Killzone 3
di
Davide Ottagono
Gli Isa stanno resistendo duramente in territorio nemico nell'attesa che una squadra di salvataggio venga a prelevarli. Intanto che aspettiamo di mettere le mani sulla campagna in singolo di Killzone 3, Guerrilla ha ben pensato di alleviare l'attesa regalando ad una ristrettissima cerchia di persone una demo del multiplayer. I prodotti odierni, sparatutto in primis, utilizzano queste Beta semi-aperte al pubblico come strumento di rifinitura. Ecco così che, come accadde al tempo per il secondo capitolo, riusciamo a dare uno sguardo con i nostri stessi occhi all'ultima fatica della casa olandese. Sarà riuscita a fare tesoro dei consigli degli appassionati? É arrivato il momento di scoprirlo.
Appena installato il GB e passa di file, veniamo posti di fronte ad una scelta. Connettersi alla rete per saltare direttamente negli scontri più seri oppure impratichirsi con un po' con i bot? Ovviamente scegliamo la prima opzione, tanto per rammentare al mondo che sapore abbiano delle sane mazzate made in GameSurf. I miglioramenti nella gestione di menù e Amici sono lampanti sin dall'inizio: é ora infatti possibile creare gruppi in lobby fino ad 8 giocatori, mentre sembrano essere stati abbandonati i “server dedicati” in virtù di un più veloce matchmaking. L'impossibilità di invitare conoscenti nelle proprie partite era di sicuro uno dei più grandi difetti di Killzone 2, e almeno su questo il seguito sembra già coperto.
Oltre al Warzone, la modalità dinamica che ha fatto la fortuna del predecessore, le modalità sono composte dal Guerrilla Warfare (un singolo Deathmatch, praticamente) e dalla nuovissima Operations, una sorta di partita con tanto di mini-trama e filmati in cui la fazione Helghast deve difendersi da quella ISA. Nella demo ce n'é una sola, ambientata nella mappa innevata, in cui lo scopo degli alleati é quello di piazzare cariche sui portelloni difensivi per far entrare i compagni bloccati all'esterno. La chicca é che, negli intermezzi animati, appariranno i giocatori con i punteggi migliori: una sorta di “premio” a coloro che si sono impegnati di più sul campo, insomma.
Ben 3 le mappe disponibili: Frozen Dam, Turbine Concourse SE-06 e Corinth Highway. Frozen Dam é forse il campo migliore dei tre, sia logisticamente che graficamente, ed é già il più votato dai giocatori nelle lobby d'attesa. Non é molto grande, può contenere al massimo una dozzina di persone, ma é abbastanza variegato per sorprendere sempre con la sua alternanza di stanzoni chiusi e passerelle all'aperto. Con lo sfondo di ghiacciai e mari in tempesta, Frozen Dam non limita mai ad una sola tattica, prediligendo i combattenti dalla breve distanza in alcuni pezzi e passando il testimone ai cecchini in altri. Inoltre, l'intelligente mappatura non permette a nessuno di appostarsi per troppo tempo in un angolo, non offrendo particolari punti esageratamente convenienti. Così come Killzone 2, anche il 3 é a prova di camping, e questo non può che essere un bene.
Turbine Concourse é pericoloso, largo e con una miriade di ostacoli visivi piazzati sul percorso per smorzare i lavoretti degli “occhi di falco”. É riconoscibilissimo anche per la sua estensione verticale. I Jetpack, una delle più grandi introduzioni al gameplay, sono abbastanza numerosi per soddisfare le esigenze di un po' tutta la squadra. Presi in prestito da Liberation, ci permetteranno di alzarci in volo quel poco necessario per avere una panoramica migliore degli altri sulla battaglia, con tanto di mitragliatrice fissa montata sul telaio. Svolazzare in giro per il campo, comunque, farà crollare ogni fattore sorpresa, rendendoci bersagli sì mobili, ma visibilissimi per decine di soldati contemporaneamente. Come una volta, anche qui si passa a miglior vita con un paio di colpi ben assestati, quindi pensateci bene prima di innalzarvi a re del mondo e a urlarlo ai quattro venti. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Simpatica l'idea di piazzare un grosso elemento di disturbo in mezzo al campo per movimentare l'azione. Una mastodontica turbina carica ad intervalli regolari un potente impulso elettromagnetico, capace di spegnere temporaneamente tutte le apparecchiature elettroniche nelle vicinanze, compresi Jetpack, radar e mirini delle armi.
