Max Payne 2
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Con una visita fugace negli uffici di Monaco della Rockstar, abbiamo avuto la fortuna di dare un primo sguardo a una delle più belle conversioni di questo periodo. Stiamo parlando della versione per Xbox di Max Payne 2, seguito di un fortunatissimo action-shooter che ha entusiasmato la maggior parte dei videogiocatori un paio d'anni or sono. Gli sviluppatori di Rockstar-Vienna si sono datti da fare parecchio per deliziare il popolo delle consoles con la nuova avventura di Max; di seguito le impressioni su quanto visto.
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Born to be wild
Se quelli che tra voi finirono il primo episodio pensavano che tutto serebbe finito in un clima di pace e serenità, beh, per uno come Max non è (e forse non sarà) mai così; questa volta il nostro poliziotto si ritroverà coinvolto in una ragnatela di accuse, misteri e situazioni incredibili dalle quali dovrà districarsi a suon di proiettili e bullet time. Durante il gioco vedremo anche vecchie conoscenze, tra le quali la sensuale Mona Sax, che davamo ormai per morta nel primo episodio. Il titolo non ha perso quel suo modo di raccontare le vicende attraverso le scene-fumetto che lo resero famoso e in questo secondo episodio vanta la presenza di scene narrative realizzate con lo stesso motore grafico del gioco.
Max non sei solo...
Il clima che si respira in tutto questo nuovo episodio è marcatamente noir, e continua la tradizione stilistica iniziata con il primo. Max in linea di massima è un personaggio solitario che non si fida mai di nessuno, ma questa volta alla Remedy, in fase di sceneggiatura, hanno deciso che qualcosa di nuovo ci doveva pur essere anche sotto quest'aspetto. E' per questo che a volte ci troveremo in situazioni in cui il nostro poliziotto dovrà aiutare delle persone che poi, nella maggior parte dei casi, lo ricompenseranno con degli oggetti che renderanno le missioni più facili (chi ha detto armi?). Ma attenzione, capita anche che Max aiuti persone che poi gli tenderanno un tranello; beh, non meravigliatevi, questo è normale in un mondo come quello del nostro eroe, e questo in fondo è anche il bello del gioco, dove l'azione e la prontezza dei riflessi la faranno da padroni.
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