Mark Ecko's Getting Up: Content Under Pressure

In un panorama di videogiochi in cui l'unica lingua parlata è quella delle armi da fuoco, si fa strada questo Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure (d'ora in poi sintetizzato in GU), il quale focalizza l'attenzione su un nuovo strumento per combattere: l'arte (seppur illegale) dei graffiti.
Il titolo, ideato, rielaborato e rimuginato per vari anni dallo stesso Marc Ecko dall'alto della sua esperienza di ex graffitaro (per chi non lo sapesse, ora stilista al comando della Ecko Unltd), colloca il protagonista Trane nella classica sterminata metropoli contemporanea, New Radius, in cui però la censura di un governo particolarmente autoritario ha represso qualsiasi forma di espressione. In questo contesto si colloca l'intraprendenza del protagonista, capace di richiamare l'attenzione dei propri concittadini mediante un mass media tanto illegale quanto esente da censura: i graffiti, ovviamente.


Get in, Get up, Get out
Il gameplay, centrato sulla realizzazione dei murales, si compone di tre fasi, come suggerito dagli autori stessi: Get In, Get Up e Get Out.
Get In consiste nel raggiungere i punti più appariscenti e maggiormente in vista, mediante una meccanica di gioco che rientra nello stile platform. In questo frangente dovrete destreggiarvi lungo ambientazioni dall'architettura a sviluppo estremamente verticale: spesso e volentieri, infatti, vi troverete a dover scalare muri sfruttando cornicioni, tubi, grondaie, edera, passerelle e quanto altro possa coadiuvare le notevoli abilità di free climber del vostro personaggio, senza dimenticare le passeggiate in stile equilibrista, spesso indispensabili per raggiungere i luoghi adatti per attuare la seconda fase (Get Up), consistente nell'esecuzione vera e propria delle vostre opere e che verrà approfondita in seguito. Get Out, infine, vi suggerisce come questo tipo di attività sia estremamente mal visto dalle forze dell'ordine e dalle gang rivali, quindi a questo punto si prospettano due possibili alternative: evadere "alla Forrest Gump" (leggasi fuggire senza voltarsi indietro) oppure affrontare i nemici a suon di calci e pugni con una meccanica di gioco piuttosto convincente, tanto da ricordare quella di The Warriors. Oltre alle scontate combo che potrete attivare con la pressione dei due tasti dedicati, sarà anche possibile utilizzare qualsiasi oggetto che troverete lungo il vostro cammino come arma improvvisata, come ad esempio mazze da baseball, coperchi di bidoni dell'immondizia, assi di legno e palle da basket. È proprio utilizzando queste abilità che, inoltre, il vostro personaggio evolverà acquisendo dimestichezza in nuove tipologie di attacchi, come testate, calci rotanti, sputi e combo particolari, utili per destreggiarsi in scontri sempre più duri.

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Vietato sgocciolare
Come detto, non sempre sarà necessario far piazza pulita di tutti i nemici, bensì sarà possibile evitarli (magari sgattaiolando alle loro spalle nel più classico stile stealth), opzione particolarmente utile nel caso in cui vi troviate di fronte alle forze dell'ordine, spesso e volentieri equipaggiate con i temibili manganelli d'ordinanza.
Un discorso a parte se lo merita la meccanica di esecuzione dei graffiti, vero e proprio fulcro del gioco: a parte le scritte con pennarelli, adesivi, stencils e tutte quelle creazioni che poco hanno di difficoltoso (è sufficiente trovare il posto giusto e premere due tasti contemporaneamente senza essere disturbati dai nemici), l'unico attrezzo del mestiere che offre un vero e proprio senso di sfida è la bomboletta spray. L'esecuzione di disegni con la vernice, infatti, richiede maggior tempo e attenzione, anche se non dovrete esibirvi nelle operazioni chirurgiche viste in The Warriors: in questo caso sarà sufficiente eseguire un paio di passate su ogni centimetro quadrato del disegno per concretizzare la vostra creazione, avendo però l'accortezza di rivordarvi di agitare di tanto in tanto la bomboletta e non soffermarvi troppo su un punto, al fine di non sgocciolare rovinando così la vostra reputazione (quantificata mediante gli appositi punti). Ad incrementare ulteriormente la vostra considerazione sarà l'esecuzione dell'opera in un determinato tempo, impresa tutt'altro che impossibile a meno che non veniate interrotti da poliziotti o membri di altre gang.
Per quanto riguarda i graffiti, va detto come il loro disegno provenga dalle creazioni di oltre 50 artisti metropolitani (che potrete aggiungere al vostro repertorio personale semplicemente fotografandoli con le apposite macchine digitali) senza dimenticare le sei leggende metropolitane presenti nel gioco (rispondenti ai nomi di Cope 2, Futura, Obey: Shepard Fairey, Seen, Smith e T-Kid) che vestiranno i panni di vostri alleati.