Dopo i Jetpack, é tempo per gli Esoscheletri fare la loro comparsa. Sebbene siano presenti nella campagna principale del predecessore, é la prima volta che vengono resi utilizzabili nel multiplayer. Corinth Highway riprende la capitale Helghast atomizzata dove Sev e Scolar Visari hanno marchiato a fuoco il loro ultimo incontro. La mappa é enorme, tant'é vero che i veicoli diventano spesso più un mezzo per spostarsi velocemente che per combattere. Questa autostrada può contenere facilmente una ventina di persone senza risultare troppo affollata, ed é composta dalle due basi principali, zone più ristrette, e dalla pianura che le divide. Gli Esoscheletri sono delle grosse corazze bipedi con un vano giocatore all'interno. Una volta al quadro di comando, sarà possibile sia farlo camminare, correre, saltare che sparare con il fuoco primario e secondario. Più distruttivo del Jetpack, ne condivide gli stessi difetti, ovvero una pesante esposizione al fuoco nemico. Non essendo neanche chissà quanto veloce, é ancora più facile trovarsi con un proiettile tra gli occhi quando meno ce lo si aspetta. Per di più, ce ne saranno parcheggiati solo due in tutto il campo, quindi preparatevi ad una corsa con gli altri per accaparrarvelo.
Appena installato il GB e passa di file, veniamo posti di fronte ad una scelta. Connettersi alla rete per saltare direttamente negli scontri più seri oppure impratichirsi con un po' con i bot? Ovviamente scegliamo la prima opzione, tanto per rammentare al mondo che sapore abbiano delle sane mazzate made in GameSurf. I miglioramenti nella gestione di menù e Amici sono lampanti sin dall'inizio: é ora infatti possibile creare gruppi in lobby fino ad 8 giocatori, mentre sembrano essere stati abbandonati i “server dedicati” in virtù di un più veloce matchmaking. L'impossibilità di invitare conoscenti nelle proprie partite era di sicuro uno dei più grandi difetti di Killzone 2, e almeno su questo il seguito sembra già coperto.
Oltre al Warzone, la modalità dinamica che ha fatto la fortuna del predecessore, le modalità sono composte dal Guerrilla Warfare (un singolo Deathmatch, praticamente) e dalla nuovissima Operations, una sorta di partita con tanto di mini-trama e filmati in cui la fazione Helghast deve difendersi da quella ISA. Nella demo ce n'é una sola, ambientata nella mappa innevata, in cui lo scopo degli alleati é quello di piazzare cariche sui portelloni difensivi per far entrare i compagni bloccati all'esterno. La chicca é che, negli intermezzi animati, appariranno i giocatori con i punteggi migliori: una sorta di “premio” a coloro che si sono impegnati di più sul campo, insomma.
Ben 3 le mappe disponibili: Frozen Dam, Turbine Concourse SE-06 e Corinth Highway. Frozen Dam é forse il campo migliore dei tre, sia logisticamente che graficamente, ed é già il più votato dai giocatori nelle lobby d'attesa. Non é molto grande, può contenere al massimo una dozzina di persone, ma é abbastanza variegato per sorprendere sempre con la sua alternanza di stanzoni chiusi e passerelle all'aperto. Con lo sfondo di ghiacciai e mari in tempesta, Frozen Dam non limita mai ad una sola tattica, prediligendo i combattenti dalla breve distanza in alcuni pezzi e passando il testimone ai cecchini in altri. Inoltre, l'intelligente mappatura non permette a nessuno di appostarsi per troppo tempo in un angolo, non offrendo particolari punti esageratamente convenienti. Così come Killzone 2, anche il 3 é a prova di camping, e questo non può che essere un bene.
