Lost in Shadow

Molti giochi, dalla loro prima presentazione fino al giorno in cui finalmente approdano sugli scaffali dei negozi, subiscono repentini cambi di nomenclatura. É il caso di Lost in Shadow, originariamente presentato come A Shadow's Tale e poi come Tower of Shadows: ovviamente cambia il titolo, ma non la sostanza, e la sostanza é quantomeno affabile in un gioco che parla di ombre. I risvolti esatti della trama ancora non ci sono chiari: l'opening ci mostra un bambino sospeso a mezz'aria sul tetto di un'altissima torre. Un individuo in armatura si presenta al suo cospetto con fare inquietante: quando questi oscilla davanti a lui una strana spada, l'ombra del ragazzo si separa dalle catene fisiche del corpo, per poi essere afferrata dal cavaliere e precipitata giù della torre.

Scale: nella salita delal torre, ne dovremo superare parecchie
Scale: nella salita delal torre, ne dovremo superare parecchie
Finché gli oggetti che proiettano ombra sono relativamente vicini, come questo muretto, la conformazione degli uni e dell'altra non differisce di molto
Finché gli oggetti che proiettano ombra sono relativamente vicini, come questo muretto, la conformazione degli uni e dell'altra non differisce di molto
Quelle casse, cadendo, sposteranno anche la loro ombra, ovviamente
Quelle casse, cadendo, sposteranno anche la loro ombra, ovviamente


Giunta pressoché incolume a terra, l'ombra, che ha portato con sé l'anima del ragazzo, viene soccorsa da una fatina, anch'essa di natura ombrosa: inizia così l'avventura dell'effimero protagonista, un vero Peter Pan al contrario, che deve cercare di raggiungere nuovamente il suo corpo fisico per ricongiungersi ad esso e fuggire definitivamente dalla torre. Il primo problema é che, naturalmente, un'ombra non ha esattamente una consistenza fisica, per quanto invece rimanga soggetta alla forza di gravità: questo perché nella filosofia nipponica “l'ombra” rappresenta una sorta di solitudine dell'anima, ed é in effetti dotata di peso - peso che nel gioco avrà anche la sua importanza.

Preso nell'essenza della sua natura videoludica, Lost in Shadow si configura come un platform bidimensionale, anche se la grafica é interamente in 3D: il protagonista dovrà attraversare un totale di 50 mappe, raggruppate in 11 capitoli, cercando di ottenere le tre chiavi nascoste che infrangeranno la barriera posta alla fine di ogni area, saltando da una piattaforma all'altra, o per meglio dire dall'ombra di una piattaforma all'ombra di un'altra piattaforma. Questo vuol dire che la disposizione nello spazio degli oggetti non sempre corrisponderà con la distanza delle relative proiezioni, soprattutto in presenza di superfici curve: la stessa piattaforma, in due posizioni diverse, può assumere nell'ombra la forma di un passaggio agevole o di un muro invalicabile.

Già riuscire a focalizzare l'attenzione su questa dicotomia può mettere alla prova le vostre doti di concentrazione e astrazione, ma le cose si fanno particolarmente interessanti nel momento in cui vengono inserite in un contesto puzzle (come sanno bene coloro i quali hanno giocato a Echochrome). Ecco pertanto che ci troveremo a dover interagire con leve e interruttori in modo da variare le posizioni di pareti, porte e piattaforme, considerando naturalmente che una sezione mobile, come nell'esempio succitato, può variare considerevolmente nella forma una volta proiettata come ombra.

