Lara Croft and the Guardian of Light
di
Davide Ottagono
Fin dall'acquisizione da parte di Square-Enix, il futuro di Eidos e della sua eroina numero uno fu chiaro. La saga di Tomb Raider dura da ormai ben nove capitoli: nel corso dei decenni, il mercato che prima la innalzò sulla cima del mondo l'ha lentamente dimenticata, anche se mai sostituita del tutto. In un'epoca in cui la concorrenza é più agguerrita che mai, l'archeologa nata dalla mente di Toby Gard deve tentare il tutto per tutto, rinnovare e rinnovarsi per risultare ancora accattivante agli occhi della grande utenza. Prima parlavamo del suo futuro, appunto, e sin da subito la nuova gestione ha parlato di restyling. Lara Croft and the Guardian of Light rappresenta sicuramente il primo passo della software house nella mentalità del nuovo millennio.
Guardian of Light, premettiamolo, non é un vero e proprio seguito di Underworld. Nonostante le vicende siano collocate dopo l'ultimo capitolo, infatti, questo prende una svolta concettuale brusca (ed inaspettata), diventando a conti fatti “niente più” che uno spin-off. Le virgolette sono d'obbligo, perché Crystal Dynamics ha in mente qualcosa di più di un semplice giochino scaricabile. Ma partiamo dall'inizio. Lara Croft and the Guardian of Light (avete notato la mancanza di “Tomb Raider” nel titolo?) arriverà la prossima estate su PC, Xbox 360 e PS3 sottoforma di download da 15 Euro. Cos'é che lo rende così diverso dai suoi predecessori? Potremmo parlarvi della nuova telecamera, di un sistema più votato alle sparatorie pur senza snaturare l'esplorazione o dell'inclusione del multigiocatore. E, infatti, é proprio quello che faremo.
In generale, possiamo dire che si respiri un'atmosfera più da cabinato che da console casalinga, anche a causa di una visuale dall'alto che avvicina il titolo più ad un picchiaduro a scorrimento che ad un Tomb Raider in senso stretto. Se a questo unite la presenza di una spalla accompagnatrice, capirete il perché si parla di pesante restyling. Come mai Lara sia accompagnata da un indigeno Maya é presto detto: tutto ha inizio migliaia di anni fa, dove l'armata della Luce e quella delle Tenebre si battagliavano per il possesso dello Specchio del Fumo, un prezioso artefatto. Totec, leader dei buoni, riesce infine a vincere sulla sua nemesi, Xolotl, e a bandirlo dall'universo proprio grazie allo specchio. Per fare in modo che nessuno potesse mettere le mani sul pericoloso oggetto, Totec stesso si auto-imprigiona al suo interno, una volta nascosto nei meandri di un tempio dimenticato dal mondo. Dal mondo, sicuro, ma non da una certa signorina Croft che, archiviato l'Avalon, si é messa sulle tracce dell'inestimabile tesoro. Purtroppo, una compagnia di mercenari - che seguiva i suoi spostamenti sin dall'inizio della ricerca - le soffia il bottino da sotto il naso, liberando incoscientemente il malvagio demone celato al suo interno (e Totec). Totec, il Guardiano della Luce, unisce così le sue forze a quelle di Lara, partendo per un'avventura che prevede due possibili finali: o la cattura di Xolotl o la distruzione della Terra.
“Cooperazione” sarà proprio la parola chiave di questo capitolo, con il giocatore che potrà invitare un amico in carne ed ossa ad unirsi al proprio viaggio e a mettersi nei panni di uno dei due protagonisti. Il sistema di gioco é semplice ed intuitivo, oltre che simile a quanto già visto in molti altri prodotti scaricabili: levetta sinistra per muoversi, quella destra per mirare a 360 gradi e grilletti posteriori per fare fuoco. Facile e ampiamente collaudato, insomma. Ovviamente, Lara e Totec vanteranno due gameplay distinti e separati. Infatti, se la prima si appoggerà alle leggendarie pistole gemelle e alla sua solita agilità, il secondo potrà aprire nuovi percorsi all'archeologa in svariati modi: conficcando lance nella parete per riutilizzarle come aste, ad esempio, o trasportando Lara sul proprio scudo per aiutarla a raggiungere piattaforme fuori portata. Lara, dal canto suo, potrà “prestare” il rampino magnetico (gadget, tra l'altro, inserito nella saga proprio da Crystal Dynamics) al suo compagno, così da fargli attraversare anche le voragini più profonde.
