Lost: Via Domus
di
Luca Gambino
Quella che narra le vicende dei sopravvissuti del volo Oceanic 815 é senza ombra di dubbio una delle serie più innovative viste negli ultimi anni. Merito soprattutto di una sceneggiatura studiata in ogni minimo dettaglio, delle suggestive location e di un creatore (quel J.J. Abrams che é ormai diventato il nuovo “enfant prodige” di Hollywood), capace di creare un vero e proprio “culto” per la sua opera in grado di coinvolgere media differenti da quello televisivo. Una fitta rete di informazioni, rilasciate sulla grande retesotto forma difalsi siti web contenenti informazioni più o meno illuminanti sul passato dei protagonisti o sulle varie attività svolte sull'isola che ospita, loro malgrado, i naufraghi più famosi del piccolo schermo. Anche il grande schermo ha proprio recentemente riservato un piccolo cammeo relativo a Lost, contenuto in Cloverfield, ultima creazione proprio di J.J. Abrams.
Ed é proprio in questo filone di continuità di contenuti che si instaura questo Lost: il videogioco, patrocinato nientemeno che da Ubisoft a stretto contatto con gli sceneggiatori della serie. L'obbiettivo finale é presto detto: immergere ancora di più il giocatore (meglio se già in qualche modo affezionato alla vicende narrate), all'interno delle intime meccaniche del serial, rendendolo partecipe degli avvenimento che coinvolgono Jack & Co. in Lost prenderete i comandi di uno dei superstiti (un personaggio mai visto nella serie e inventato di sana pianta) che a causa dell'incidente ha completamente perso la memoria. Ricreare l'oscuro passato del protagonista sarà solo una delle nostre attività, perché al contempo dovremo difenderci da chi invece il nostro passato lo conosce fin troppo bene.
Lost si configura come un'avventura grafica di stampo classico che vive sostanzialmente sull'alternanza delle fasi di esplorazione alla ricerca di indizi a quelle di interazione vera e propria tra i personaggi, dove attraverso la scelta di un set predeterminato di frasi potremo colloquiare con gli altri superstiti e costruire così tutto quel sottobosco di informazioni utili per il prosieguo dell'avventura. A tutto questo vanno ad unirsi frangenti più “action”, dove verrà richiesta una certa prontezza di riflessi e altre dove saremo chiamati a risolvere semplici puzzle che non metteranno certo alla corda i giocatori più smaliziati.
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Il set di comandi utilizzati é quello di stampo classico per i giochi del genere. Ogni volta che il nostro personaggio si avvicinerà ad un oggetto di una certa importanza verrà visualizzato a video il bottone da premere, facendo si che il nostro alter ego raccolga oggetti interessanti e utili per la sopravvivenza o che magari presti maggiore attenzione a elementi utili per la specifica missione. Particolare importanza é stata data ai flashback del nostro protagonista (caratteristica tipica della serie), dove potremo apprendere molto delle vicende che l'hanno portato sull'isola. Non saranno però le classiche scene d'intermezzo dove saremo spettatori passivi, ma grazie all'utilizzo della macchina fotografica (l'unico ricordo del protagonista é quello di essere un fotografo), potremo immortalare particolari attimi che ci aiuteranno a ricordare.
Il versante tecnico di Lost é affidato allo stesso motore grafico già ammirato in Ghost Recon 2 e che ha permesso ad Ubisoft di rappresentare con dovizia di particolari molti degli elementi già ammirati nella serie, a partire dagli stessi protagonisti riprodotti, tra alti e bassi, con buona fedeltà. Non solo. Anche le personalità tipiche dei protagonisti sono state ricreate a dovere. A partire da Jack, disponibile e protettivo, alla fuggitiva Kate fino a Sawyer, che anche in versione digitale non mancherà di svolgere la sua abile attività di truffatore e manipolatore. Quella dei baratti é un'attività da tenere in alta considerazione. Raccogliere bottiglie d'acqua o frutta vi permetterà poi di poterla scambiare con elementi maggiormente utili in determinati frangenti dell'avventura.
Se per esempio vi dovrete addentrare nei meandri oscure delle caverne, vi converrà munirvi di torce che solo Sawyer o Micheal potranno darvi in cambio ovviamente di un equivalente controvalore.
Se quindi sul versante grafico ci si può tutto sommato ritenere soddisfatti, lo stesso non si può dire su quello relativo all'audio. Al di là di alcuni elementi tipici come le voci degli “altri” o delle musiche di sottofondo, delude non ritrovare le voci ufficiali dei protagonisti. Un vero peccato perché di certo non ricrea quel senso di coinvolgimento che é invece degli obbiettivi dichiarati di questo gioco e, più in generale, di tutti i titoli su licenza.
