Lord Ambermaze: Prologue, risolviamo dungeon, un passo alla volta – Anteprima PC
L’anteprima della demo del dungeon crawler di Potata Company, una breve esperienza che stimolerà le vostre sinapsi e potrebbe garantirvi un gioco gratis, se amate le speedrun
Lord Ambermaze è un dungeon crawler in sviluppo presso Potata Company, un titolo che combina un’estetica e un level design ispirati i classici The Legend of Zelda con una formula di gioco in stile puzzle game. Ogni stanza che compone i vari livelli, enormi dungeon interconnessi, è studiata come un piccolo rompicapo, in cui avremo modo di sfruttare le nostre limitate risorse per farci largo tra mostri, trappole e altre insidie.
Il prologo pubblicato in queste settimane fornisce una breve panoramica sul setting e sulle meccaniche di gioco, offrendo al tempo stesso una sfida e un incentivo non da poco ai giocatori: il tempo di completamento di questa demo è cronometrato, e i dieci più veloci al termine dell’evento, il 20 dicembre, riceveranno in omaggio una chiave con il gioco completo.
Un’ottima soluzione per farsi pubblicità e portare a galla eventuali problematiche mettendo il software sotto stress, ma ovviamente dovrete competere con i soliti “mostri” per accaparrarvi l’ambito premio. Completare il prologo la prima volta vi porterà via più o meno una mezz’oretta, ma al momento della nostra prova c’era già chi aveva raggiunto l’epilogo in qualcosa come sei minuti. Il layout del dungeon è sempre lo stesso, quindi con un po’ di pratica e memorizzazione non è impossibile ottenere risultati simili, ma ne facciamo volentieri a meno. Non che l’esperienza non sia piacevole, anzi.
In Lord Amberzare ci si muove su una griglia, e il mondo di gioco si animerà all’unisono con i nostri passi, frecce per l’aria comprese, un po’ come in Mystery Dungeon. All’occorrenza è possibile saltare un “turno” rimanendo sul posto, mentre avanzare verso una casella occupata equivale ad attaccare con la spada del protagonista. Regole molto semplici, a cui sommare l’equipaggiamento trovato in giro che espandono il nostro repertorio, come un arco per colpire dalla distanza, bombe per ripulire l’area (occhio però a non rimanere coinvolti nell’esplosione) o uno scudo per assorbire un danno imminente.
Il prologo propone un dungeon introduttivo in vece di tutorial ed è strutturato grossomodo come il solito labirinto in uno Zelda 2D a caso, con tanto di aree precluse senza l’oggetto necessario, nascosto in giro, e una “grande chiave” che consente l’accesso alla stanza del boss. Dai nemici abbattuti e dagli scrigni del tesoro, ma anche sfasciando le giare che contornano i livelli, si ottengono l’equivalente delle rupie, con cui presumiamo fare acquisti, anche se qui non sembrano giocare alcun ruolo, se non rimpinzare la barra vita prima dello scontro finale. Schiattando se ne perde una piccola percentuale, recuperabile raccogliendo il maltolto sulla scena del crimine, ma visto che si respawna sempre all’imbocco dell’ultima stanza visitata non è un particolare problema tornare pari.
Il dungeon della demo è composto da una trentina di stanze, di intensità crescente man mano che ci si inoltra nell’esplorazione, e offre un tasso di sfida stimolante e piuttosto variegato. Ci sono diverse tipologie di mostriciattoli, ognuna con uno specifico pattern di attacco e di movimento che dovremo studiare per trovare un’apertura (o possiamo sempre farci inseguire su una trappola e lasciare che sia il labirinto stesso a pensarci), e una discreta selezione di trabocchetti che richiederanno più volte di esporsi al pericolo per essere aggirati, come coordinarsi su pavimenti piastrellati di spunzoni o navigare intrecci di dardi sparati da più direzioni.
Non c’è penalità in caso di morte (oltre alla già menzionata perdita di quattrini, comunque poco fastidiosa) e ogni area richiede relativamente pochi passaggi per essere ripulita, soprattutto una volta presa confidenza con le meccaniche, incentivando a riprovare in caso di fallimento e a ripetere l’opera in successive sessioni. Volendo è possibile aggiungere un pizzico di pepe extra attivando dalle opzioni un timer che ci obbliga a ragionare in fretta, ma dopo la prima run è improbabile che riesca a influenzare il flusso di gioco, specie se si punta ad una speedrun per la top ten globale. In alternativa, una serie di achievement garantiscono uno stimolo più che sufficiente per tornare nei meandri di Lord Ambermaze, come aprire tutti i forzieri, rompere tutti i vasi oppure arrivare al termine del prologo senza subire danni.
Il tutto è impreziosito da una veste grafica in pixel art caratterizzata da sprite generosi e animazioni minimali ma funzionali al contesto. L’azione a schermo è sempre limpida, anche quando ogni singolo tile del piano è occupato, i vari segnali (trappole prossime all’attivazione, nemici pronti a colpire...) sono individuabili a colpo d’occhio, e le location non lesinano in quanto a dettagli e varietà, nonostante ci si stia muovendo all’interno di un unico dungeon. Colorata e piacevole, senza bug o problematiche riscontrate; nulla di eclatante, ma fa il suo lavoro.
In definitiva, una demo che lascia ben sperare sulla qualità del progetto finale. I puzzle sono interessanti, ben congegnati e sfruttano a dovere il kit di tecniche e strumenti in possesso del giocatore. Di certo il pacchetto funziona per una breve avventura come quella proposta in questo prologo, vedremo se sarà in grado di mantenere ritmi e standard anche nell’opera completa. Il prospetto di ricevere una key del gioco non appena sarà disponibile (presumiamo nel corso del 2025) è di sicuro allettante, ma anche se non avete mire del genere sentitevi pure liberi di scaricare Lord Ambermaze: Prologue se amate i dungeon crawler e vi piace spremervi le meningi mentre vivete un’avventura alla The Legend of Zelda.