Kingdoms of Amalur: Reckoning
Nuovo eroe, nuovo universo!
Kingdoms of Amalur: Reckoning sarà uno di quei titoli che animerà il nostro Febbraio videoludico arrivando, per la precisione, sugli scaffali dei nostri negozi il giorno 10 del prossimo mese. Electronic Arts ha voluto ingolosire il pubblico rilasciandone una demo decisamente corposa, dove potremo prendere confidenza con il nuovo universo fantasy creato e con le basi del gameplay che ci troveremo ad affrontare. In cabina di regia troviamo tre personaggi che non possono fare altro che muovere l'interesse degli amanti delle atmosfere ruolistiche classiche: Tod MacFarlane, “papà” di Spaw, Ken Rolston, in passato a capo di progetti come Morrowind e Oblivion, ma soprattutto R.A. Salvatore, romanziere fantasy di fama mondiale, divenuto celebre principalmente per i suoi scritti dedicati ai Forgotten Realms, senza dimenticare l'aver dato vita la trama di Demon Stone, gioco di ruolo marcatamente action visto nella scorsa generazione di console. Insomma, i buoni motivi per attendere la nostra “gita” nel mondo di Amalur ci sono e non sono nemmeno pochi.
Scaricando i quasi due giga della demo veniamo catapultati esattamente all'inizio di quello che sarà il gioco completo andando cosi ad affrontare, inizialmente, il prologo della storia e il relativo tutorial romanzato. Si comincia in una situazione non troppo piacevole: riversi su un carro per il trasporto dei cadaveri... decisamente freddi e ben lontani dai nostri giorni più felici! Il destino non ha però deciso di farci rimanere morti per troppo tempo e così, dopo poco, rieccoci pronti a ritornare alla vita. Senza volervi svelare nulla della trama, vi basti sapere che la situazione che si paleserà nei primi minuti del gioco sarà quantomeno particolare e segnerà, verosimilmente, tutto il proseguimento della storia.
Ovviamente, come in ogni GDR che si rispetti (o quasi), daremo il via alle danze creando il nostro avatar, avendo la possibilità di scegliere tra varie opzioni, a partire dalla razza d'appartenenza. Quattro sono le opzioni, con quelle che rappresentano scelte molto classiche, sebbene proposteci con nomi originali. Almain, Varani, Lionsalfar e Dokkalfar sono quelli che abbiamo sempre conosciuto come umani classici (vedi le Guardie Rosse di The Elder Scrolls), vichinghi, elfi scuri ed elfi bianchi/dei boschi. Ovviamente ogni razza avrà le sue peculiarità e i suoi punti deboli, motivo per cui sarà meglio dedicare qualche riflessione alla scelta, qualora avessimo già in mente uno stile di gioco da portare avanti. D'altro canto molti avranno già le proprie preferenze tra l'usare meglio le magie, la forza bruta o l'agilità, nonostante la via “multiclasse” non sembri poi così impossibile, quantomeno sempre basandosi sui contenuti della demo.
Nascita di un nuovo eroe
Non potevano mancare, poi, le opzioni meramente visive, come il sesso del protagonista e il suo aspetto fisico. Le possibilità di customizzazione non sono poche, ma risultano comunque inferiori a quelle a cui ci siamo abituati giocando a mostri sacri di questo genere di videogame. Come dicevamo all'inizio dell'articolo, tutto prende il via con una introduzione in stile tutorial, grazie alla quale fare conoscenza con le prime nozioni del gameplay e con la traccia base della trama. In breve tempo capiremo come il titolo offra una esperienza di stile action, dove la struttura ruolistica é presente attraverso statistiche, punteggi, skill e quant'altro. Per combattere avremo a disposizione due slot, uno dedicato all'arma principale e uno a quella secondaria. A noi decidere se equipaggiare spade, archi, pugnali o simili. Ovviamente ogni scelta cambierà le carte in tavola, con le armi bianche più adatte a chi vorrà affrontare tutti a viso aperto e gli archi utili per non far avvicinare il nemico. I pugnali offrono poi l'occasione per uccidere silenziosamente un nemico che non si sarà accorto della nostra presenza, dando sfogo alle nostre velleità stealth.
Premendo i tasti legati alle armi (uno per ognuna) potremo dare colpi singoli o combo abbastanza semplici, mentre una pressione più lunga ci permetterà di sferrare un attacco potente, in grado di fare la differenza, ma ovviamente più difficile da portare. Non mancano gli scudi, essenziali per difendersi dal nemico e capaci di darci un bel vantaggio qualora utilizzati con buon tempismo sugli affondi degli avversari. E la magia? Tranquilli, non poteva certo mancare uno dei capisaldi del fantasy. Tramite l'uso dei grilletti del pad potremo aprire in tempo reale un menù che,con una rapida pressione di tasti,ci permetterà di sfruttare incantesimi di fuoco, fulmine e similari, naturalmente andandoceli a guadagnare con il proseguimento della nostra avventura. Bastano poche decine di minuti per capire che Reckoning offrirà un ampio set di oggetti da utilizzare, a partire dalle armi e armature sino ad arrivare a pozioni ed altri elementi da sfruttare lavorando come fabbri, alchimisti e quant'altro. Insomma, già da questo la carne al fuoco non sembra poca.