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Ed é proprio in questo filone di continuità di contenuti che si instaura questo Lost: il videogioco, patrocinato nientemeno che da Ubisoft a stretto contatto con gli sceneggiatori della serie. L'obbiettivo finale é presto detto: immergere ancora di più il giocatore (meglio se già in qualche modo affezionato alla vicende narrate), all'interno delle intime meccaniche del serial, rendendolo partecipe degli avvenimento che coinvolgono Jack & Co. in Lost prenderete i comandi di uno dei superstiti (un personaggio mai visto nella serie e inventato di sana pianta) che a causa dell'incidente ha completamente perso la memoria. Ricreare l'oscuro passato del protagonista sarà solo una delle nostre attività, perché al contempo dovremo difenderci da chi invece il nostro passato lo conosce fin troppo bene.
Lost si configura come un'avventura grafica di stampo classico che vive sostanzialmente sull'alternanza delle fasi di esplorazione alla ricerca di indizi a quelle di interazione vera e propria tra i personaggi, dove attraverso la scelta di un set predeterminato di frasi potremo colloquiare con gli altri superstiti e costruire così tutto quel sottobosco di informazioni utili per il prosieguo dell'avventura. A tutto questo vanno ad unirsi frangenti più “action”, dove verrà richiesta una certa prontezza di riflessi e altre dove saremo chiamati a risolvere semplici puzzle che non metteranno certo alla corda i giocatori più smaliziati.
Il set di comandi utilizzati é quello di stampo classico per i giochi del genere. Ogni volta che il nostro personaggio si avvicinerà ad un oggetto di una certa importanza verrà visualizzato a video il bottone da premere, facendo si che il nostro alter ego raccolga oggetti interessanti e utili per la sopravvivenza o che magari presti maggiore attenzione a elementi utili per la specifica missione. Particolare importanza é stata data ai flashback del nostro protagonista (caratteristica tipica della serie), dove potremo apprendere molto delle vicende che l'hanno portato sull'isola. Non saranno però le classiche scene d'intermezzo dove saremo spettatori passivi, ma grazie all'utilizzo della macchina fotografica (l'unico ricordo del protagonista é quello di essere un fotografo), potremo immortalare particolari attimi che ci aiuteranno a ricordare.
Il versante tecnico di Lost é affidato allo stesso motore grafico già ammirato in Ghost Recon 2 e che ha permesso ad Ubisoft di rappresentare con dovizia di particolari molti degli elementi già ammirati nella serie, a partire dagli stessi protagonisti riprodotti, tra alti e bassi, con buona fedeltà. Non solo. Anche le personalità tipiche dei protagonisti sono state ricreate a dovere. A partire da Jack, disponibile e protettivo, alla fuggitiva Kate fino a Sawyer, che anche in versione digitale non mancherà di svolgere la sua abile attività di truffatore e manipolatore. Quella dei baratti é un'attività da tenere in alta considerazione. Raccogliere bottiglie d'acqua o frutta vi permetterà poi di poterla scambiare con elementi maggiormente utili in determinati frangenti dell'avventura.
Se per esempio vi dovrete addentrare nei meandri oscure delle caverne, vi converrà munirvi di torce che solo Sawyer o Micheal potranno darvi in cambio ovviamente di un equivalente controvalore.
Se quindi sul versante grafico ci si può tutto sommato ritenere soddisfatti, lo stesso non si può dire su quello relativo all'audio. Al di là di alcuni elementi tipici come le voci degli “altri” o delle musiche di sottofondo, delude non ritrovare le voci ufficiali dei protagonisti. Un vero peccato perché di certo non ricrea quel senso di coinvolgimento che é invece degli obbiettivi dichiarati di questo gioco e, più in generale, di tutti i titoli su licenza.
Lost: Via Domus
Lost: Via Domus
Le poche ore di gioco passate in compagnia di Lost non possono essere un banco di prova definitivo per il titolo Ubisoft. Per quanto visto finora l'atmosfera tipica della serie é sicuramente ben riprodotta in versione digitale, sebbene questa viva di ritmi e tempi ben diversi da quelli televisivi. Resta un pò l'amaro in bocca per il mancato doppiaggio "ufficiale", che potrebbe essere mal digerito dai veri fan della saga. Appuntamento rimandato alla prossima settimana per la recensione definitiva.