King Kong
di
Luca Gambino
Il mito della bella e la bestia. Peter Jackson lo riporterà presto sul grande schermo. Ubisoft sui nostri monitor. L'ultimo scorcio del 2005 sarà ricordato come l'anno di Kong. Il gorilla più famoso del cinema prenderà forma digitalmente grazie alla magia della computer grafica che per una volta sembrano aver unito i propri sforzi per regalare al pubblico un unico personaggio. Cinema che richiama videogame, quindi. E viceversa. Perché è stato proprio lo stesso regista neozalendese ad aver richiesto Ubisoft e Michel Ancel alla guida del progetto videoludico di King Kong. Ancel, creatore del celeberrimo Rayman, ha stregato Jackson attraverso Beyond Good & Evil, un titolo che forse non ha riscosso il successo che avrebbe meritato ma che aveva dalla sua una scenicità e una regia virtuale che hanno lasciato il segno in colui che verrà riconosciuto dall'attuale generazione come il padre putativo della triologia del Signore degli Anelli. Tolkien permettendo, ovviamente.
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Ubisoft quindi cerca di sfuggire dalla facile logica del prodotto fast-food, pronto da lanciare al comparire della pellicola, da consumare ancora caldo e da digerire in fretta. Vuole andare più a fondo e affida all'enfant prodige del game design d'oltre manica un progetto ambizioso e per certi versi complesso. Basta la prima mezz'ora di King Kong (testato in questa occasione nella sua versione PS2), per capire come Ancel e il suo team abbiano colto nel segno. Ritmo incalzante, taglio prettamente cinematografico e ambientazione da brividi. Ecco King Kong. Certo, potrebbe non essere un titolo facile e di semplice assimilazione per tutti, ma è innegabile che King Kong sia un titolo che può mettere d'accordo tutti coloro siano alla ricerca di un buon titolo d'azione e un'avventura per una volta slegata da tutti i classici stilemi del genere.
Un gioco dalla duplice veste quindi, che vedrà il giocatore vestire alternativamente i panni di Jack Driscoll, giovane attore coinvolto suo malgrado dal folle progetto del regista Jack Black convinto di poter girare il suo capolavoro in un'ambientazione a metà tra Jurassic Park e l'isola del Dotto Moreau e in quelli stessi di King Kong, il gorilla dal cuore tenero innamorato dall'esile figura di Ann (sullo schermo interpretato da Naomi Watts) e deciso a tutto pur di difenderla dalle insidie dell'isola. Due protagonisti, quindi, due modalità di gioco. La prima, la prospettiva di Jack è affidata alla classica impostazione FPS. Visuale in soggettiva e avventura vissuta in presa diretta. Ma con qualcosa in meno. Ancel ha dichiarato durante una sua recente intervista che nella vita reale non esistono HUD di nessun tipo, né tantomeno mirini di sorta. Per cui via tutto. Nessun pannello che visualizzi il proprio stato di salute e le munizioni rimaste, meno che mai un mirino che aiuti il giocatore a centrare correttamente gli obbiettivi.
Non abbiano paura i meno avvezzi agli sparatutto in soggettiva. Basteranno pochi minuti di praticantato per prendere confidenza con il sistema di controllo e il motore di gioco approssima adeguatamente le diottrie mancanti, facilitando il compito in quasi tutte le occasioni. Cattive notizie, però, per tutti i malati di "motion sickness". La mancanza di punti di riferimento (nel gioco non si vedranno nemmeno le vostre mani a meno che non stiate puntando l'arma verso qualcosa), potrebbe essere un vero colpo di grazia per i vostri sensi di nausea. Realismo, quindi. Un realismo che passa anche per l'impossibilità del giocatore di portare dietro più di un'arma per volta, anche se potremo utilizzare anche armi di fortuna quali lance e spuntoni d'osso e che gli approvvigionamenti delle munizioni ci vengano paracadutati da un aereo che volteggia sulle nostre teste in attesa che la tempesta cessi per il nostro successivo recupero.
L'isola presto si dimostrerà particolarmente ostile, densa di pericoli rappresentati dalle strane creature che la popolano e dall'antica civiltà adoratrice di Kong. Il Re dell'isola (da cui, appunto, King Kong). A sua volta Kong verrà rappresentato con una visuale in terza persona che esalterà le doti di picchiatore e di funambolo del gorilla che a dispetto dell'enorme mole si librerà leggiadro nel folto dell'isola, pronto a proteggere la bella Ann, offertagli in sacrificio dagli abitanti dell'isola ma di cui il gorilla s'innamora. Come da copione lo scenario di gioco non sarà ambientato nella sola isola maledetta, ma si sposterà anche sulla più "civile" New York, con tanto di scalata all'Empire State Building.
Un dualismo che regge, ben amalgamato in sceneggiatura credibile, coinvolgente e senza tempi morti, con semplici enigmi che si presentano a spezzare un ritmo il cui leit motif è quello di sopravvivere alle avversità dell'isola misteriosa dove i nostri novelli naufraghi hanno trovato rifugio. Un gioco, King Kong, che si mostra in grande spolvero anche sotto il profilo audio visivo. Texture ottimamente realizzate, frame rate costante (salvo qualche rara eccezione) anche in presenza di strutture particolarmente imponenti e, soprattutto, un utilizzo dell'illuminazione che rende le ambientazioni di gioco credibili e l'atmosfera palpabile. Elogi anche al sonoro di King Kong che sfrutta la codifica Dolby Digital e che con un impianto adatto restituisce al giocatore un ambiente vivo, realistico, con i potenti versi del Re dell'isola sparato da 5 casse e un sub che sembra prendere vita. Bando alle ciance. Ubisoft non sbaglierà il bersaglio grosso (chi capisce il doppio senso vince un bacio), appuntamento rimandato alla prossima settimana. Segnatevi sul calendario questa data: 17 Novembre, Kong sta per arrivare.