Kingdoms of Amalur: Reckoning sarà uno di quei titoli che animerà il nostro Febbraio videoludico arrivando, per la precisione, sugli scaffali dei nostri negozi il giorno 10 del prossimo mese. Electronic Arts ha voluto ingolosire il pubblico rilasciandone una demo decisamente corposa, dove potremo prendere confidenza con il nuovo universo fantasy creato e con le basi del gameplay che ci troveremo ad affrontare. In cabina di regia troviamo tre personaggi che non possono fare altro che muovere l'interesse degli amanti delle atmosfere ruolistiche classiche: Tod MacFarlane, “papà” di Spaw, Ken Rolston, in passato a capo di progetti come Morrowind e Oblivion, ma soprattutto R.A. Salvatore, romanziere fantasy di fama mondiale, divenuto celebre principalmente per i suoi scritti dedicati ai Forgotten Realms, senza dimenticare l'aver dato vita la trama di Demon Stone, gioco di ruolo marcatamente action visto nella scorsa generazione di console. Insomma, i buoni motivi per attendere la nostra “gita” nel mondo di Amalur ci sono e non sono nemmeno pochi.
Scaricando i quasi due giga della demo veniamo catapultati esattamente all'inizio di quello che sarà il gioco completo andando cosi ad affrontare, inizialmente, il prologo della storia e il relativo tutorial romanzato. Si comincia in una situazione non troppo piacevole: riversi su un carro per il trasporto dei cadaveri... decisamente freddi e ben lontani dai nostri giorni più felici! Il destino non ha però deciso di farci rimanere morti per troppo tempo e così, dopo poco, rieccoci pronti a ritornare alla vita. Senza volervi svelare nulla della trama, vi basti sapere che la situazione che si paleserà nei primi minuti del gioco sarà quantomeno particolare e segnerà, verosimilmente, tutto il proseguimento della storia.
Ovviamente, come in ogni GDR che si rispetti (o quasi), daremo il via alle danze creando il nostro avatar, avendo la possibilità di scegliere tra varie opzioni, a partire dalla razza d'appartenenza. Quattro sono le opzioni, con quelle che rappresentano scelte molto classiche, sebbene proposteci con nomi originali. Almain, Varani, Lionsalfar e Dokkalfar sono quelli che abbiamo sempre conosciuto come umani classici (vedi le Guardie Rosse di The Elder Scrolls), vichinghi, elfi scuri ed elfi bianchi/dei boschi. Ovviamente ogni razza avrà le sue peculiarità e i suoi punti deboli, motivo per cui sarà meglio dedicare qualche riflessione alla scelta, qualora avessimo già in mente uno stile di gioco da portare avanti. D'altro canto molti avranno già le proprie preferenze tra l'usare meglio le magie, la forza bruta o l'agilità, nonostante la via “multiclasse” non sembri poi così impossibile, quantomeno sempre basandosi sui contenuti della demo.
Nascita di un nuovo eroe
Non potevano mancare, poi, le opzioni meramente visive, come il sesso del protagonista e il suo aspetto fisico. Le possibilità di customizzazione non sono poche, ma risultano comunque inferiori a quelle a cui ci siamo abituati giocando a mostri sacri di questo genere di videogame. Come dicevamo all'inizio dell'articolo, tutto prende il via con una introduzione in stile tutorial, grazie alla quale fare conoscenza con le prime nozioni del gameplay e con la traccia base della trama. In breve tempo capiremo come il titolo offra una esperienza di stile action, dove la struttura ruolistica é presente attraverso statistiche, punteggi, skill e quant'altro. Per combattere avremo a disposizione due slot, uno dedicato all'arma principale e uno a quella secondaria. A noi decidere se equipaggiare spade, archi, pugnali o simili. Ovviamente ogni scelta cambierà le carte in tavola, con le armi bianche più adatte a chi vorrà affrontare tutti a viso aperto e gli archi utili per non far avvicinare il nemico. I pugnali offrono poi l'occasione per uccidere silenziosamente un nemico che non si sarà accorto della nostra presenza, dando sfogo alle nostre velleità stealth.
Premendo i tasti legati alle armi (uno per ognuna) potremo dare colpi singoli o combo abbastanza semplici, mentre una pressione più lunga ci permetterà di sferrare un attacco potente, in grado di fare la differenza, ma ovviamente più difficile da portare. Non mancano gli scudi, essenziali per difendersi dal nemico e capaci di darci un bel vantaggio qualora utilizzati con buon tempismo sugli affondi degli avversari. E la magia? Tranquilli, non poteva certo mancare uno dei capisaldi del fantasy. Tramite l'uso dei grilletti del pad potremo aprire in tempo reale un menù che,con una rapida pressione di tasti,ci permetterà di sfruttare incantesimi di fuoco, fulmine e similari, naturalmente andandoceli a guadagnare con il proseguimento della nostra avventura. Bastano poche decine di minuti per capire che Reckoning offrirà un ampio set di oggetti da utilizzare, a partire dalle armi e armature sino ad arrivare a pozioni ed altri elementi da sfruttare lavorando come fabbri, alchimisti e quant'altro. Insomma, già da questo la carne al fuoco non sembra poca.
Kingdoms of Amalur: Reckoning
Kingdoms of Amalur: Reckoning
La corposa demo di Kingdoms of Amalur: Reckoning riesce a mettere in evidenza diversi elementi che attirano l'attenzione degli appassionati fi giochi di ruolo, soprattutto se in salsa action. Con uno stile tecnico che ricolda molto da vicino il tanto amato Fable, Reckoning pare voler sfruttare al meglio il DNA dell'ottimo staff che sta ultimando la sua creazione. Scelte morali, personalizzazione del proprio personaggi e uno stile di gioco comunque immediato dovrebbero essere i punti forti della produzione. Restano comunque diversi dubbi da chiarire, come qualche bug sparso e un mondo che dovrà dimostrare di avere la giusta profondità per competere con i titoli che hanno fatto la storia di questo genere.