Life is Strange: Before the Storm
Life is Strange è calato sul mercato in un Febbraio di quasi due anni e mezzo fa. Un vero sleeper hit che ha appassionato i giocatori di tutte le età grazie alle sue scelte morali e la ambientazione da teen drama. Oggi, in attesa del seguito ufficiale dagli sviluppatori di Dontnod, Square Enix ha scelto gli statunitensi Deck Nine per la realizzazione di un prequel: Life is Strange: Before the Storm è ambientato tre anni prima degli eventi raccontati nella storia principale e racconta del periodo più turbolento della vita di Chloe –quello in cui i primi incontri con il patrigno e i pessimi risultati scolastici stanno accompagnando la sua crescita da una ragazza arrabbiata e confusa in una adolescente ribelle.
E’ anche il periodo del primo incontro con Rachel Amber, unica amica rimasta a Chloe dopo la partenza di Max e la cui scomparsa futura darà inizio agli eventi della storia principale. Before the Storm si pone come un prequel stand alone, dedicato all'approfondimento di uno dei due protagonisti del gioco principale ma perfettamente approcciabile anche da chi abbia voglia di iniziare a vivere la storia in ordine cronologico partendo da questo capitolo.
La decisione di seguire una Chloe ancora vulnerabile promette infatti di narrare una storia più delicata ed introspettiva del primo Life is Strange, una storia lontana dai temi di urgenza ed inevitabilità già trattati nella serie principale; protagonista tematico è tuttavia sempre il libero arbitrio, questa volta ancora più sentito data la mancanza dei poteri temporali di Maxine -mancanza che punta a responsabilizzare ulteriormente il giocatore alla guida di una Chloe tanto frustrata quanto spericolata.
L’esperienza di gioco di Life is Strange: Before the Storm tuttavia rispetta pienamente i canoni del suo predecessore articolandosi lungo tre capitoli per un totale di 6/9 ore di storia (un lasso di tempo sicuramente più breve del primo episodio, ma più che dignitoso per esaurire il periodo trattato) e mantenendo intatta l’interfaccia che il feeling del gioco, ponendosi quasi come un DLC che come un titolo a parte: con un tempo di gioco e una telecamera così concentrata sul proprio obiettivo, tuttavia, le scelte compiute nei vari episodi promettono conseguenze ancora più immediate e dense di significato rispetto alla formula classica.
Durante la nostra breve prova, abbiamo potuto seguire Chloe ad un concerto illegale tenuto dentro una segheria in disuso –un luogo popolato da persone viscide che già non promettono nulla di buono per la giovane ragazza. Indossate le prime borchie nel tentare di darsi delle arie, Chloe avrà l’occasione di cacciarsi in un mare di guai scegliendo se effettuare un “piccolo” furtarello ai danni di un rivenditore di magliette per pagare i propri debiti con uno spacciatore, o di tentare di entrare nel vivo del "pogo" rovesciando della birra addosso a due tizi poco raccomandabili.
Il tutto come già detto non si configura in modo particolarmente diverso da una normale partita a Life is Strange –dove tuttavia le atmosfere sonnolente ed autunnali e la tranquilla vita di Arcadia Bay assumono ora le connotazioni soffocanti della vita piccolo borghese. La decisione di non introdurre (almeno a quanto visto) alcun elemento sovrannaturale si configura come una eccellente scelta tematica per sottolineare la vulnerabilità di Chloe davanti alle sue pessime scelte –un elemento, questo, che forse farà storcere il naso ai puristi nel suo minacciare di cambiare di molto l’esperienza base del gioco e specialmente l’approccio del giocatore.