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Ubisoft quindi cerca di sfuggire dalla facile logica del prodotto fast-food, pronto da lanciare al comparire della pellicola, da consumare ancora caldo e da digerire in fretta. Vuole andare più a fondo e affida all'enfant prodige del game design d'oltre manica un progetto ambizioso e per certi versi complesso. Basta la prima mezz'ora di King Kong (testato in questa occasione nella sua versione PS2), per capire come Ancel e il suo team abbiano colto nel segno. Ritmo incalzante, taglio prettamente cinematografico e ambientazione da brividi. Ecco King Kong. Certo, potrebbe non essere un titolo facile e di semplice assimilazione per tutti, ma è innegabile che King Kong sia un titolo che può mettere d'accordo tutti coloro siano alla ricerca di un buon titolo d'azione e un'avventura per una volta slegata da tutti i classici stilemi del genere.
Un gioco dalla duplice veste quindi, che vedrà il giocatore vestire alternativamente i panni di Jack Driscoll, giovane attore coinvolto suo malgrado dal folle progetto del regista Jack Black convinto di poter girare il suo capolavoro in un'ambientazione a metà tra Jurassic Park e l'isola del Dotto Moreau e in quelli stessi di King Kong, il gorilla dal cuore tenero innamorato dall'esile figura di Ann (sullo schermo interpretato da Naomi Watts) e deciso a tutto pur di difenderla dalle insidie dell'isola. Due protagonisti, quindi, due modalità di gioco. La prima, la prospettiva di Jack è affidata alla classica impostazione FPS. Visuale in soggettiva e avventura vissuta in presa diretta. Ma con qualcosa in meno. Ancel ha dichiarato durante una sua recente intervista che nella vita reale non esistono HUD di nessun tipo, né tantomeno mirini di sorta. Per cui via tutto. Nessun pannello che visualizzi il proprio stato di salute e le munizioni rimaste, meno che mai un mirino che aiuti il giocatore a centrare correttamente gli obbiettivi.
Non abbiano paura i meno avvezzi agli sparatutto in soggettiva. Basteranno pochi minuti di praticantato per prendere confidenza con il sistema di controllo e il motore di gioco approssima adeguatamente le diottrie mancanti, facilitando il compito in quasi tutte le occasioni. Cattive notizie, però, per tutti i malati di "motion sickness". La mancanza di punti di riferimento (nel gioco non si vedranno nemmeno le vostre mani a meno che non stiate puntando l'arma verso qualcosa), potrebbe essere un vero colpo di grazia per i vostri sensi di nausea. Realismo, quindi. Un realismo che passa anche per l'impossibilità del giocatore di portare dietro più di un'arma per volta, anche se potremo utilizzare anche armi di fortuna quali lance e spuntoni d'osso e che gli approvvigionamenti delle munizioni ci vengano paracadutati da un aereo che volteggia sulle nostre teste in attesa che la tempesta cessi per il nostro successivo recupero.
L'isola presto si dimostrerà particolarmente ostile, densa di pericoli rappresentati dalle strane creature che la popolano e dall'antica civiltà adoratrice di Kong. Il Re dell'isola (da cui, appunto, King Kong). A sua volta Kong verrà rappresentato con una visuale in terza persona che esalterà le doti di picchiatore e di funambolo del gorilla che a dispetto dell'enorme mole si librerà leggiadro nel folto dell'isola, pronto a proteggere la bella Ann, offertagli in sacrificio dagli abitanti dell'isola ma di cui il gorilla s'innamora. Come da copione lo scenario di gioco non sarà ambientato nella sola isola maledetta, ma si sposterà anche sulla più "civile" New York, con tanto di scalata all'Empire State Building.
Un dualismo che regge, ben amalgamato in sceneggiatura credibile, coinvolgente e senza tempi morti, con semplici enigmi che si presentano a spezzare un ritmo il cui leit motif è quello di sopravvivere alle avversità dell'isola misteriosa dove i nostri novelli naufraghi hanno trovato rifugio. Un gioco, King Kong, che si mostra in grande spolvero anche sotto il profilo audio visivo. Texture ottimamente realizzate, frame rate costante (salvo qualche rara eccezione) anche in presenza di strutture particolarmente imponenti e, soprattutto, un utilizzo dell'illuminazione che rende le ambientazioni di gioco credibili e l'atmosfera palpabile. Elogi anche al sonoro di King Kong che sfrutta la codifica Dolby Digital e che con un impianto adatto restituisce al giocatore un ambiente vivo, realistico, con i potenti versi del Re dell'isola sparato da 5 casse e un sub che sembra prendere vita. Bando alle ciance. Ubisoft non sbaglierà il bersaglio grosso (chi capisce il doppio senso vince un bacio), appuntamento rimandato alla prossima settimana. Segnatevi sul calendario questa data: 17 Novembre, Kong sta per arrivare.
King Kong
King Kong
A meno di improvvisi cataclismi, King Kong si appresta ad essere un sicuro successo. Ottimo in quasi tutte le sue componenti, il titolo nato dalla collaborazione di Michel Ancel e lo stesso Peter Jackson si appresta a piombare sul mercato videoludico con tutta la forza e l'imponenza a cui Kong ci ha abiutato. La perfetta simbiosi delle due anime del gioco, quella più ragionata e quella invece più action e "bestiale" si amalgamano alla perfezione in un titolo che potrebbe diventare prendere il posto di Riddick nello speciale capitolo "Come si realizza un perfetto Tie-In" nell'enciclopedia videoludica.