Turbine Concourse é pericoloso, largo e con una miriade di ostacoli visivi piazzati sul percorso per smorzare i lavoretti degli “occhi di falco”. É riconoscibilissimo anche per la sua estensione verticale. I Jetpack, una delle più grandi introduzioni al gameplay, sono abbastanza numerosi per soddisfare le esigenze di un po' tutta la squadra. Presi in prestito da Liberation, ci permetteranno di alzarci in volo quel poco necessario per avere una panoramica migliore degli altri sulla battaglia, con tanto di mitragliatrice fissa montata sul telaio. Svolazzare in giro per il campo, comunque, farà crollare ogni fattore sorpresa, rendendoci bersagli sì mobili, ma visibilissimi per decine di soldati contemporaneamente. Come una volta, anche qui si passa a miglior vita con un paio di colpi ben assestati, quindi pensateci bene prima di innalzarvi a re del mondo e a urlarlo ai quattro venti. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Simpatica l'idea di piazzare un grosso elemento di disturbo in mezzo al campo per movimentare l'azione. Una mastodontica turbina carica ad intervalli regolari un potente impulso elettromagnetico, capace di spegnere temporaneamente tutte le apparecchiature elettroniche nelle vicinanze, compresi Jetpack, radar e mirini delle armi.
Dopo i Jetpack, é tempo per gli Esoscheletri fare la loro comparsa. Sebbene siano presenti nella campagna principale del predecessore, é la prima volta che vengono resi utilizzabili nel multiplayer. Corinth Highway riprende la capitale Helghast atomizzata dove Sev e Scolar Visari hanno marchiato a fuoco il loro ultimo incontro. La mappa é enorme, tant'é vero che i veicoli diventano spesso più un mezzo per spostarsi velocemente che per combattere. Questa autostrada può contenere facilmente una ventina di persone senza risultare troppo affollata, ed é composta dalle due basi principali, zone più ristrette, e dalla pianura che le divide. Gli Esoscheletri sono delle grosse corazze bipedi con un vano giocatore all'interno. Una volta al quadro di comando, sarà possibile sia farlo camminare, correre, saltare che sparare con il fuoco primario e secondario. Più distruttivo del Jetpack, ne condivide gli stessi difetti, ovvero una pesante esposizione al fuoco nemico. Non essendo neanche chissà quanto veloce, é ancora più facile trovarsi con un proiettile tra gli occhi quando meno ce lo si aspetta. Per di più, ce ne saranno parcheggiati solo due in tutto il campo, quindi preparatevi ad una corsa con gli altri per accaparrarvelo.
Killzone 3
Killzone 3
Squadra che vince, non si cambia. Probabilmente, Guerrilla non avrà visto Killzone 2 come un cavallo vincente, visti i tanti ritocchi. Gli amanti della serie possono stare sicuri che l'anima e il gameplay siano rimasti immutati, mentre chi ha sempre preferito qualcosa di più intuitivo sarà per la prima volta accontentato. La più alta sensibilità di base, uniti alle medagliette, alla “moneta” per sbloccare abilità e a lobby pensate anche per gli Amici, oltre che per il matchmaking, aprono Killzone 3 ad un pubblico maggiore, facendolo andare incontro un po' a tutti i gusti. Rimane ancora un grosso punto interrogativo sulla campagna in singolo, ma il rischio di un multigiocatore scialbo sembra essere per ora scongiurato. Aspettiamo il prossimo Febbraio per poter confermare o rivedere le buone impressioni di questa prima prova.