Lost Horizon

di Alessandro Cossu
Dopo il discreto successo ottenuto con “Secret Files”, la Animation Arts torna agli onori delle cronache con una avventura grafica di prossima uscita, che risponderà al nome di “Lost Horizon” e verrà patrocinata dai signori della Deep Silver; come l'opera prima, anche LH sarà un gioco con la classica struttura “punta & clicca” mentre la trama principale si dipanerà nell'anno del Signore 1936.
Vestiremo i panni di un soldato Inglese di nome Paddock Fenton il quale si ritroverà in Cina, sulle tracce dei membri di una spedizione archeologica - tutti misteriosamente scomparsi. Il suo (e nostro) viaggio lo porterà in giro per mezzo globo, toccando locations quali Hong Kong, India e Africa del Nord, per scoprire come i Nazisti stiano lavorando ad un piano per utilizzare una misteriosa,antica e potentissima arma. Se, leggendo queste righe, vi é venuta una sensazione di Deja-vu state tranquilli: in effetti, l'ultima ma non ultima opera di Animation Arts si ispira liberamente ad una pellicola del 1937, dallo stesso titolo.



La produzione, come detto, ruoterà attorno ai classici stilemi delle avventure grafiche, con un raffinato sistema “Punta & Clicca” coadiuvato dalla possibilità di utilizzare un'apposita icona presente sull'interfaccia che ci permetterà di evidenziare istantaneamente tutti i punti di interesse disponibili sulla mappa. Come da trend nelle avventure grafiche, il giocatore sarà chiamato a combinare gli oggetti nell'inventario per poter superare questa o quella situazione. Non mancheranno sporadiche (molto sporadiche, allo stato attuale) sequenze d'azione mentre, per quanto concerne i dialoghi, i programmatori hanno scelto per noi un sistema di risposte multiple come potete vedere nelle foto sparse qui attorno; in effetti, tale sistema non sembra aver molto impatto sulla storia - almeno non allo stato attuale dei lavori.

Abbiamo volutamente provato ogni possibile risposta per scoprire eventuali variazioni ma alla fine la storia (o la situazione nella quale ci siamo trovati) si é dipanata sempre nello stesso, identico modo, nonostante l'aggiunta di qualche frase ad hoc o di qualche brevissima animazione. I movimenti dei personaggi, nel complesso, ci sono sembrati fluidi e credibili e lo stesso dicasi per...le comparse,ovvero quei personaggi che vedremo in una singola occasione e mai più. Ampio respiro é stato dato, in particolare, ad un personaggio secondario, tale Kim, una donna dalle fattezze orientali che si rivelerà...imprescindibile per lo svolgimento della storia.



La versione provata da noi, interamente in Inglese, non ha brillato in modo particolare per qualità del doppiaggio, mentre la trasposizione dei dialoghi (sempre in Inglese) ci é parsa praticamente esente da qualsivoglia sbavatura. Non conosciamo, al momento, i requisiti minimi e consigliati per giocare degnamente a LH sulla nostra macchina da gioco favorita.

Al momento, possiamo però dire che un Phenom Quad, coadiuvato da 3GB di Ram e una 4870 GS, al massimo del dettaglio e con tutti gli effetti attivati, il titolo si é comportato egregiamente (e vorremmo ben vedere). In effetti, sul fronte strettamente tecnico, dobbiamo sottolineare la cura profusa dai programmatori nel realizzare i fondali 3D (dove il nostro personaggio bidimensionale si muoverà...alla Broken Sword,per intenderci), quasi sempre curati e ricchi di dettagli, con piccole chicche come la neve che cade sullo sfondo, l'acqua di una cascata ed altre amenità.

Sulla carta, quindi, ci sono tutti i requisiti per un'ottimo gioco, che ridia vita ad un settore che vive sempre sulla linea del baratro : speriamo in una buona localizzazione in Italiano e che i tempi di uscita vengano rispettati...nell'attesa, consoliamoci con qualche foto!