Bombolette nascoste
Se a tutto ciò si aggiunge un pizzico di esplorazione invogliata da un buon numero di minigame (spesso e volentieri attivabili mediante l'esecuzione di disegni non necessari per proseguire nella missione) e di extra (come incrementi della barra di energia, brani i-pod, potenziamenti della bomboletta...), si capisce come questo GU sia in grado di non essere mai troppo ripetitivo, anche grazie a una buona varietà delle missioni (30 in tutto, articolate in 20 livelli e collocate in 11 ambientazioni che vanno dai sobborghi cittadini ai grattacieli, dalla metropolitana ad edifici abbandonati...) e da tutta una serie di obiettivi che comprendono l'obbligo di non essere scoperti o l'eseguire il tutto in un tempo limite.
Solo il comparto tecnico non sembra in grado di stupire: preso atto delle belle movenze di Trane e del pregevole tentativo di realizzare effetti di luce convincenti, va detto come le textures siano talvolta non troppo curate e come ambientazioni, nemici e veicoli (nessuno dei quali offre peraltro la possibilità di essere guidato) siano piuttosto ripetitivi e poco variegati nei modelli.
E se gli effetti sonori sono in grado di mettere tutti d'accordo sulla loro bontà, lo stesso non vale per i dialoghi del protagonista, composti da frasi ripetitive e spesso sconclusionate.
Anche l'architettura delle missioni lascia di tanto in tanto spaesati: nonostante l'estrema linearità del cammino da percorrere e la presenza della visuale in soggettiva (con tanto di suggerimenti sul dove piazzare i prossimi disegni), talvolta ci si trova di fronte al dubbio sul da farsi e ogni tanto ci si imbatte in passaggi talmente difficili da risultare frustranti (come la missione sui tetti dei convogli della metropolitana).
In ogni caso la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un buon titolo, capace di convincere grazie a un'architettura finalmente non scontata. A presto per ulteriori notizie.

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Mark Ecko's Getting Up: Content Under Pressure

Mark Ecko's Getting Up: Content Under Pressure

Questo Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure si discosta dal notevole affollamento di titoli battaglieri, proponendo come forma di espressione principe l'arte (seppur illegale) dei graffiti. Il gameplay è infatti focalizzato sulla realizzazione di opere di strada, riuscendo anche nell'impresa di amalgamare fasi stealth e di combattimento in stile The Warriors, arrampicate di tipo platform come insegna Prince of Persia, senza dimenticare l'esplorazione tipica dalla scuola GTA. Nonostante alcune lacune tecniche (la grafica non sembra in grado di strabiliare, così come i dialoghi sconclusionati) e alcune difficoltà aggiuntive causate da uno sporadico disorientamento e dall'eccessiva complicatezza di alcuni passaggi, la sensazione è quella di trovarsi di fronte a un titolo davvero interessante. Presto avrete ulteriori notizie.

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