MechCommander 2

Battletech, grande e complesso universo ove la gloria personale degli uomini e la ricerca di richezza dei mercenari si intreccia con i disegni di espansione delle grandi casate, governatrici della galassia da tempi immemori e dei piani di rivincita dei clan, discendenti dei combattenti appartenenti alla Star League. Universo ove il mezzi da battaglia per eccellenza sono i Mech, enormi mezzi bipedi che possono raggiungere i quindici metri di altezza e le 100 tonnellate di peso. In questo clima dove scontri e guerre sono all'ordine del giorno, entra in campo il giocatore, capo di una squadra di mercenari assunto da una delle casate in querra per aiutarla a ripulire il pianeta da una banda di fuorilegge. O almeno così sembrerebbe..

LA SAGA CONTINUA
MechCommander 2 si propone come il seguito di quel gioco che qualche anno fa ripropose sui nostri schemi le atmosfere del gioco da tavolo proponendole però in tempo reale e non a turni. Già, avete capito bene, non sarete un MechWarrior e soprattutto non avrete il comando di un solo mech bensì di un'intera squadra in qualità di capo strategico, con tutti i pro e i contro del caso. Ma andiamo con ordine..
Come in ogni gioco di strategia che si rispetti, prima di iniziare una missione vengono comunicati, direttamente da colui che vi ha assunto per questo "sporco lavoro", gli obiettivi che occorre raggiungere, obiettivi che comunque verranno puntualizzati (con tanto di consigli tattici) nella scheda riassuntiva. Che tipo di obiettivi? Già da questa versione si nota come i programmatori abbiano "dato" molto sotto questo punto di vista: ci saranno sempre le classiche missioni "seek and destroy", ma potremo anche dover intercettare convogli o scortarli, raggiungere particolari luoghi della mappa, catturare edifici (come prigioni per liberare i piloti prigionieri) e tanto altro. In particolare spesso verrà anche suggerito di mantenere un particolare approccio, consigliando per esempio di evitare il contatto con truppe di un'altra fazione per evitare problemi politici, oppure semplicemente per evitare di rimanere coinvolti in inutili e rischiosi scontri a fuoco