Max Payne 3
di
ERANO TUTTI MORTI...
E' impossibile iniziare a parlare di Max Payne 3 senza ripensare a cosa hanno rappresentato per il mondo dei videogiochi le prime due avventure del “detective Payne”.
Scrivendo queste prime due righe non abbiamo potuto fare a meno di gettare uno sguardo al nostro scaffale (anzi allo “scaffale videoludico”, per gli ascoltatori del nostro podcast), dove giacciono come reliquie le due verdi custodie per la prima Xbox. Max Payne (proprio come Alan Wake, l'atro titolo Remedy) é un gioco che vive della sua storia, una storia che rapisce il giocatore e lo costringe a ripetere nella sua mente “altri dieci minuti e smetto”. Un pensiero che, oggi, solo pochi titoli possono permettersi di suggerire al giocatore che mette storia e narrazione al primo posto.
“Erano tutti morti. L'ultimo colpo fu come il punto esclamativo a chiusura di tutto quello che era successo... allentai la presa sul grilletto, era tutto finito.”
E' con una frase del protagonista che inizia la storia di Max Payne, personaggio creato dal talento di Sam Lake, scrittore del team Remedy che allo stesso tempo ne ha delineato la storia e ha dato il suo volto al protagonista.
Max Payne é un agente della polizia di New York. Una sera, tornato a casa, scopre che sua moglie Michelle e la figlia appena nata sono state uccise da alcuni criminali sotto l'effetto di una nuova droga sintetica, la Valchiria. Da quel giorno un solo obiettivo spingerà Max ad andare avanti, scoprire chi ha ucciso brutalmente la sua famiglia.
E' questa a grandi (grandissime) linee la trama che fa da sfondo alle vicende del detective Payne, una trama che preferiamo non approfondire, per lasciare a voi (ci auguriamo pochi) il gusto di scoprirla; recuperando (su Xbox Live é possibile scaricarli dal marketplace, ad esempio) i primi due capitoli, per affrontare nel migliore dei modi questo promettente quanto misterioso terzo capitolo della saga, in arrivo su Xbox 360 e Ps3 nel corso del 2011, anche se noi non escluderemmo un rinvio al 2012.
DA REMEDY A ROCKSTAR: PASSAGGIO INDOLORE?
Dopo l'abbandono del franchise da parte di Remedy, del futuro della saga si prenderà cura Rockstar Games che ha affidato lo sviluppo del titolo agli studi di Vancouver, Londra, Toronto e New England.
Un “passaggio di testimone” che ha fatto molto discutere e che, complice il deciso cambio di stile che é apparso dalle prime foto, ha scontentato chi si aspettava un ritorno allo stile noir tanto caro ai fan dei precedenti episodi.
Tutto normale insomma, l'”uomo videogiocatore” é fatto così: si nutre di certezze ed é sempre contrario agli stravolgimenti che riguardano i giochi a cui é più affezionato; tuttavia Max -capelli a parte- sembra essere rimasto quello di un tempo, ed é proprio questo che capirete leggendo gli ultimissimi dettagli diffusi da Rockstar.
SEMBRAVA UN POSTO TRANQUILLO...
Sono passati otto anni dalle vicende del secondo capitolo e quello che ci troviamo di fronte é un Max Payne invecchiato e vittima dell'alcool e degli antidolorifici.
Un nuovo lavoro e un nuovo paese rappresentano gli stimoli per andare avanti, per provare a dimenticare quello che per lui é impossibile lasciarsi alle spalle.
All'inizio della storia Max si trova in Brasile (il gioco tuttavia non sarà ambientato unicamente nella repubblica Sudamericana), a Sào Paulo; ormai fuori dalla polizia e fuggito da New York, lavora come addetto alla sicurezza presso “i Branco”, una famiglia molto ricca guidata da due loschi fratelli, impegnati, manco a dirlo, in attività poco raccomandabili.
Questa apparente “tranquillità” verrà interrotta dal rapimento della moglie di uno dei due fratelli e dal ruolo che Max rivestirà nella consegna del riscatto.
Per quanto riguarda la trama, anche questa volta raccontata tramite fumetto (anche se dal taglio più cinematografico che riprenderà quanto visto nel serial TV 24), gli sviluppatori non si sono voluti sbilanciare; dichiarando unicamente come questa seguirà una narrazione discontinua, fatta di molti salti temporali (questo spiegherebbe la doppia capigliatura del protagonista) e flashback.
Particolare cura é stata riposta nelle scene d'intermezzo che, grazie alle ultime tecniche di motion capture abbinate all'utilizzo del motore fisico "Euphoria", cercheranno di migliorare gli alti standard qualitativi a cui le ultime produzioni Rockstar ci hanno abituato.
Nessuna conferma o smentita invece sulla presenza delle animazioni facciali presenti in L.A Noir che, inutile dirlo, contribuirebbe ad aumentare la qualità complessiva del gioco.
