piccole accortezze a parte (sensibilità aumentata in primis), Killzone 3 si lascia domare così come il suo predecessore, con sparatorie realistiche e fortemente influenzate dal pesante rinculo delle armi.
“Spero che i fan continuino a rilasciare feedback a riguardo”, ha poi aggiunto. “Notare quanto la community tenga ai nostri prodotti é fantastico, e spero che la cosa si ripeta. E' proprio quel tipo di attenzioni che cerchi quando diventi sviluppatore di videogames. Nel frattempo cerchiamo sempre di creare il miglior gioco di sempre, e con Killzone 3 abbiamo deciso di intraprendere la strada della varietà. Guardando a Killzone 2, credo che ancora che fosse quanto di meglio potessimo sfornare a quel tempo, con un team ancora giovane. Ma, nello stesso momento, già allora sapevamo di poterci spingere oltre. Con Killzone 3 vedrete come ogni singolo livello é un'ambientazione a sé stante, capace di regalare un'esperienza di gioco e delle possibilità d'approccio sempre diversa dalle altre. Essere imprevedibili é il nostro obbiettivo”.