Mafia 2


Appuntamento con Cosa Nostra
In un periodo in cui non si fa altro che discutere di quanto un videogioco possa essere o non essere paragonabile ai media classici, ci troviamo spesso a citare quei titoli che, grazie alle proprie doti artistico-narrative, sono riusciti nell'intento di porsi a veri punti di contatto tra gioco, cinema d'autore e letteratura. Uno dei nomi più spesso scomodati in queste occasioni é sicuramente quello di Mafia, uscito sul mercato nel 2002 e sviluppato dal team Illusion Softworks ribattezzato oggi 2K Czech, dopo l'acquisizione da parte di Take-Two Interactive e l'inserimento sotto l'ala di 2K Games. Termine di paragone per trama, regia e molti altri elementi, Mafia ha lasciato una traccia indelebile nei cuori di molti videogiocatori, andando a ricreare una storia degna dei migliori “gangster movie”, dando vita ad una più che logica attesa di un futuro secondo capitolo.



E di Mafia 2, all'onor del vero, si era iniziato a parlare già nel 2003, per la gioia di molti. Con il passare del tempo, le notizie riguardanti il gioco hanno iniziato a prendere sempre più forma, arrivando ad attraversare tutto il 2008 con aggiornamenti più o meno regolari. Con l'avvicinarsi del periodo scelto per l'uscita sul mercato (la seconda parte del 2009), non poteva che crescere l'attesa, di pari passo con le informazioni rivelate dal team di sviluppo. Siamo così volati a Londra, negli uffici della 2K Games, per vedere con i nostri occhi il punto raggiunto dai lavori, grazie ad una dimostrazione giocata di quanto é stato sviluppato sino ad oggi. Di certo non potevamo attenderci di fugare ogni dubbio o curiosità, ma assistere a quasi un'ora di gameplay, lascia spazio ad un buon numero d'impressioni e riflessioni.

Facciamo un doppio salto nello spazio e nel tempo e, dalla Londra dei giorni nostri, ci ritroviamo agli anni '40, ad Empire City, ipotetica metropoli americana, brulicante di vita e sogni. Si, sogni. Forse potrebbe sembrare troppo facile parlare di “sogno americano”, ma perché non farlo? Quanti di noi, nel proprio albero genealogico hanno un antenato partito con pochi averi e tante speranze, per raggiungere l'America? No, non sto divagando, perché i sogni possono prendere tante strade e, tra queste, vi sono quelle “buone” e quelle “cattive”. Ma dietro, sempre un sogno vi é. Ricordate Tommy Angelo, nel primo Mafia? Sognava solo una vita tranquilla, guidando il suo taxi. Ma il destino, aveva qualche cosa di diverso in serbo per lui, soprattutto dopo la decisione di mettere la propria esistenza nelle mani di Don Salieri, boss mafioso della città di Lost Heaven.

Più che una città, un “Empire”
Ora invece, a sognare é Vito. Perché, per alcuni, le scelte sembrano quasi obbligate e la strada della malavita appare come l'unico modo per guadagnarsi una posizione, per poter essere qualcuno dopo il ritorno in patria alla fine della Seconda Guerra Mondiale. E Vito lo abbiamo visto in compagnia di Joe, sicuramente più avvezzo di lui ai modi di agire della Mafia, intento a travestirsi da lavavetri, per intrufolarsi in un grattacielo dove piazzare alcune cariche di dinamite, modo migliore per mettere a tacere una figura scomoda (di cui non diremo nulla, non saremo certo noi a rovinarvi il gusto di scoprire le pieghe della trama, anticipandovene punti cruciali).

Sia chiaro: tutto quello a cui abbiamo potuto assistere, é solo un assaggio della versione finale del gioco, e i ragazzi di 2K Czech non hanno certo avuto problemi ad ammettere che, il lavoro da fare, é ancora molto. Ma Vito é già li. Si toglie il completo gessato e indossa la tuta da lavoro. Ha lo sguardo da duro, o forse semplicemente la faccia di chi si scherma, avendo visto troppo sangue e sa che ancora ne vedrà scorrere, molto probabilmente per mano sua. Non ha ancora texture perfette, e il frame rate lascia decisamente a desiderare. Ma i dettagli, sono li. I visi dei protagonisti, i particolari degli ambienti e, soprattutto, quello che si muove intorno a loro.

Il team 2k Czech ha infatti puntato a ricreare una città viva, in tutte le sue parti, dalle persone ai fenomeni atmosferici, per non parlare dello scorrere del tempo. Tutto inizia negli anni '40, per passare attraverso ai maggiori eventi dell'epoca e arrivare agli anni '50, con gli evidenti segni che la storia porta sempre con se. Cambiano le mode, il mondo viene travolto dal nuovo ritmo del rock 'n roll e la gente, dopo il secondo conflitto mondiale, riprende pian piano la vita di sempre. Vito é si il protagonista, ma non sembra essere il fulcro di tutto. Il mondo non gira attorno a lui. Come nei migliori gangster movie, Vito é un attore, una parte del tutto. Se cammina per strada, può vedere una città che vive. Se entra di nascosto in un grattacielo, ad ogni stanza può osservare chi beve al bar, chi scherza con una bella ragazza appena conosciuta, chi compie i lavori di tutti i giorni e quant'altro ci potremmo aspettare in un qualsiasi palazzo. Voci e immagini, nulla lasciato al caso.



Mafia 2

Mafia 2

Dobbiamo ammetterlo: il pathos sviluppato attornoalla produzione di Mafia 2, é di quelli riservati unicamente ai nomi di prima grandezza. Per quanto abbiamo potuto vedere con i nostri occhi, il primo incontro ravvicinato con il gioco, hadimostrato che la fibra, il team2K Czech, non l'ha sicuramente persa, nonostante gli anni passati dal primo Mafia. La direzione artistica sembra essere uscita dalla stessa pregevole vena creativa che ha saputo incantarci nel 2002 mentre, dal punto di vista tecnico,tutto sembraprocedere verso livelli d'eccellenza.Teniamo den saldo il nostro occhio sul proseguimento dei lavori su Mafia II ben consci che, al di là del mero piano tecnologico, un titolo che punta sul single player, dovrà riuscire a condurci per mano nel suo mondo fatto di atmosfere a cavallo tra Mervyn LeRoy, Francis Ford Coppola e Howard Hawks. Impresa non da poco, ma 2K Czech sa bene che con la... Mafia non si scherza... e nemmeno con i sentimenti dei videogiocatori.

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