Mass Effect

di Fabio Fundoni
Potremo esibirci in un discreto campionario di frasi, dalle più cordiali sino a tenere un atteggiamento freddo e distaccato. I nostri interlocutori poi reagiranno di conseguenza, tanto che cresce la necessità di dover misurare e ragionare ogni decisione da prendere. Compare durante il dialogo, un menu differente dalla classica lista di risposte consequenziali. Un selettore di forma circolare con le varie risposte dislocate sul suo perimetro, selezionabili con lo spostamento della levetta analogica. In questo modo, ogni qual volta dovremo rispondere, avremo sulla circonferenza frasi di stile simile sempre nella stessa posizione: spostando la levetta a sinistra, diremo sempre frasi accomodanti, mentre a destra saremo più aggressivi o poco educati. Spesso poi dal nostro comportamento varieremo la nostra inclinazione morale, diventando più cattivi o più votati alla giustizia, creando così un complesso sistema di rapporti con tutto quello che ci circonda. Indubbiamente, oltre ad una grande profondità nei dialoghi, importantissima per delineare al meglio un universo creato ad arte, l'interagire del videogiocatore prende sempre più una posizione protagonista, venendo a diminuire alcune limitazioni tipiche dei giochi di ruolo visti sino ad oggi.

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Il mondo che non sta mai fermo
Ma Mass Effect non ha solo un impianto narrativo interattivo di prim'ordine, e Greg ce lo dimostra subito caricando un livello dove si entra nel vivo dell'azione. Nella modalità di gioco, principalmente libera, sono selezionabili di volta in volta alcune missioni, in base alle nostre decisioni e ai personaggi del nostro party, potenzialmente in buon numero e appartenenti alle molte razze dell'universo. Iniziando una quest, dovremo prima di tutto selezionare i due personaggi che ci accompagneranno in prima linea ( a volte alcune missioni avranno un personaggio fisso, lasciandone uno solo alla nostra scelta). Scovati i nemici in quello che sembra un ufficio futuristico, Greg ci mostra come sia importante sfruttare l'ambiente e le barriere naturali per non diventare in breve carne da macello. Sia il giocatore che gli avversari si mostrano estremamente attenti nel ripararsi e muoversi, non dando così un bersaglio fisso. Mettendo in pausa, osserviamo come un'interfaccia circolare permette di dare ordini al party su come muoversi e attaccare, dando così una buona impostazione strategica ai combattimenti. Greg cerca di abbattere il nemico, anche sfruttando i poteri biotic e distruggendo tavoli e mobilio d'intralcio ma, con nostro enorme conforto, sia a livello intermedio che più semplice, l'avversario vuole vendere cara la pelle, rincuorandoci sulla ottima intelligenza artificiale presente nel prodotto. Una breve occhiata anche alla possibilità di utilizzare alcuni veicoli, molto utili nelle fasi esplorative e dotati di armi capaci di fare male quando la superficie dei pianeti richiede una sana sparatoria. La fase action sembra uscire promossa a pieni voti, abbiamo dunque il tempo per approfondire il sistema di quest. I mondi esplorabili sono tantissimi, al punto che potremo, nel girovagare sullo spazio, trovare diversi pianeti non segnalati nelle mappe. Allo stesso modo le missioni saranno in gran parte opzionali in base alle nostre scelte e comportamenti, ma non solo: qualora dovessimo decidere di affrontare o no una particolare situazione, in base all'esito, potrebbe varie la composizione geopolitica di una particolare zona o pianeta. Proprio in questo frangente vengono a galla alcune decisioni "critiche", dove una nostra scelta darà un particolare bivio alla trama.

Sul ponte di comando
Al termine della presentazione riusciamo poi a sederci ad una postazione allestita per toccare con mano quanto Mass Effect può offrire. Il livello di prova è sulla superficie di un pianeta con una flora estremamente lussureggiante e alcuni avversari intenzionati a far durare il meno possibile la nostra partita. Per mettere subito alla frusta il gioco, giriamo velocemente la visuale, restando favorevolmente colpiti dal non vedere rallentamenti. Notiamo in ogni caso alcune texture del terreno che inizialmente compaiono in ritardo rispetto a livello, lieve problema di caricamento che in ogni caso i ragazzi di BioWare hanno tutto il tempo di sistemare in vista del lancio sul mercato. I comandi risultano decisamente intuitivi, grazie anche ad un mirino automatico che ci segnala l'obiettivo più vicino quando arriva il momento di sfoderare il fucile. Armi alla mano, l'intuitività si perde nella nostra concitazione di far terra bruciata, ma per fortuna abbiamo Matt vicino che ci ricorda di mettere la pausa e dare indicazioni ragionate ai compagni del party. Le opzioni sono tante, soprattutto se intrecciate tra loro... tentiamo comunque di gettarci nella mischia riparandoci dietro a quello che sembra un muro appartenente ad un'antica costruzione ormai in rovina... purtroppo non è il nostro giorno fortunato e, inesorabilmente, passiamo a miglior vita, notando tra le altre cose come più veniamo colpiti, più il monitor si tinge del nostro sangue, impedendoci la visuale. Tutto accade molto velocemente e nonostante la dipartita, ci viene spiegato che giocando la partita dall'inizio, possiamo imparare a conoscere le peculiarità delle classi e dei compagni di viaggio, in modo poi da sfruttarle al meglio in combattimento, altro segno della profondità generale del titolo.
La nostra prova finisce qui, lasciandoci tanto soddisfatti per quello che abbiamo testato, quanto impazienti per provare la versione finale di quello che si preannuncia come uno dei migliori lavori di una casa che già è nell'olimpo dei giochi di ruolo.

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