Il peso in grammi stabilirà quante azioni saremo in grado di svolgere, o per meglio dire quanto saremo i ngrado di influenzare il mondo reale
Il peso in grammi stabilirà quante azioni saremo in grado di svolgere, o per meglio dire quanto saremo i ngrado di influenzare il mondo reale
Macchinari grossi o sottili, sosterrano il nostro peso a prescidnere
Macchinari grossi o sottili, sosterrano il nostro peso a prescidnere
Una creatura corporea si limiterebbe a passare davanti o dietro l'inferrata, ma per noi é una fossa di punte acuminate
Una creatura corporea si limiterebbe a passare davanti o dietro l'inferrata, ma per noi é una fossa di punte acuminate


Per interagire con alcuni macchinari dovremo avvalerci dell'ausilio delle fedele fatina: essa infatti impersonerà il puntatore del wiimote nel momento in cui lo volgeremo verso lo schermo, e col suo potere magico potrà attivare meccanismi altrimenti irraggiungibili. Altri enigmi avranno a che fare direttamente con la luce: spostare una lampadina o cambiare la fonte di illuminazione avrà nel mondo delle ombre notevoli ripercussioni, decisamente più vaste rispetto a quelle di qualsiasi altro meccanismo “semplice”. Queste dinamiche saranno particolarmente marcate nei cosiddetti “Corridoi d'Ombra”, ovvero delle sessioni (30 in tutto) autoconclusive in cui dovrete trovare l'uscita in un contesto molto legato alla rotazione dell'illuminazione.

L'ultimo tipo di enigma proposto riguarda la possibilità di assumere temporaneamente un corpo fisico e lucente, oltrepassando appositi portali: in questo modo il protagonista sarà in tutto e per tutto soggetto alle normali leggi della fisica e potrà spostare manualmente gli oggetti, magari per crearsi una piattaforma, o posizionarli su un interruttore, o ancora fare in modo che non “nascondano” più altri oggetti alla luce, rendendone per così dire accessibile l'ombra (pensate ad una leva coperta da una cassa). Infine, nel gioco é prevista anche una certa componente action, in quanto compariranno dei mostri d'ombra contro cui dovremo brandire le spade che raccoglieremo in giro. Tutte le varie azioni si renderanno disponibili progressivamente, man mano che l'ombra del ragazzo acquista, come accennato, “peso”, misurato in grammi: va da sé che questo peso andrà accumulato man mano che si prosegue nell'avventura.

Lost in Shadow promette di essere un'esperienza piuttosto singolare: per quanto il concetto dell'ombra e delle proiezioni sia stato già sfruttato, come accennato, in Echochrome, l'inserimento in contesto action/platform a più ampio respiro, e soprattutto la realizzazione di una trama e un'ambientazione dalle tinte pastello di una favola potrebbero costituire quel valore aggiunto che rende ancora più bella un'idea già convincente. La data di release era inizialmente prevista per il prossimo autunno, ma l'ultimo trailer visionato citava invece il 4 di Gennaio 2011: non possiamo che attendere dettagli più precisi dagli sviluppatori di Hudson...

Le cascate rendono le ombre meno visibili, man on per questo meno "consistenti"
Le cascate rendono le ombre meno visibili, man on per questo meno "consistenti"
Ecco la fatina in azione: il suo potere permette di attivare meccanismi e ruotare piattaforme
Ecco la fatina in azione: il suo potere permette di attivare meccanismi e ruotare piattaforme
Qui siamo in uno dei Corridoi d'Ombra: le strutture a doppia elica permettono di ruotare la fonte di luce, cambiando sensibilmente la struttura delle ombre
Qui siamo in uno dei Corridoi d'Ombra: le strutture a doppia elica permettono di ruotare la fonte di luce, cambiando sensibilmente la struttura delle ombre


Lost in Shadow

Lost in Shadow

Ideale punto d'incontro tra un'atmosfera alla Ico, un puzzle alla Echochrome, un platform 2D e una favola alla Peter Pan (ma al contrario), Lost in Shadow promette di fornire ad un concept già convincente tutti quei valori aggiunti che possano dare vita ad un gioco affascinante. Speriamo di poter mettere il prima possibile le mani su una versione completa in modo da poterne effettivamente giudicare la qualità.

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