Mechwarrior 4: Vengeance
Niente di meglio quindi per sfoggiare la potenza e le dimensioni dei mech, veri e propri giganti la cui grandezza appare sempre evidente nel gioco. La varietà dei robottoni disponibile é uno dei punti di forza del titolo della Microsoft che rende disponibili ben 21 unità differenti customizzabili a piacimento acquistando nuovi pezzi e usandoli al meglio a seconda delle condizioni della missione in corso. La gestione delle armi dei mech é stata trattata in maniera più razionale rispetto ai predecessori e allo stesso strategico da tavolo dove era possibile montare qualsiasi tipo di mortaio avendo abbastanza agganci liberi in una qualsiasi parte del robot. Questo faceva sì che un cannone al plasma potesse essere montato addirittura sui piedi o nel cockpit con le risultanti configurazioni demenziali che si venivano a creare
In MechWarrior 4, al contrario, la disposizione delle armi tiene conto della conformazione esterna del mech ponendo limitazioni che premiano i giocatori più esperti che sanno bilanciare al meglio le proprie unità. Ovviamente anche il migliore dei sistemi di gioco può fallire miseramente di fronte a una gestione dei movimenti e ad un sistema di controllo non all'altezza della situazione. Non a caso allo sviluppo del gioco hanno collaborato alcuni dei creatori dei Battletech Center, locali interamente dedicati al gioco in multiplayer (di cui peraltro possono vantare il primato visto che esistevano già quando il gioco in rete non era neanche tra i sogni più remoti degli appassionati di videogame) dove, una volta entrati in una riproduzione di un cockpit dei un mech, si entra in una complessa simulazione con molti punti in comune con Mechwarrior, anzi, non é sbagliato considerare l'intera saga come una versione ridotta di questo particolare tipo di gioco
Provando la demo si ha una piacevole riprova della buona impressione avuta scartabellando le feature descritte nelle press release e l'azione di gioco risulta veramente concitata anche grazie all'ottima intelligenza artificiale delle unità nemiche. Sebbene i mech risultino un po' troppo "lindi" per essere credibili, l'ambiente e le texture calano più che bene il giocatore nell'atmosfera del campo di un campo di battaglia generato da un engine poligonale di prim'ordine
In MechWarrior 4, al contrario, la disposizione delle armi tiene conto della conformazione esterna del mech ponendo limitazioni che premiano i giocatori più esperti che sanno bilanciare al meglio le proprie unità. Ovviamente anche il migliore dei sistemi di gioco può fallire miseramente di fronte a una gestione dei movimenti e ad un sistema di controllo non all'altezza della situazione. Non a caso allo sviluppo del gioco hanno collaborato alcuni dei creatori dei Battletech Center, locali interamente dedicati al gioco in multiplayer (di cui peraltro possono vantare il primato visto che esistevano già quando il gioco in rete non era neanche tra i sogni più remoti degli appassionati di videogame) dove, una volta entrati in una riproduzione di un cockpit dei un mech, si entra in una complessa simulazione con molti punti in comune con Mechwarrior, anzi, non é sbagliato considerare l'intera saga come una versione ridotta di questo particolare tipo di gioco
Provando la demo si ha una piacevole riprova della buona impressione avuta scartabellando le feature descritte nelle press release e l'azione di gioco risulta veramente concitata anche grazie all'ottima intelligenza artificiale delle unità nemiche. Sebbene i mech risultino un po' troppo "lindi" per essere credibili, l'ambiente e le texture calano più che bene il giocatore nell'atmosfera del campo di un campo di battaglia generato da un engine poligonale di prim'ordine