Manhunt

di Stefano 'Miyazaki' Guzzetti

Il gioco strutturalmente è organizzato in missioni, o livelli che dir si voglia, e al completamento di ognuno di essi ci verrà assegnato un ranking finale che riassumerà il nostro grado di accuratezza nelle uccisioni, nello stealth ecc; ciò non fa altro che aumentare il grado di longevità al gioco, visto che motiverà l'utente a spremere il titolo Rockstar al 100% e magari sbloccare eventuali bonus extra presenti nel dvd.
Parlando di missioni e della loro varietà, ha particolarmente colpito il fatto che James non è solo in una posizione passiva all'interno di tutto questo contesto macabro, ma a volte viene premiato dal Direttore e promosso a parte attiva. Un esempio chiarirà tutto ciò: in una missione, il nostro eroe anziché essere braccato come al solito dovrà dare la caccia a un uomo travestito da coniglio (il classico ';catch the rabbit' appunto), chiaramente evitando la solita orda di teppisti che condiscono il gioco in ogni suo bit.

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Radio ManHunt
Una delle cose più interessanti di questo gioco è l'implementazione dell'headphone set per la PS2, cosa che si rivela molto gradita e in grado di allargare notevolemente l'esperienza ludica in Manhunt. Durante il gioco nella parte inferiore a sinistra dello schermo avrete costantemente un radar; questo vi segnalerà la vostra direzione, la presenza di nemici, e soprattutto il livello di rumore che farete muovendovi. Quest'ultima è una cosa di primaria importanza in un gioco che fa dello stealth una delle caratteristiche principali; monitorando il livello di rumore che generate, potete quindi capire se verrete cercati o meno dai vostri antagonisti. Ciò vi serve sia per attirare l'attenzione nelle imboscate che tirerete ai malcapitati, sia per evitare di farvi trovare. E ora viene il turno della periferica citata poc'anzi. Se volete fare rumore, non vi rimane altro che schiamazzare sul vostro microfono, diversamente tacere sarà la vostra regola; ma se per caso, accidentalmente, le voci di un un vostro compagno di stanza o di vostra madre che vi chiama a cena saranno captate dal microfono, preparatevi a fuggire perché avrete già alle calcagna gli scagnozzi del Direttore più agguerriti che mai.

Dettagli
Tecnicamente parlando il nuovo titolo Rockstar spreme al massimo la Playstation 2, proponendo un ambiente grafico curatissimo con textures di primo livello e un solido frame rate spedito e costante che esaltano ulteriormente l'esperienza di gioco. Inoltre è stato usato il classico filtro di disturbo tipico della serie di Silent Hill; il tutto fa quindi molto tetro e gotico, come è giusto che sia in un'ambientazione incline al macabro.
Il comparto sonoro fa inoltre il suo dovere egregiamente, rinunciando alla classica colonna sonora fatta di canzoni pseudo-metal da film horror di serie B e favorendo un accompagnamento molto più incentrato sull'ambientale. Questa scelta si è rivelata ottima, dal momento che i vari rumori di ferraglia et similia, ottimi sia come scelta sonora industrial sia come elementi di cultura gotico-horror, contribuiscono esponenzialmente a creare uno stato di tensione massima nel giocatore.

The Rock(star) Horror Show
Manhunt si pone, esteticamente parlando, un obiettivo principale: sconvolgere il giocatore, e trascinarlo in un mare di violenza racapricciante. Il gioco ci riesce in pieno, grazie a un meccanismo che staremo qui a descrivere. Quando state per aggredire un vostro nemico, il gioco passerà automaticamente in lock-on sulla testa del malcapitato; verranno quindi visualizzate delle frecce intermiettenti circostanti il capo dei nostri nemici. Queste frecce saranno prima bianche, poi gialle e infine rosse; più aspetteremo che il colore delle frecce cambi, più avremo la possibilità di venire scoperti e aggrediti. Ma c'è un motivo per rischiare e aspettare i diversi colori, infatti con il cambiare di essi cambierà la scena di violenza che andremo a ';gustarci'. Più aspetteremo e più la scena sarà cruda e macabra; e lo sarà sul serio, visto che quello che abbiamo visto sono scene molto dure e disturbanti. E' qui alla fine il meccanismo base del titolo, disturbare psicologicamente l'utente, sgretolando ogni sua sicurezza; e in questo, Manhunt ci riesce in pieno.
Il nuovo titolo dei ragazzi della Rockstar si preannuncia quindi come un ottimo gioco che riuscirà senz'altro a fare breccia nel cuore di molti utenti, vista l'eleganza nel proporsi e la potenza nel travolgerci prepotentemente nel suo mondo di emozioni noir.

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