Manhunt
di
Dopo il successo planetario di GTA, la Rockstar si prepara a deliziarci con la sua ultima creatura, un'avventura violenta e macabra con una forte caratterizzazione stealth.
Noi di Gamsurf abbiamo avuto la fortuna di avere provato per voi in anteprima questo nuovo titolo che sta per uscire a breve per PS2; grazie all'intraprendente e professionale organizzazione di Monica Puricelli di Cidiverte, abbiamo preso il primo volo per Monaco e, in una buia e ';accogliente' camera d'albergo, abbiamo potuto dare i primi sguardi a quello che si preannuncia un titolo che sicuramente farà parlare molto di sé.
La storia di James
Il gioco racconta le vicende di un certo James Earl Cash, un condannato a morte che, per uno dei tanti casi strani della vita, si risveglia dopo essere stato giustiziato e si ritrova in possesso della facoltà di continuare a vivere e addirittura salvarsi. Ma nulla si fa per nulla e il suo salvatore, un certo Direttore, gli impone tutto ciò a condizione che il nostro protagonista gli soddisfi le sue voglie ludiche e voyeristiche. James sarà infatti salvo solo se sopravviverà a un branco di teppisti senza morale che dovrà uccidere uno ad uno; nel fare questo inoltre dovrà usare gli espedienti più spettacolari, degni del miglior Grand Guignol, in modo da soddisfare le deviate forme di divertimento del Direttore. Quest'ultimo sin dall'inizio del gioco ci doterà di un paio di cuffie in modo da poterci impartire via radio tutte le indicazioni per compiere al meglio le cose che tanto lo mandano in sollucchero. Tutto ciò si svolge in una città abbandonata di proprietà del salvatore di James; quello che si suol dire ';una storia di tutti i giorni'.
A detta dei ragazzi di Rockstar, comunque, il plot del gioco è stato notevolemente ispirato da molte fonti cinematografiche, in particolarmodo titoli come 8mm e altri.
Non proprio un parco giochi
Il protagonista si muove in ambientazioni abbandonate e per niente invitanti; ci troveremo spesso a gironzolare in scuole abbandonate, edifici che assomigliano a vecchie fabbriche o carceri o quant'altro ancora. Insomma, il tutto va a pescare in quella che è la migliore iconografia dei posti da strage macabra; e la cosa riesce in pieno, non vi è alcun dubbio. Proprio perché, se c'è un sentimento che spesso pervade il giocatore, esso non è tanto un partecipare attivo all'azione circostante, in cui siamo sicuri di noi stessi e padroni della situazione, bensì un timore continuo e un'ansia notevole. In questo i Rockstar sono stati dei maestri, essendo stati capaci di creare un set dove non saremo mai a nostro agio, dove la paura (quella psicologica e quindi reale) è il vero feeling che respirerete dall'inizio alla fine.
Ci sono ma non mi senti
Il nostro James verrà visto in terza persona in tutta l'avventura, e questa scelta sicuramente è stata fatta per una resa più agevole per quella che è una delle componenti più forti del gioco: lo stealth. Come descritto precedentemente, il protagonista dovrà sbarazzarsi di un esercito di galeotti e affini, e per fare questo dovrà prenderli spesso alle spalle, quatto quatto, e utilizzare le armi che troverà durante il percorso. Ci troveremo quindi a muovere leggermente l'analogico sinistro del joypad, intenti a camminare in silenzio e tramortire improvvisamente i malcapitati. Se invece verremo scoperti allora dovremo fuggire all'impazzata nell'angolo d'ombra più vicino, dove pare i nostri antagonisti non riescano proprio a vedere. L'arsenale delle armi è abbastanza vario, si passa dalla classica busta di plastica per soffocare ';con dolcezza', alle varie spranghe e mazze da baseball per ';far passare il mal di testa' ai nostri nemici. Ma ci saranno anche momenti in cui saremo armati con dei potenti fucili che ruberemo ai malcapitati; allora ci divertiremo a dare la caccia, non più a nasconderci e il gioco assumerà le sembianze di uno sparattutto divertentissimo e adrenalinico.