Da come avrete capito, nonostante il nuovo sistema giovi alla qualità delle sparatorie (punto debole di Tomb Raider da tempo immemore), l'esplorazione e il platforming saranno nuovamente le stelle indiscusse. Crystal ha studiato i quadri di gioco in modo tale che un personaggio non possa proseguire senza l'altro, portando così la cooperazione a livelli mai visti neanche nei capitoli ufficiali (rarissime eccezioni a parte, infatti, Lara ha sempre lavorato da sola). Non avete nessuno con cui giocare, dite? Tranquilli, hanno pensato anche a voi. L'avventura in singolo non prevede alcuna IA alleata, ma una campagna leggermente riadattata per essere terminata anche da un'unica persona. Per dirne una, la stessa Lara potrà crearsi appigli con le lance senza alcun aiuto esterno.
Ma qui non parliamo solo di platforming, di salti e contro-salti in stanzoni quadrati, ma di veri e propri rompicapi da risolvere in pieno stile Tomb Raider. Il messaggio che gli sviluppatori vogliono trasmettere é uno e uno soltanto: sotto la scocca rinnovata si cela ancora il cuore pulsante da adventure, fortuna del filone fin dal primo episodio. Ed eccoci così nuovamente ad esplorare tombe perdute, buie, stracolme di trabocchetti e di bestie feroci di ogni tipo. L'anima del franchise quindi é ancora lì, intatta e pura, e questo farà la felicità anche dei più conservatori. Livelli che si estendono ad altezze spropositate, legioni di non-morti che vogliono farci lo scalpo e addirittura enigmi opzionali saranno la regola. A fine missione, un sistema a punteggi premierà i giocatori per il numero di nemici sconfitti e di segreti raccolti, permettendo così l'accesso esclusivo a nuovo equipaggiamento ed armamentario.
Anche il comparto tecnico ha ricevuto cure particolari. Il fatto che Guardian of Light sia un prodotto a budget ridotto non ha frenato il team di sviluppo dall'implementare il medesimo motore grafico che già in passato ha mosso Underworld. Il risultato, ovviamente, non può essere altro che una gioia per gli occhi. Ci riferiamo ovviamente ad illuminazione in tempo reale, vegetazione interattiva, fisica ultra-realistica e tanto altro ancora. Menzione d'onore alle sequenze d'intermezzo, rappresentate sottoforma di tavole da fumetto. Infine, confermato il ritorno della doppiatrice di sempre per Lara: un motivo in più per credere che a noi italiani tocchi ancora una volta la cara Elda Olivieri.
Guardian of Light, premettiamolo, non é un vero e proprio seguito di Underworld. Nonostante le vicende siano collocate dopo l'ultimo capitolo, infatti, questo prende una svolta concettuale brusca (ed inaspettata), diventando a conti fatti “niente più” che uno spin-off. Le virgolette sono d'obbligo, perché Crystal Dynamics ha in mente qualcosa di più di un semplice giochino scaricabile. Ma partiamo dall'inizio. Lara Croft and the Guardian of Light (avete notato la mancanza di “Tomb Raider” nel titolo?) arriverà la prossima estate su PC, Xbox 360 e PS3 sottoforma di download da 15 Euro. Cos'é che lo rende così diverso dai suoi predecessori? Potremmo parlarvi della nuova telecamera, di un sistema più votato alle sparatorie pur senza snaturare l'esplorazione o dell'inclusione del multigiocatore. E, infatti, é proprio quello che faremo.
In generale, possiamo dire che si respiri un'atmosfera più da cabinato che da console casalinga, anche a causa di una visuale dall'alto che avvicina il titolo più ad un picchiaduro a scorrimento che ad un Tomb Raider in senso stretto. Se a questo unite la presenza di una spalla accompagnatrice, capirete il perché si parla di pesante restyling. Come mai Lara sia accompagnata da un indigeno Maya é presto detto: tutto ha inizio migliaia di anni fa, dove l'armata della Luce e quella delle Tenebre si battagliavano per il possesso dello Specchio del Fumo, un prezioso artefatto. Totec, leader dei buoni, riesce infine a vincere sulla sua nemesi, Xolotl, e a bandirlo dall'universo proprio grazie allo specchio. Per fare in modo che nessuno potesse mettere le mani sul pericoloso oggetto, Totec stesso si auto-imprigiona al suo interno, una volta nascosto nei meandri di un tempio dimenticato dal mondo. Dal mondo, sicuro, ma non da una certa signorina Croft che, archiviato l'Avalon, si é messa sulle tracce dell'inestimabile tesoro. Purtroppo, una compagnia di mercenari - che seguiva i suoi spostamenti sin dall'inizio della ricerca - le soffia il bottino da sotto il naso, liberando incoscientemente il malvagio demone celato al suo interno (e Totec). Totec, il Guardiano della Luce, unisce così le sue forze a quelle di Lara, partendo per un'avventura che prevede due possibili finali: o la cattura di Xolotl o la distruzione della Terra.