BENTORNATO BULLET TIME
Un'evoluzione piuttosto che una rivoluzione é invece quella che promette Rockstar per quanto riguarda il gameplay che promette di rispettare i canoni dettati dal genere d'appartenenza, ovvero un classico TPS a progressione lineare.
Tornerà la possibilità di rallentare il tempo e naturalmente il “bullet time”, caratteristica introdotta nel mondo dei videogiochi proprio dal primo Max Payne.
Del tutto inedita invece, l'introduzione di un sistema di coperture che, secondo gli sviluppatori, si limiterà ad avere un ruolo secondario; questo perché il team non vuole che le sparatorie assumano le dinamiche viste in titoli come Gears of War.
Per quanto riguarda la selezione delle armi ci si affiderà alla “ruota” vista in Red Dead Redemption, sarà possibile portare con se un massimo di tre armi per volta e di impugnarne allo stesso tempo due di tipo leggero.
Tornando all'ambientazione brasiliana, grande cura é stata riposta nella sua realizzazione e soprattutto nell'esaltarne le differenze tra le zone più ricche e le poverissime favelas.
Proprio per raggiungere un risultato il più possibile fedele alla realtà, alcuni componenti del team si sono recati fino in Brasile per documentare con foto e video le location del posto per poi digitalizzarle e renderle esplorabili all'interno del gioco.
Per quanto riguarda il comparto tecnico vero e proprio al momento non é possibile sbilanciarsi, le sole immagini diffuse (seppur promettenti) non permettono di esprimere un giudizio approfondito, cosa che ci riserviamo di fare in occasione di un primo filmato di gioco che, con molta probabilità, dovrebbe materializzarsi all'E3 o poco prima dell'inizio dell'importante manifestazione.
BENVENUTO MULTIPLAYER?
Rockstar ha inoltre confermato l'immancabile supporto al multiplayer; dichiarando soltanto come questa componente rappresenti "una parte enorme di Max Payne 3". Per i dettagli su questa modalità di gioco sarà quindi necessario attendere il rilascio delle prime informazioni ufficiali.
La speranza, da vecchi fan della saga (e da giocatori che mettono la trama al primo posto), é che l'introduzione del multiplayer non finisca per "limitare" la qualità dell'esperienza single player ma al contrario la arricchisca; un rischio che, visto i tempi che corrono, purtroppo, non riguarda solo Max Payne ma molti giochi che hanno visto l'introduzione di questa modalità come una risposta, spesso deludente, a ciò che richiedeva a gran voce il mercato.
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E' impossibile iniziare a parlare di Max Payne 3 senza ripensare a cosa hanno rappresentato per il mondo dei videogiochi le prime due avventure del “detective Payne”.
Scrivendo queste prime due righe non abbiamo potuto fare a meno di gettare uno sguardo al nostro scaffale (anzi allo “scaffale videoludico”, per gli ascoltatori del nostro podcast), dove giacciono come reliquie le due verdi custodie per la prima Xbox. Max Payne (proprio come Alan Wake, l'atro titolo Remedy) é un gioco che vive della sua storia, una storia che rapisce il giocatore e lo costringe a ripetere nella sua mente “altri dieci minuti e smetto”. Un pensiero che, oggi, solo pochi titoli possono permettersi di suggerire al giocatore che mette storia e narrazione al primo posto.
“Erano tutti morti. L'ultimo colpo fu come il punto esclamativo a chiusura di tutto quello che era successo... allentai la presa sul grilletto, era tutto finito.”
E' con una frase del protagonista che inizia la storia di Max Payne, personaggio creato dal talento di Sam Lake, scrittore del team Remedy che allo stesso tempo ne ha delineato la storia e ha dato il suo volto al protagonista.
Max Payne é un agente della polizia di New York. Una sera, tornato a casa, scopre che sua moglie Michelle e la figlia appena nata sono state uccise da alcuni criminali sotto l'effetto di una nuova droga sintetica, la Valchiria. Da quel giorno un solo obiettivo spingerà Max ad andare avanti, scoprire chi ha ucciso brutalmente la sua famiglia.
E' questa a grandi (grandissime) linee la trama che fa da sfondo alle vicende del detective Payne, una trama che preferiamo non approfondire, per lasciare a voi (ci auguriamo pochi) il gusto di scoprirla; recuperando (su Xbox Live é possibile scaricarli dal marketplace, ad esempio) i primi due capitoli, per affrontare nel migliore dei modi questo promettente quanto misterioso terzo capitolo della saga, in arrivo su Xbox 360 e Ps3 nel corso del 2011, anche se noi non escluderemmo un rinvio al 2012.
DA REMEDY A ROCKSTAR: PASSAGGIO INDOLORE?
Dopo l'abbandono del franchise da parte di Remedy, del futuro della saga si prenderà cura Rockstar Games che ha affidato lo sviluppo del titolo agli studi di Vancouver, Londra, Toronto e New England.
