MechWarrior 4
di
Redazione
LA STORIA
Un giocatore si entusiasma nel ruolo assegnategli dal gioco, qualora siano rispettati due principi: l'efficacia dei mezzi con cui s'interagisce e l'evocatività dei fini del gioco. Gli sviluppatori assicurano un motore grafico funzionale e un'interfaccia semplice, che il giocatore potrà cambiare a seconda delle sue preferenze (non saremo obbligati ad occuparci degli aspetti finanziari o a customizzare il Mech, se questi elementi non ci interessano). A rendere i fini del giocatore suggestivi é naturalmente, di solito, la qualità del plot. Gli sviluppatori sembrano particolarmente orgogliosi della trama che hanno ideato per Mechwarrior 4, più curata che nei precedenti episodi
Il pianeta in cui viviamo é stato orrendamente invaso, la nostra famiglia sterminata: si aprono le porte della vendetta personale e insieme della riscossa di un intero popolo. Si notano subito, curiosa coincidenza, le somiglianze con la trama del primissimo Battletech: forse si confidava nella nostra cattiva memoria. Ma é confortante apprendere che i nostri compagni saranno tutti caratterizzati da abilità specifiche e, soprattutto, da un passato e da una personalità precipua. Sembra che potremo interagire e dialogare con vari personaggi, che, incontrati durante la storia, saranno nostri alleati o avversari, proprio come il primo videogioco Battletech
Gli avvenimenti si snoderanno in 15 campagne e le missioni saranno di trenta diversi tipi: anche solo di ricognizione o di infiltrazione, senza combattimenti, e sarà interessante vedere come l'ingombrante Mech possa muoversi alla maniera di un Ninja o del protagonista di Dark Project; oppure saranno frequenti grandi battaglie campali, dal sapore storico per varietà di truppe (saranno presenti numerosi altri mezzi terresti e aerei) e complessità delle strategie adottate. Gli scontri saranno quindi su una scala molto più grande rispetto ai precedenti episodi: se prima le battaglie ricordavano troppo gli omerici duelli in cui era decisivo l'eroismo di pochi, adesso dovrebbe essere maggiormente resa la sensazione di essere parte di un esercito, dove le battaglie vinte contano nell'ambito di un grande fine comune
Un giocatore si entusiasma nel ruolo assegnategli dal gioco, qualora siano rispettati due principi: l'efficacia dei mezzi con cui s'interagisce e l'evocatività dei fini del gioco. Gli sviluppatori assicurano un motore grafico funzionale e un'interfaccia semplice, che il giocatore potrà cambiare a seconda delle sue preferenze (non saremo obbligati ad occuparci degli aspetti finanziari o a customizzare il Mech, se questi elementi non ci interessano). A rendere i fini del giocatore suggestivi é naturalmente, di solito, la qualità del plot. Gli sviluppatori sembrano particolarmente orgogliosi della trama che hanno ideato per Mechwarrior 4, più curata che nei precedenti episodi
Il pianeta in cui viviamo é stato orrendamente invaso, la nostra famiglia sterminata: si aprono le porte della vendetta personale e insieme della riscossa di un intero popolo. Si notano subito, curiosa coincidenza, le somiglianze con la trama del primissimo Battletech: forse si confidava nella nostra cattiva memoria. Ma é confortante apprendere che i nostri compagni saranno tutti caratterizzati da abilità specifiche e, soprattutto, da un passato e da una personalità precipua. Sembra che potremo interagire e dialogare con vari personaggi, che, incontrati durante la storia, saranno nostri alleati o avversari, proprio come il primo videogioco Battletech
Gli avvenimenti si snoderanno in 15 campagne e le missioni saranno di trenta diversi tipi: anche solo di ricognizione o di infiltrazione, senza combattimenti, e sarà interessante vedere come l'ingombrante Mech possa muoversi alla maniera di un Ninja o del protagonista di Dark Project; oppure saranno frequenti grandi battaglie campali, dal sapore storico per varietà di truppe (saranno presenti numerosi altri mezzi terresti e aerei) e complessità delle strategie adottate. Gli scontri saranno quindi su una scala molto più grande rispetto ai precedenti episodi: se prima le battaglie ricordavano troppo gli omerici duelli in cui era decisivo l'eroismo di pochi, adesso dovrebbe essere maggiormente resa la sensazione di essere parte di un esercito, dove le battaglie vinte contano nell'ambito di un grande fine comune