Killzone: Shadow Fall

di Davide Ottagono
Può aprire porte a distanza, distrarre i nemici, colpirli con proiettili mortali o stordenti e fungere da cavo semovente con cui spostarsi da un lato all'altro del livello, ovviamente entro certi limiti di metratura. Perché, sì, a questo giro sembra che la parola d'ordine sia davvero "libertà". Non parliamo certo di un open-world, ma di uno sparatutto con una mappa abbastanza ampia da permetterci sempre varie scelte tattiche sia nell'esplorazione che durante gli scontri a fuoco. E questa volta si salta anche. E non parliamo del micro-salto aggiunto in Killzone 2, che al massimo ci faceva scavalcare qualche maceria per terra, ma di un salto vero e proprio che ci permetterà di saltare addirittura muri interi, visto che stavolta potremo aggrapparci ai bordi. Tutto questo, già solo vedendo il video di questa sessione nella giungla, é anche abbastanza lampante. Il giocatore procede dritto, salta burroni, aggira i nemici utilizzando vie secondarie e così dicendo, andando a distruggere almeno di un minimo la linearità che da sempre ha contraddistinto le mappe del franchise.



Da sottolineare come si é già imputata una prima utilità al tanto chiacchierato touch-pad nella parte alta del joystick. Almeno per quanto riguarda Killzone, infatti, tornerà utile come vero e proprio tasto aggiuntivo deputato all'utilizzo di questi aggeggi speciali. Novità a parte, il tutto sembra essere perfettamente in linea con quanto visto in passato: una certa pesantezza nel controllo del personaggio, combattimenti ravvicinati brutali e scontri a fuoco dalla distanza fisici e realistici. Oltre ad un nuovo set di tecniche stealth (potremo addirittura piombare su un nemico lanciandoci dall'alto), é stata introdotta anche la possibilità di rallentare il tempo durante una sparatoria (leggere, bullet-time) in cambio di una tacca di energia vitale, così da poterci permettere un vantaggio durante le situazioni più concitate.

Sebbene non si hanno ancora informazioni ufficiali sul multigiocatore, un paio di righe possiamo sicuramente spenderle sul comparto tecnico. Per quanto niente di quanto visto sia definitivo, mancando circa mezzo anno all'arrivo del gioco sugli scaffali (in concomitanza di PS4 stessa, a quanto ci é dato sapere sino ad oggi), la certezza é già quella di trovarsi di fronte - ancora una volta - ad un prodotto di assoluto spessore tecnico, possente tanto nella direzione artistica quanto nella semplice mole visiva. Alcune textures sembrano ancora chiaramente in lavorazione, ma l'impatto generale é già quanto di migliore abbiamo potuto cogliere da questo E3. Linea d'orizzonte vastissima, panorami mozzafiato, effetti particellari quasi tangibili e colori più accesi che in passato sono solo la punta di un iceberg che, per quanto incompleto, già rende perfettamente l'idea di cosa i nuovi hardware siano capaci di fare. Compito, tra l'altro, che a Guerrilla é sempre riuscito alla grande.