Un “passaggio di testimone” che ha fatto molto discutere e che, complice il deciso cambio di stile che é apparso dalle prime foto, ha scontentato chi si aspettava un ritorno allo stile noir tanto caro ai fan dei precedenti episodi.
Tutto normale insomma, l'”uomo videogiocatore” é fatto così: si nutre di certezze ed é sempre contrario agli stravolgimenti che riguardano i giochi a cui é più affezionato; tuttavia Max -capelli a parte- sembra essere rimasto quello di un tempo, ed é proprio questo che capirete leggendo gli ultimissimi dettagli diffusi da Rockstar.
SEMBRAVA UN POSTO TRANQUILLO...
Sono passati otto anni dalle vicende del secondo capitolo e quello che ci troviamo di fronte é un Max Payne invecchiato e vittima dell'alcool e degli antidolorifici.
Un nuovo lavoro e un nuovo paese rappresentano gli stimoli per andare avanti, per provare a dimenticare quello che per lui é impossibile lasciarsi alle spalle.
All'inizio della storia Max si trova in Brasile (il gioco tuttavia non sarà ambientato unicamente nella repubblica Sudamericana), a Sào Paulo; ormai fuori dalla polizia e fuggito da New York, lavora come addetto alla sicurezza presso “i Branco”, una famiglia molto ricca guidata da due loschi fratelli, impegnati, manco a dirlo, in attività poco raccomandabili.
Questa apparente “tranquillità” verrà interrotta dal rapimento della moglie di uno dei due fratelli e dal ruolo che Max rivestirà nella consegna del riscatto.
Per quanto riguarda la trama, anche questa volta raccontata tramite fumetto (anche se dal taglio più cinematografico che riprenderà quanto visto nel serial TV 24), gli sviluppatori non si sono voluti sbilanciare; dichiarando unicamente come questa seguirà una narrazione discontinua, fatta di molti salti temporali (questo spiegherebbe la doppia capigliatura del protagonista) e flashback.
Particolare cura é stata riposta nelle scene d'intermezzo che, grazie alle ultime tecniche di motion capture abbinate all'utilizzo del motore fisico "Euphoria", cercheranno di migliorare gli alti standard qualitativi a cui le ultime produzioni Rockstar ci hanno abituato.
Nessuna conferma o smentita invece sulla presenza delle animazioni facciali presenti in L.A Noir che, inutile dirlo, contribuirebbe ad aumentare la qualità complessiva del gioco.
BENTORNATO BULLET TIME
Un'evoluzione piuttosto che una rivoluzione é invece quella che promette Rockstar per quanto riguarda il gameplay che promette di rispettare i canoni dettati dal genere d'appartenenza, ovvero un classico TPS a progressione lineare.
Tornerà la possibilità di rallentare il tempo e naturalmente il “bullet time”, caratteristica introdotta nel mondo dei videogiochi proprio dal primo Max Payne.
Del tutto inedita invece, l'introduzione di un sistema di coperture che, secondo gli sviluppatori, si limiterà ad avere un ruolo secondario; questo perché il team non vuole che le sparatorie assumano le dinamiche viste in titoli come Gears of War.
Per quanto riguarda la selezione delle armi ci si affiderà alla “ruota” vista in Red Dead Redemption, sarà possibile portare con se un massimo di tre armi per volta e di impugnarne allo stesso tempo due di tipo leggero.
Tornando all'ambientazione brasiliana, grande cura é stata riposta nella sua realizzazione e soprattutto nell'esaltarne le differenze tra le zone più ricche e le poverissime favelas.
Proprio per raggiungere un risultato il più possibile fedele alla realtà, alcuni componenti del team si sono recati fino in Brasile per documentare con foto e video le location del posto per poi digitalizzarle e renderle esplorabili all'interno del gioco.
Per quanto riguarda il comparto tecnico vero e proprio al momento non é possibile sbilanciarsi, le sole immagini diffuse (seppur promettenti) non permettono di esprimere un giudizio approfondito, cosa che ci riserviamo di fare in occasione di un primo filmato di gioco che, con molta probabilità, dovrebbe materializzarsi all'E3 o poco prima dell'inizio dell'importante manifestazione.
BENVENUTO MULTIPLAYER?
Rockstar ha inoltre confermato l'immancabile supporto al multiplayer; dichiarando soltanto come questa componente rappresenti "una parte enorme di Max Payne 3". Per i dettagli su questa modalità di gioco sarà quindi necessario attendere il rilascio delle prime informazioni ufficiali.
La speranza, da vecchi fan della saga (e da giocatori che mettono la trama al primo posto), é che l'introduzione del multiplayer non finisca per "limitare" la qualità dell'esperienza single player ma al contrario la arricchisca; un rischio che, visto i tempi che corrono, purtroppo, non riguarda solo Max Payne ma molti giochi che hanno visto l'introduzione di questa modalità come una risposta, spesso deludente, a ciò che richiedeva a gran voce il mercato.
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