“Cooperazione” sarà proprio la parola chiave di questo capitolo, con il giocatore che potrà invitare un amico in carne ed ossa ad unirsi al proprio viaggio e a mettersi nei panni di uno dei due protagonisti. Il sistema di gioco é semplice ed intuitivo, oltre che simile a quanto già visto in molti altri prodotti scaricabili: levetta sinistra per muoversi, quella destra per mirare a 360 gradi e grilletti posteriori per fare fuoco. Facile e ampiamente collaudato, insomma. Ovviamente, Lara e Totec vanteranno due gameplay distinti e separati. Infatti, se la prima si appoggerà alle leggendarie pistole gemelle e alla sua solita agilità, il secondo potrà aprire nuovi percorsi all'archeologa in svariati modi: conficcando lance nella parete per riutilizzarle come aste, ad esempio, o trasportando Lara sul proprio scudo per aiutarla a raggiungere piattaforme fuori portata. Lara, dal canto suo, potrà “prestare” il rampino magnetico (gadget, tra l'altro, inserito nella saga proprio da Crystal Dynamics) al suo compagno, così da fargli attraversare anche le voragini più profonde.
Da come avrete capito, nonostante il nuovo sistema giovi alla qualità delle sparatorie (punto debole di Tomb Raider da tempo immemore), l'esplorazione e il platforming saranno nuovamente le stelle indiscusse. Crystal ha studiato i quadri di gioco in modo tale che un personaggio non possa proseguire senza l'altro, portando così la cooperazione a livelli mai visti neanche nei capitoli ufficiali (rarissime eccezioni a parte, infatti, Lara ha sempre lavorato da sola). Non avete nessuno con cui giocare, dite? Tranquilli, hanno pensato anche a voi. L'avventura in singolo non prevede alcuna IA alleata, ma una campagna leggermente riadattata per essere terminata anche da un'unica persona. Per dirne una, la stessa Lara potrà crearsi appigli con le lance senza alcun aiuto esterno.
Ma qui non parliamo solo di platforming, di salti e contro-salti in stanzoni quadrati, ma di veri e propri rompicapi da risolvere in pieno stile Tomb Raider. Il messaggio che gli sviluppatori vogliono trasmettere é uno e uno soltanto: sotto la scocca rinnovata si cela ancora il cuore pulsante da adventure, fortuna del filone fin dal primo episodio. Ed eccoci così nuovamente ad esplorare tombe perdute, buie, stracolme di trabocchetti e di bestie feroci di ogni tipo. L'anima del franchise quindi é ancora lì, intatta e pura, e questo farà la felicità anche dei più conservatori. Livelli che si estendono ad altezze spropositate, legioni di non-morti che vogliono farci lo scalpo e addirittura enigmi opzionali saranno la regola. A fine missione, un sistema a punteggi premierà i giocatori per il numero di nemici sconfitti e di segreti raccolti, permettendo così l'accesso esclusivo a nuovo equipaggiamento ed armamentario.
Anche il comparto tecnico ha ricevuto cure particolari. Il fatto che Guardian of Light sia un prodotto a budget ridotto non ha frenato il team di sviluppo dall'implementare il medesimo motore grafico che già in passato ha mosso Underworld. Il risultato, ovviamente, non può essere altro che una gioia per gli occhi. Ci riferiamo ovviamente ad illuminazione in tempo reale, vegetazione interattiva, fisica ultra-realistica e tanto altro ancora. Menzione d'onore alle sequenze d'intermezzo, rappresentate sottoforma di tavole da fumetto. Infine, confermato il ritorno della doppiatrice di sempre per Lara: un motivo in più per credere che a noi italiani tocchi ancora una volta la cara Elda Olivieri.
Lara Croft and the Guardian of Light
Lara Croft and the Guardian of Light
La sfida é aperta: Eidos imbocca la via dell'innovazione, snatura il suo più famoso cavallo di battaglia e dichiara guerra a tutti i fans di vecchia data. Nulla di cui preoccuparsi: Guardian of Light non é il prossimo Tomb Raider ma un semplice spin-off, una deviazione atta a battere terreni - per così dire - “più moderni”. Un antipasto, un esperimento di tutto rispetto assolutamente da non buttare, da quanto abbiamo potuto vedere. Il sistema da sparatutto a scorrimento “a doppia levetta” rende l'azione più veloce e godibile, mentre il level design e la presenza (non forzata) della co-op promette di appassionare anche i fanatici dell'esplorazione. Il gioco é lontano solo un paio di mesi, quindi non passerà molto tempo prima di poterci mettere le mani sopra e dare un verdetto definitivo. Nel frattanto, aspettiamo curiosi. Che gli sviluppatori stiano per servirci di nuovo una Lara in tutte le salse? Questo ci riporterebbe un bel po' indietro con gli anni. In senso buono, ovviamente.