Kingdom Under Fire: Heroes
di
Antonio Norfo
Titoli come Lineage e milioni di persone interessate dimostrano come in ambito videoludico la Corea del Sud sia tutto fuorché marginale. Se al momento molto orbita intorno all'online gaming ed al genere MMORPG, il futuro della nuova generazione potrebbe e dovrebbe coinvolgere maggiormente questo affascinante mercato. I ragazzi capitanati da Dee Lee, i quali formano una delle tante softco meritevoli d'attenzione, hanno ben fatto su lidi Xbox e di tutta riposta a soli tre mesi dalla prima pubblicazione erano già pronti al ritorno. Dopo il grande successo ottenuto in terra nativa (ma non solo), i Phantagram si sono infatti presto focalizzati sullo sviluppo di un seguito per Crusaders. Le vicende di cui saremo protagonisti si svolgeranno peraltro in un lasso di tempo antecedente quelle svoltesi nel precedente Kingdom Under Fire. Il fatto più interessante, ed anche capace di preservare dei legami narrativi fra i due titoli, è la possibilità di utilizzare quei personaggi precedentemente relegati a ruoli secondari.
Ed è così che coloro che prima erano valide spalle del prode Gerard, saranno invece autonomi condottieri. Parliamo ad esempio di Ellen e Rupert a cui si affiancheranno, come alter-ego gestibili, altri cinque guerrieri. In termini di promesse le quindici campagne (per un totale di quasi cinquanta missioni) dovrebbero intrattenere per un numero di ore che oscillerebbe fra la trentina e la cinquantina, uno scorrere del tempo colmo di belligeranze, frenesia e colpi di classe tattici. In Heroes, così confermano i suoi creatori, saranno poi confermati gli stessi elementi di commistione fra più generi; tuttavia lo spirito action prenderà maggior sopravvento nei confronti delle intuizioni da strategico in real-time. S'intende che una simile scelta non va tradotta come il rinnegare una tipologia ludica in nome di un'altra e, difatti, a ricordarcelo è l'innesto d'una nuova inquadratura più propensa alle eventuali esigenze tattiche.
Trattando d'aggiunte occorre citare le migliorie, non solo numeriche, apportate tanto ai gradi di difficoltà (passati da tre a cinque) quanto alle opzioni enucleabili per il servizio Live. Una volta online, a dispetto degli scontri fra soli due utenti offerti da Crusaders, si potrà coesistere e combattere con sei giocatori ed attraverso più modalità. Quest'ultime varieranno da schermaglie campali a scontri stile hack & slash fra più comandanti, fino ad arrivare a veri e propri assedi in cooperativa, invero il lato più pittoresco ed affascinante fra tutte le proposte bellico-multiplayer di Phantagram. Nel visionare lo stesso trailer ufficiale spiccano Morene e le sue movenze ed oltre al fascino che di per sé la "vampira" sa effondere, destano interesse le nuove abilità che a quanto pare saranno per tutti incrementate, velocizzate e cresceranno insieme ai livelli con l'esperienza accumulata.
Per il resto il sistema di controllo ricalca quello che l'ha preceduto, con X ed A adibiti agli attacchi rispettivamente leggeri e pesanti e con B ottemperante a parate ed a contrattacchi.
Per la componente sonora (ancora perfezionabile, vista la giovinezza del progetto) segnaliamo che nella versione occidentale dovrebbero apparire sia sette lingue (compreso il coreano) sia una colonna sonora affine a quella orecchiata nel capostipite (ossia dalle tonalità heavy-metal e composta dal gruppo asiatico "The Crash"). Graficamente va infine evidenziato il tentativo (riuscito) di far apparire più dettagliate le ambientazioni dove muoversi e guerreggiare: il risultato, talvolta evocativo, è senz'altro piacevole.
Ed è così che coloro che prima erano valide spalle del prode Gerard, saranno invece autonomi condottieri. Parliamo ad esempio di Ellen e Rupert a cui si affiancheranno, come alter-ego gestibili, altri cinque guerrieri. In termini di promesse le quindici campagne (per un totale di quasi cinquanta missioni) dovrebbero intrattenere per un numero di ore che oscillerebbe fra la trentina e la cinquantina, uno scorrere del tempo colmo di belligeranze, frenesia e colpi di classe tattici. In Heroes, così confermano i suoi creatori, saranno poi confermati gli stessi elementi di commistione fra più generi; tuttavia lo spirito action prenderà maggior sopravvento nei confronti delle intuizioni da strategico in real-time. S'intende che una simile scelta non va tradotta come il rinnegare una tipologia ludica in nome di un'altra e, difatti, a ricordarcelo è l'innesto d'una nuova inquadratura più propensa alle eventuali esigenze tattiche.
Trattando d'aggiunte occorre citare le migliorie, non solo numeriche, apportate tanto ai gradi di difficoltà (passati da tre a cinque) quanto alle opzioni enucleabili per il servizio Live. Una volta online, a dispetto degli scontri fra soli due utenti offerti da Crusaders, si potrà coesistere e combattere con sei giocatori ed attraverso più modalità. Quest'ultime varieranno da schermaglie campali a scontri stile hack & slash fra più comandanti, fino ad arrivare a veri e propri assedi in cooperativa, invero il lato più pittoresco ed affascinante fra tutte le proposte bellico-multiplayer di Phantagram. Nel visionare lo stesso trailer ufficiale spiccano Morene e le sue movenze ed oltre al fascino che di per sé la "vampira" sa effondere, destano interesse le nuove abilità che a quanto pare saranno per tutti incrementate, velocizzate e cresceranno insieme ai livelli con l'esperienza accumulata.
Per il resto il sistema di controllo ricalca quello che l'ha preceduto, con X ed A adibiti agli attacchi rispettivamente leggeri e pesanti e con B ottemperante a parate ed a contrattacchi.
Per la componente sonora (ancora perfezionabile, vista la giovinezza del progetto) segnaliamo che nella versione occidentale dovrebbero apparire sia sette lingue (compreso il coreano) sia una colonna sonora affine a quella orecchiata nel capostipite (ossia dalle tonalità heavy-metal e composta dal gruppo asiatico "The Crash"). Graficamente va infine evidenziato il tentativo (riuscito) di far apparire più dettagliate le ambientazioni dove muoversi e guerreggiare: il risultato, talvolta evocativo, è senz'altro piacevole.
Kingdom Under Fire: Heroes
Kingdom Under Fire: Heroes
Trattando d'aggiunte rispetto al predecessore occorre citare le migliorie, non solo numeriche, apportate tanto ai gradi di difficoltà (passati da tre a cinque) quanto alle opzioni enucleabili per il servizio Live. Una volta online, a dispetto degli scontri fra soli due utenti offerti da Crusaders, si potrà coesistere e combattere con sei giocatori ed attraverso più modalità. Quest'ultime varieranno da schermaglie campali a scontri stile hack & slash fra più comandanti, fino ad arrivare a veri e propri assedi in cooperativa, invero il lato più pittoresco ed affascinante fra tutte le proposte bellico-multiplayer di Phantagram. Nel visionare lo stesso trailer ufficiale spiccano Morene e le sue movenze ed oltre al fascino che di per sé la "vampira" sa effondere, destano interesse le nuove abilità che a quanto pare saranno per tutti incrementate, velocizzate e cresceranno insieme ai livelli con l'esperienza accumulata.