Max Payne 3
di
Ferdinando Saggese
Infine, giusto per non farsi mancare niente, ci saranno diversi momenti chiamati “cinematic action” in cui sempre sfruttando il tempo rallentato, dovremo uccidere un determinato numero di nemici in situazioni davvero al limite. Nella secondo livello da noi provato, ad esempio, all'interno di uno stabile ubicato nelle favelas, Max doveva far fuori un quintetto di nemici mentre era appeso ad un gancio di rimorchio in movimento.
Come avrete facilmente intuito leggendo tutte queste novità sul gameplay, la scelta di Rockstar appare abbastanza chiara: non snaturare il comparto ludico del titolo, ma allo stesso tempo cercare di inserire degli elementi che rendano il titolo ancora più spettacolare e cinematografico anche sotto questo aspetto e non solo dal punto di vista dello story telling. L'obiettivo, dopo la nostra prova, possiamo tranquillamente affermare che sia stato pienamente centrato. Se gli sviluppatori saranno in grado di mantenere questo concentrato di adrenalina per tutta la durata della storia, avremo la costante sensazione di trovarci all'interno di un film di John Woo.
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Stile da vendere!
Dopo aver esaminato nel dettaglio tutte le caratteristiche inerenti alla parte ludica del titolo, spendiamo qualche parola anche per la parte tecnica, che nonostante la build ancora non totalmente definitiva ha già regalato diversi spunti di interesse. Oltre al già citato engine della fisica, Max Payne 3 é stato modellato sul motore RAGE che ha già mostrato tutta la sua validità in titolo come Red Dead Redemption. Anche in questo caso la mano di Rockstar si fa sentire in maniera pesante. Il dettaglio grafico sia per quanto riguarda la modellazzione di Max che quella dei nemici é estremamente alto, così come impeccabile risulta la cura certosina riposta dai grafici nell'inserire ogni minimo dettaglio all'interno delle diverse ambientazioni di gioco per renderle il più credibili possibile. Il livello delle favelas in questo senso é estremamente esemplificativo. Grazie ad un accurata ricerca fotografica la ricostruzione digitale dell'area di gioco é pressoché perfetta, aiutando il giocatore ad immergersi ancora di più nell'avventura del nostro poliziotto dannato.
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Ineccepibile anche il comparto audio, che come da tradizione Rockstar é assolutamente di altissimo livello sia per caratterizzazione dei suoni che per scelta dei doppiatori. Tra i tanti dobbiamo assolutamente sottolineare il ritorno di James McCaffrey nei panni di Max. Cogliamo l'occasione anche per sottolineare che il gioco sarà unicamente sottolineato in lingua italiana e non tradotto, esattamente come tutti gli altri titoli della software house.
Come avrete sicuramente notato non ci siamo addentrati in questo hands on nel parlarvi di tutti gli avvenimenti di trama accorsi, questo perché vogliamo lasciare a voi il piacere di scoprire come gli sviluppatori siano stati in grado di mantenere assolutamente inalterate le caratteristiche rese famose dalla serie, senza che il cambio di location abbiamo modificato la sostanza.
Maggio non é poi così lontano, e dopo questa prova, abbiamo ancora più voglia di tornare ad immergerci nei panni del poliziotto più cinico e ubriaco dell'universo videoludico. Fidatevi, non rimarrete delusi, fan o no.
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Come avrete facilmente intuito leggendo tutte queste novità sul gameplay, la scelta di Rockstar appare abbastanza chiara: non snaturare il comparto ludico del titolo, ma allo stesso tempo cercare di inserire degli elementi che rendano il titolo ancora più spettacolare e cinematografico anche sotto questo aspetto e non solo dal punto di vista dello story telling. L'obiettivo, dopo la nostra prova, possiamo tranquillamente affermare che sia stato pienamente centrato. Se gli sviluppatori saranno in grado di mantenere questo concentrato di adrenalina per tutta la durata della storia, avremo la costante sensazione di trovarci all'interno di un film di John Woo.
Stile da vendere!
Dopo aver esaminato nel dettaglio tutte le caratteristiche inerenti alla parte ludica del titolo, spendiamo qualche parola anche per la parte tecnica, che nonostante la build ancora non totalmente definitiva ha già regalato diversi spunti di interesse. Oltre al già citato engine della fisica, Max Payne 3 é stato modellato sul motore RAGE che ha già mostrato tutta la sua validità in titolo come Red Dead Redemption. Anche in questo caso la mano di Rockstar si fa sentire in maniera pesante. Il dettaglio grafico sia per quanto riguarda la modellazzione di Max che quella dei nemici é estremamente alto, così come impeccabile risulta la cura certosina riposta dai grafici nell'inserire ogni minimo dettaglio all'interno delle diverse ambientazioni di gioco per renderle il più credibili possibile. Il livello delle favelas in questo senso é estremamente esemplificativo. Grazie ad un accurata ricerca fotografica la ricostruzione digitale dell'area di gioco é pressoché perfetta, aiutando il giocatore ad immergersi ancora di più nell'avventura del nostro poliziotto dannato.
Ineccepibile anche il comparto audio, che come da tradizione Rockstar é assolutamente di altissimo livello sia per caratterizzazione dei suoni che per scelta dei doppiatori. Tra i tanti dobbiamo assolutamente sottolineare il ritorno di James McCaffrey nei panni di Max. Cogliamo l'occasione anche per sottolineare che il gioco sarà unicamente sottolineato in lingua italiana e non tradotto, esattamente come tutti gli altri titoli della software house.
Come avrete sicuramente notato non ci siamo addentrati in questo hands on nel parlarvi di tutti gli avvenimenti di trama accorsi, questo perché vogliamo lasciare a voi il piacere di scoprire come gli sviluppatori siano stati in grado di mantenere assolutamente inalterate le caratteristiche rese famose dalla serie, senza che il cambio di location abbiamo modificato la sostanza.
Maggio non é poi così lontano, e dopo questa prova, abbiamo ancora più voglia di tornare ad immergerci nei panni del poliziotto più cinico e ubriaco dell'universo videoludico. Fidatevi, non rimarrete delusi, fan o no.
Max Payne 3
Max Payne 3
Quanto abbiamo visto negli uffici Rockstar ha dissipato i pochi dubbi che avevamo sulla qualità della modalità multiplayer di Max Payne 3. Il team di sviluppo ha risolto problemi di design non banali, come l'implementazione del Bullet Time, e remixato modalità classiche, come King of the Hill, realizzando qualcosa di fresco e divertentente. Bello per gli occhi, gradevole per le orecchie ed impegnativo per la mente, Max Payne 3 potrebbe convincere anche i fondamentalisti del single player, che mettere il naso fuori dal modem di casa non é poi cosa tanto negativa.