Medal of Honor 2010

Nel caldo cielo afghano
Appena il tempo di salutare il nostro combattente a terra che siamo catapultati proprio nella cabina di pilotaggio dello stesso Apache che ci ha appena sgombrato la strada. Con un passaggio dal sapore cinematografo siamo adesso impegnati a comandare uno di questi mostri di metallo, o meglio a gestirne il complesso armamento. Si, perché il caro elicottero si muove autonomamente, mentre a noi non rimane che sparare, grazie ai suoi possenti mitragliatori, missili e razzi. Dopo un nuovo tutorial parte la missione vera e propria, dove ci sembra quasi di tornare indietro nel tempo e affrontare uno sparatutto su binari, che tanto andavano di moda qualche annetto fa e ora sono quasi del tutto caduti nel dimenticatoio.


Ecco l'Apache, vera macchina di morte e distruzione
Ecco l'Apache, vera macchina di morte e distruzione
Fuochi d'artificio
Fuochi d'artificio
Ci attende una accoglienza molto calorosa
Ci attende una accoglienza molto calorosa


Mentre ci godiamo una visuale estremamente “panoramica” iniziamo a scaricare le nostre bocche da fuoco su tutto quello che si muove, tra cui naturalmente vi sono i nostri nemici appiedati e i loro veicoli. Un occhio particolare per i talebani armati di lanciarazzi, una delle cose più dolorose che può giungere sulle nostre gengive e sulle eliche del nostro veivolo. Non mancano i bunker e le baracche da rendere polvere e, in poco tempo, ci siamo fatti quantomeno una prima idea sul gameplay di queste sessioni in volo. Per quanto tutto risulti molto immediato e divertente, alla lunga ci si sente un po' troppo limitati, anche perché non mancano alcuni tempi morti tra una raffica e l'altra. Certo, graficamente il livello é davvero un bel vedere, ma ci ha lasciati un po' titubanti la fisica dei nostri bersagli, soprattutto le vetture, sin troppo “leggere” nel volare via dopo aver ricevuto un colpo, sembrando un po' troppo “finte.

Ormai la zona sembra essere priva di pericoli immediati, ma la rilassatezza ci rende un bersaglio estremamente ghiotto. Quasi comparendo dal nulla, un talebano ci punta contro dei pericolosissimi missili ad una distanza davvero troppo esigua per permetterci una manovra d'evasione. Tutto sembra perduto, mandiamo l'ultima preghiera e l'ancor più ultima imprecazione ormai convinti di stare per passare a miglior vita, quando però...


Inside Lionhead Studios


Sorridi, sei sul mio mirino laser”
Freddo, preciso e letale. Così é il cecchino alleato che, con un lieve movimento del proprio indice, ha scatenato la pallottola che ci ha salvato la pellaccia. E, naturalmente, come per il secondo livello, anche il terzo inizia con questo spettacolare cambio del testimone. Non siamo più in aria, non abbiamo più una corazza di metallo a difenderci e ci manca tremendamente la possibilità di sputare sul nemico quei tremila proiettili al minuto che tanto ci hanno fatto sentire imbattibili. Ora il nostro regno é nell'ombra, acquattati nell'erba alta, nascosti dietro una roccia. Il culmine del nostro mestiere si gioca sul filo del secondo, mandanti di crudeli pallottole capaci di colpire con precisione chirurgica un cranio lontano centinaia di metri da noi. Cecchini: croce e delizia di qualsiasi esercito.

Logicamente ci aspetta nuovamente un breve tutorial, al seguito del nostro commilitone più esperto (avete presente il soldato barbuto legato apparso un po' ovunque a fianco del nuovo MoH? Ecco). Non é molto difficile capire che principalmente siamo stati impegnati nel mirare le teste del nostro nemici appostato e a fargliele saltare, anche se non sono mancati alcuni intermezzi con scontri più ravvicinati. Brevi fughe, qualche spostamento per avere una nuova visuale e via, di nuovo appoggiati al nostro fedele mirino. La sezione é stata quella dal più forte sapore di tutorial, ma quantomeno abbiamo potuto provare tutte le varie opzioni disponibili per il nostro personaggio che può vantare, oltre alle sue armi, alcuni visori in grado di mostrargli il nemico sia al buio che nascosto nella foschia o nel sottobosco.

Tecnicamente questo livello ha mostrato un lunghissimo campo visivo e le capacità di zoom del motore grafico legate all'uso del mirino, sebbene sia da notare come, una volta utilizzato lo strumento ottico, sia necessari alcuni attimi per mettere a fuoco l'immagine, escamotage capace di rendere un po' meno traumatico il lavoro hardware, ritardando così il caricamento delle texture. Da notare come il nemico non si sia mostrato troppo combattivo questa volta, restando spesso nello stesso nascondiglio anche dopo aver visto un nostro proiettile non troppo preciso piantarsi proprio alle sue spalle. Sarà interessante provare la versione definitiva del titolo per capire se ciò é da imputarsi unicamente al non aver avuto sottomano la versione definitiva del prodotto. Un po' di pazienza e le nostre domande potranno avere la risposta più importante: quella sul campo!

Fuoco e fiamme
Fuoco e fiamme
Brothers in Arms.
Brothers in Arms.
Il motore grafico offre già ottimi scorci
Il motore grafico offre già ottimi scorci
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Medal of Honor 2010

Medal of Honor 2010

Questi primi tre livelli del single player di Medal of Honor cinfermano l'interesse mosso dal progetto, offrendoci uno spaccato di quello che potrà essere il prodotto finale. Ottima grafica, sonoro immersivo e gameplay che promette divertimento, sebbene dovrà essere provato sulla lunga distanza per poterci chiarire meglio le idee.Una cosa é certa: l'ambientazione Afghana dona all'FPS unsapore diverso da quanto visto sino ad oggi sul mercato e potrebbe essere un ottimo viatico pervivere un maniera un po' diversa le meccaniche di uno sparatutto in prima persona.

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